Il caso di una studentessa di un liceo di Lecce sta facendo discutere famiglie e istituti scolastici: bocciata per due insufficienze, la giovane torna sui banchi della quarta classe grazie a un’ordinanza del TAR di Lecce, che ha sottolineato l’importanza di considerare l’intero percorso scolastico e le difficoltà personali.
La vicenda mette in luce quanto sia fondamentale guardare oltre i numeri e tenere conto dei contesti emotivi e sociali degli studenti.
La vicenda della bocciatura contestata e la decisione del TAR di Lecce
La studentessa, nel corso dell’anno scolastico, aveva ottenuto risultati molto soddisfacenti, con la media del 7 e voti ancora più alti in altre materie, come Diritto ed Economia e Educazione Civica.
La giovane non era stata ammessa alla classe successiva per decisione del Consiglio di Classe, date due insufficienze in Inglese e Matematica.
Arrivata agli esami di recupero di settembre, la ragazza non è riuscita a colmare le due insufficienze, il che ha comportato per lei la bocciatura. La famiglia ha, allora, deciso di contestare la bocciatura, prima chiedendo l’annullamento in autotutela e poi rivolgendosi al TAR di Lecce.
I giudici hanno rilevato che il provvedimento scolastico si basava su una valutazione parziale e stereotipata, ignorando i risultati complessivi e l’impegno della studentessa durante l’anno.
Il ruolo del contesto personale e della valutazione complessiva
Un elemento centrale nella decisione del TAR di Lecce è stato il contesto emotivo della studentessa, che aveva vissuto episodi traumatici legati alla madre biologica.
La scuola non aveva preso in considerazione il peso di questi eventi sulla performance agli esami di riparazione, né attivato strumenti di supporto personalizzati previsti dalle normative per alunni in situazioni di vulnerabilità.
I giudici hanno ribadito un principio cardine della giurisprudenza: la valutazione finale non può limitarsi a considerare singolarmente solo le materie con insufficienza, ma deve valutare il rendimento complessivo, il comportamento e il percorso educativo.
La sospensione della bocciatura consente alla studentessa di frequentare regolarmente la classe successiva, evidenziando come la scuola debba integrare criteri umani e pedagogici accanto ai voti numerici.
Il caso della studentessa di Lecce rappresenta un monito per le istituzioni scolastiche: valutare l’intero percorso educativo e riconoscere le difficoltà personali degli studenti è essenziale per garantire decisioni giuste ed equilibrate.
Il TAR di Lecce ha dimostrato che il rendimento scolastico non può essere misurato solo dai voti, ma richiede uno sguardo più ampio, umano e consapevole.


