Carta del Docente a Febbraio: perché i fondi arrivano in ritardo e cosa cambia con il Decreto Scuola

Rosalia Cimino

10 Novembre 2025

Carta del Docente a Febbraio: docente sconsolato

Carta del Docente a Febbraio: perché i fondi arrivano in ritardo e cosa cambia con il Decreto Scuola

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La Carta del Docente a Febbraio non è solo un’ipotesi: secondo le ultime previsioni, il bonus formazione da 500 euro destinato agli insegnanti potrebbe essere sbloccato solo nei primi mesi del 2026.

Un ritardo senza precedenti, causato dall’ampliamento della platea dei beneficiari previsto dal Decreto Scuola 9 settembre 2025, n. 127, che per la prima volta include anche i docenti precari con supplenza fino al 30 giugno.

Ma la novità, accolta inizialmente con entusiasmo, sta ora creando preoccupazione per le tempistiche e il rischio di tagli agli importi.

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Carta del Docente a febbraio: le cause del maxi-ritardo

Negli anni passati, i fondi della Carta del Docente venivano accreditati tra fine settembre e inizio ottobre.

Quest’anno, invece, il Ministero dell’Istruzione ha dovuto riprogettare la piattaforma e ricalcolare i nuovi beneficiari, facendo slittare la disponibilità dei fondi della Carta del Docente a febbraio 2026.

Il sottosegretario Paola Frassinetti ha confermato che la proroga è dovuta alla necessità di aggiornare il sistema per accogliere il 25% in più del personale avente diritto.

In pratica, l’estensione ai precari — pur rappresentando un passo avanti in termini di equità — ha creato un blocco tecnico e amministrativo che sta rallentando tutto il processo.

Secondo le stime, il ritardo della Carta del Docente a febbraio coinvolgerà circa 900.000 insegnanti, tra personale di ruolo e supplenti annuali.

E non finisce qui: la mancanza di fondi aggiuntivi potrebbe portare a una decurtazione di circa 100 euro, riducendo l’importo della card da 500 a 400 euro annui se non verranno reperite nuove risorse.

Un paradosso per molti docenti: piattaforma bloccata e fondi fermi

Il ritardo non riguarda solo i nuovi destinatari. Anche docenti di ruolo e supplenti con contratto fino al 31 agosto, che in passato avevano già ricevuto la card, oggi trovano la piattaforma bloccata.

Il problema è tecnico, ma le conseguenze sono concrete: migliaia di insegnanti non possono utilizzare i residui della Carta del Docente 2024/25 per corsi di aggiornamento, abilitazioni o materiali didattici.

La Carta del Docente a febbraio rischia così di perdere la sua funzione originaria, quella di sostenere la formazione continua e obbligatoria del personale scolastico.

Serve un intervento urgente per evitare tagli e ritardi

Il rinvio della Carta del Docente a febbraio rappresenta un campanello d’allarme per il mondo della scuola.

Se da un lato l’ampliamento ai precari è un segnale di giustizia e inclusione, dall’altro la mancanza di fondi rischia di trasformare una conquista in un passo indietro.

Servono risorse immediate e un’accelerazione nei tempi tecnici per garantire a tutti i docenti — di ruolo e precari — il diritto a una formazione tempestiva e adeguatamente finanziata.

Le altre novità del Decreto Scuola 2025

Il Decreto Scuola 2025 non si limita alla Carta del Docente. Tra le novità più importanti ci sono interventi sulla formazione per il sostegno e sulle assunzioni da GPS:

  • i corsi Indire vengono prorogati fino al 2026;
  • saranno considerati validi otto anni di servizio (non più cinque) per accedere ai percorsi;
  • i docenti con titolo estero potranno partecipare anche se conseguito dopo la data originaria;
  • e fino al 31 dicembre 2026 resta attiva la possibilità di assunzioni da GPS prima fascia per gli specializzati sul sostegno.

Misure che, sebbene positive, restano offuscate dal caos legato alla Carta del Docente e ai ritardi che stanno bloccando migliaia di insegnanti.