Corso Coding

corso Coding

Alcuni percorsi formativi sono in grado di implementare un nuovo modo di ragionare e di agire. Tra di essi si può inserire facilmente il corso Coding. Quest’ultimo serve per ampliare il pensiero computazionale.

Un elemento essenziale nel moderno assetto educativo. Al suo interno i docenti sono chiamati ad avere anche competenze informatiche. A stabilirlo, come si vedrà in seguito, ci hanno pensato il Governo e il Ministero dell’Istruzione.

La scuola, infatti, da sempre cerca di stare al passo coi tempi. È naturale, dunque, che si adoperi per rendere concorrenziale la propria offerta formativa. Ciò serve sia per il livello culturale dei più giovani sia per tutelare le loro prospettive lavorative.

Per fare in modo che ciò avvenga è necessario che la classe insegnanti sia costantemente aggiornata sotto molti punti di vista. Si parla per tale ragione di formazione continua. Un modo per consentire agli addetti ai lavori di essere sempre sul pezzo.

Al medesimo tempo, implementando la preparazione di questi professionisti si innalza il livello qualitativo dell’istruzione. Gli studenti, infatti, avranno in questo modo la possibilità di frequentare una scuola sempre al meglio delle sue potenzialità.

Corso Coding cos’è

Quando si parla del corso Coding è buona regola partire dalla definizione dello stesso. Come anticipato in apertura di articolo, il percorso formativo in questione riguarda lo sviluppo del pensiero computazionale.

Ciò implica un metodo di insegnamento che sia decisamente più pragmatico. Tutto ciò, inoltre, aiuta a incrementare la bravura nel risolvere i problemi di diversa natura. Gli elementi che caratterizzano il corso Coding risultano essenziali nella nostra epoca.

Il motivo di questa affermazione è davvero molto semplice. La digitalizzazione ha reso obbligatorio rivolgere un nuovo sguardo alla sfera informatica. Non avere le basi in tale settore è ormai proibitivo e invalidante.

Per queste ragioni, gli insegnanti devono acquisire le competenze utili a lavorare in maniera diversa nelle classi. A rafforzare tale concetto ci sono alcuni elementi portanti dell’istruzione contemporanea.

Nelle aule, infatti, ormai da anni sono in uso molteplici oggetti di natura tecnologica. Essi servono a estendere la didattica tradizionale. Oltre a ciò, la loro presenza consente di mettere in pratica un insegnamento più inclusivo.

La tecnologia, quindi, può rendersi molto utile per inglobare nella classe quegli alunni che hanno alcune problematiche alle spalle. Di certo può fare tanto per gli allievi e per la loro istruzione sotto differenti punti di vista.

A cosa aiuta la conoscenza del Coding

Naturalmente, la suddetta certificazione informatica ha il compito di ampliare gli orizzonti della didattica, senza voler annullare quella tradizionale. Dunque, a cosa serve il corso Coding?

Lo spiega bene la Legge n. 107 del 13 luglio 2015. Ivi, nell’articolo 1, si parla di «sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media, nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro».

Il digitale, dunque, viene visto come un vero e proprio strumento educativo in mano non solo agli alunni, ma soprattutto agli insegnanti.

In nome della formazione continua di cui si accennava in precedenza, questi ultimi sono chiamati a stare al passo coi tempi. 

Tale visione è al centro anche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo stesso era stato formulato nel Decreto-Legge n. 36 del 30 aprile 2022.

Gli insegnanti, e gli aspiranti tali, sono tenuti a formarsi in servizio in maniera strutturata e continua. L’emergenza sanitaria, inoltre, ha messo in luce alcuni nuovi modelli di educare. La DAD ne è stata una delle dimostrazioni più lampanti.

Ciò si deve basare anche e soprattutto sulle competenze digitali. I professionisti della scuola devono farle proprie e adoperarle in maniera critica. Questo consentirà di offrire agli allievi maggiori opportunità di apprendere i contenuti culturali.

Oltre alla preparazione in orario lavorativo, però, i professori e le professoresse sono chiamati a formarsi anche fuori dalle aule. La voglia costante di migliorarsi, infatti, deve partire per prima cosa da tale categoria.

Il corso Coding si inserisce precisamente in tale visione. Da qui la possibilità di adoperare accanto ai libri cartacei anche computer, tablet e strumenti simili. In tal modo si avrà l’occasione di integrare diverse metodologie di apprendimento.

Gli insegnanti, quindi, possono trovare nelle certificazioni informatiche validissimi alleati. Questi attestati, però, devono provenire da enti riconosciuti dal MIUR. Solo in questo modo avranno valore legale sia nelle graduatorie insegnanti sia nei concorsi pubblici.

Il pensiero computazionale

Il pensiero computazionale, dunque, è il fulcro del corso Coding. Nonostante quello che si possa credere, la sua storia è molto lunga. Essa, infatti, affonda le proprie radici nella prima metà del secolo scorso.

La sua formulazione, però, è attribuita al matematico e informatico Seymour Papert che la espose al mondo nel 1980. Da lì in poi la sua importanza è decisamente aumentata.

Il pensiero computazionale esige l’interazione del soggetto che ne fa uso. Inoltre, è una procedura ben delineata che si distingue in tre fasi che si susseguono l’un l’altra. Esse sono le seguenti:

  • astrazione;
  • automazione;
  • analisi.

Durante la prima fase si ha la vera e propria formulazione del problema. In seguito c’è l’espressione della soluzione. Infine, avviene l’esecuzione della risoluzione precedentemente proposta.

Tutto ciò fa scaturire quello che è un vero e proprio processo mentale. Nei meandri dello stesso è possibile mescolare elementi apparentemente molto distanti tra loro. Ecco, dunque, la logica e la creatività mescolarsi tra loro in maniera vincente.

Il complesso di queste azioni comporta numerose migliorie. Le competenze toccate da tale processo provengono dall’ambito matematico, scientifico, ma anche da quello linguistico.

Programma del corso Coding

Un altro tassello su cui bisogna soffermarsi è il programma del corso Coding. Infatti, le conoscenze che si vogliono trasmettere sono molteplici. Vi è, per esempio, lo sviluppo delle competenze informatiche.

Inoltre, si possono anche alimentare nuove metodologie didattiche da applicare all’interno delle scuole. Non mancano, infine, le nozioni base di programmazione che possono essere apprese abbastanza facilmente.

In ogni caso, tra i concetti che si possono implementare ci sono i seguenti:

  • pensiero computazionale e Coding;
  • vantaggi d’insegnare Coding a scuola;
  • piattaforme e applicazioni online per insegnare Coding a scuola;
  • laboratori;
  • Scratch;
  • Scratch junior.

In particolare, si deve prestare attenzione a Scratch. Essa è la piattaforma più conosciuta e sviluppata dal Lifelong Kindergarten del MIT Media Lab. L’interfaccia grafica consente ai docenti e agli allievi di realizzare vari progetti.

Animazioni, giochi e storie interattive vengono adoperate per sviluppare le competenze degli studenti. Il tutto basandosi sull’età della classe per meglio adattarsi alle esigenze di tutti.

In tal modo, il professore avrà tutte le carte in tavola per poter coinvolgere i propri alunni in un modo differente di vivere le lezioni.

C’è un ultimo tassello del corso Coding che non va dimenticato. Dopo aver affrontato i vari argomenti e seguito gli insegnamenti del caso, l’utente è chiamato a svolgere un test finale. Superato lo stesso, potrà finalmente ottenere l’attestato desiderato.

Le misure PNNR e il Coding a scuola

Le misure del PNNR menzionate precedentemente investiranno anche la scuola. Il MIUR, infatti, afferma che ha intenzione di avviare il Piano Scuola 4.0. In particolare, si punta alla digitalizzazione dell’istruzione.

Sul sito del Ministero dell’Istruzione si parla di «2,1 miliardi per 100.000 classi innovative e laboratori per le professioni digitali del futuro».

Ancora una volta, si cerca di dare nuovi orizzonti all’istruzione. Ciò avviene unendo la didattica tradizionale con quella digitale. L’utilizzo degli strumenti tecnologici in classe vuole favorire la collaborazione e l’inclusione tra gli studenti.

La nuova visione deve comprendere necessariamente anche la preparazione dei docenti. La loro flessibilità di pensiero deve essere incrementata a favore del nuovo progetto del MIUR.

A riprova di ciò, sul sito PNRR Istruzione è stato annunciato il capitale messo a disposizione per i numerosi interventi da compiere. Ogni istituto, inoltre, avrà la possibilità di appoggiarsi al Gruppo di supporto al PNRR. Inoltre, è stata ideata anche la Task force scuole.

C’è un’altra grossa novità concernente gli istituti scolastici. Questi ultimi potranno trasformare almeno la metà delle proprie aule. In questo modo potranno rendere tali luoghi maggiormente funzionali alle esigenze didattiche che gli competono.

La cifra messa a disposizione per tale occasione è di 1 miliardo e 296 milioni di euro. In questo modo si potranno ottenere spazi fisici e digitali idonei alla nuova visione dell’educazione.

In tutto ciò, è ovvio come i docenti e il corso Coding siano indispensabili. Il loro supporto è vitale per concretizzare un progetto di così ampio respiro. 

La messa in pratica del pensiero computazionale e del problem solving divengono uno dei centri del nuovo disegno educativo.

Corso Coding punteggio

Date le informazioni elargite fino a qui, può tornare utile comprendere a chi sia rivolto il corso Coding. Esso dirige il proprio sguardo verso insegnanti ed educatori delle scuole di ogni ordine e grado.

Il problem solving, infatti, è una tecnica da sviluppare in ogni contesto relativo all’istruzione. Anche chi opera nel mondo della comunicazione, però, può trarne un grande vantaggio.

La suddetta certificazione informatica aiuta ad amplificare le tecniche di programmazione e robotica.

Un attestato dai più volti, quindi, capace di rendere la didattica digitale una realtà solida e competitiva. 

Inoltre, vi è da ricordare la sua utilità all’interno delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze. A ribadirlo ci pensa l’Ordinanza Ministeriale n. 112 del 6 maggio 2022.

Le GPS, infatti, sono formate da due fasce, la prima per i docenti abilitati, la seconda per i possessori dei soli titoli. Tra quelli comunicabili al MIUR rientra il corso Coding. Quest’ultimo ha un valore di 0,5 punti.

I docenti e gli aspiranti tali possono acquisire tutte le certificazioni informatiche che ritengono utili per la loro preparazione. Nelle GPS, però, è concesso presentare fino a un massimo di quattro titoli digitali per un totale di 2 punti in più.

I candidati, quindi, potranno inserire fino a 4 attestati diversi ognuno dei quali con un valore di 0,5 punti. Si ribadisce anche qui un concetto importante.

Per essere sicuri di non commettere errori di alcun tipo bisogna seguire alcune accortezze. La più importante di tutte è quella di rivolgersi solo agli enti formativi riconosciuti dal MIUR.

In questo modo si avrà anche la possibilità di essere seguiti da personale competente. Le certificazioni informatiche, infatti, rappresentano un validissimo aiuto per chi vuole intraprendere la carriera dell’insegnamento. Sapersi destreggiare nell’ambito informatico non è più rimandabile.

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