Classe di concorso

nuova classe di concorso

Alcuni docenti, o aspiranti tali, potrebbero voler ampliare le proprie possibilità di insegnamento. Ecco del perché bisogna soffermarsi sul come conquistare una nuova classe di concorso.

Con tale terminologia si identifica un codice alfa-numerico. Esso serve a indicare le diverse materie impartite nelle scuole. Ogni professore, infatti, viene associato a una classe di concorso in base ai titoli di studio conquistati in ambito universitario.

Si comprende subito, quindi, una cosa fondamentale. Non è affatto possibile esercitare la professione di docente in materie non appartenenti al proprio piano di studio.

Questo elemento, però, si deve analizzarlo con cura. Solo in questo modo, infatti, gli aspiranti professori e le aspiranti professoresse potranno muoversi nella giusta direzione.

Classe di concorso. Cosa sono

La classe di concorso ha delle specifiche che bisogna sottolineare per poter sapere bene che cosa essa sia. Apprendere la propria è essenziale per poter accedere al variegato mondo dell’istruzione. Questo aspetto verrà, però, ampliato anche più avanti.

Come si diceva in apertura di articolo, non si può conquistare una cattedra diversa da quella di appartenenza. Inoltre, essa è determinante anche nei concorsi pubblici nazionali rivolti all’assunzione docenti.

I vari concorsi per l’insegnamento, infatti, sono suddivisi proprio per classe di concorso. Questo aiuta a rendere le prove adeguate alle varie materie di studio che si affrontano nelle aule scolastiche.

Per potervi rientrare c’è bisogno di possedere tutti i crediti formativi universitari che la compongono. La carenza degli stessi ne determina l’esclusione.

Questo è legato anche al fatto che per poter svolgere il ruolo di docente è necessario avere una laurea magistrale. Il titolo triennale non è ritenuto valido anche a causa della carenza di molti dei CFU obbligatori.

Nella classe di concorso, comunque, rientrano alcuni parametri da non eludere. Essi servono per identificarla nell’immediato e sono:

  • il codice;
  • la denominazione;
  • il titolo di accesso;
  • l’indirizzo di studio.

Tutto ciò compone la dicitura utile per operare nei vari istituti. La distinzione in ordini e gradi, inoltre, aumenta la scrematura già presente tra i vari professori.

Infatti, colui che insegna italiano alle scuole superiori inferiori non potrà farlo anche alle scuole primarie. Questo elemento, dunque, serve a catalogare non solo le discipline scolastiche, ma anche a decretare chi possa insegnarle e chi no.

Classe di concorso. Come acquisirne di nuove

La classe di concorso, dunque, apre le porte delle cattedre a cui si ambisce. Ognuna di essa, però, è strettamente legata a una disciplina di insegnamento ben precisa.

Per tale ragione si potrebbe volerne acquisire di nuove. Ciò è possibile tra settori disciplinari vicini. In seguito li si analizza con la giusta cura per meglio distinguerli gli uni dagli altri.

Per esempio, un docente di Lettere Moderne potrebbe voler educare anche alle scuole secondarie superiori in Filosofia. 

Di conseguenza, alla classe di concorso A-12 (Discipline letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado) a cui appartiene deve riuscire ad aggiungere anche l’A-19 (Filosofia e Storia).

Come fare in questo caso? Bisogna conseguire i crediti formativi necessari tramite il superamento degli esami mancanti. Ciò può avvenire in differenti modi:

  • l’iscrizione a un nuovo percorso di laurea;
  • aderire a un master per il completamento della classe di concorso;
  • conseguire i CFU mancanti tramite esami singoli;
  • affrontare un percorso post-laurea nel settore disciplinare designato.

Settori Scientifico Disciplinari

Per approfondire ulteriormente tale ragionamento è doveroso sviscerare anche la tematica dei Settori Scientifico Disciplinari (SSD). Essi servono proprio per classificare l’istruzione superiore.

A tal proposito, il MIUR fornisce un tabellario utile per comprendere l’area di riferimento dei vari studenti o aspiranti insegnanti. Qui vengono indicati il numero totale di CFU da raggiungere per acquisire la classe di concorso a cui si ambisce.

Questi crediti formativi universitari, naturalmente, sono strettamente collegati ai Settori Scientifico Disciplinari. Di conseguenza, per avere nuove opportunità nel mondo dell’istruzione si deve fare riferimento a suddetta tabella.

Tali CFU possono essere conseguiti attraverso gli atenei pubblici, ma non solo. Infatti, sia i master che i corsi di laurea utili allo scopo possono essere accumulati anche per mezzo degli enti riconosciuti dal MIUR.

In ogni caso, a rideterminare i Settori Scientifico Disciplinari ci ha pensato il Decreto Ministeriale 4 ottobre 2000. È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 249 del 24 ottobre 2000 – supplemento ordinario n. 175.

Le aree di competenza, inoltre, sono le seguenti:

  • 01, Scienze matematiche e informatiche;
  • 02, Scienze fisiche;
  • 03, Scienze chimiche;
  • 04, Scienze della Terra;
  • 05, Scienze biologiche;
  • 06, Scienze mediche;
  • 07, Scienze agrarie e veterinarie;
  • 08, Ingegneria civile ed Architettura;
  • 09, Ingegneria industriale e dell’informazione;
  • 10, Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche;
  • 11, Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche;
  • 12, Scienze giuridiche;
  • 13, Scienze economiche e statistiche;
  • 14, Scienze politiche e sociali.

Classe di concorso. Gruppi delle aree di competenza

Come si è potuto osservare, la classe di concorso è strettamente legata ai Settori Scientifico Disciplinari. Questi, a propria volta, hanno delle aree di competenza elencate nel precedente paragrafo.

Quello che bisogna ancora analizzare è il fatto che tali aree siano suddivise in veri e propri raggruppamenti. Nell’area Scienze matematiche e informatiche, per esempio, si trova il raggruppamento MAT. Esso è composto da:

  • MAT/01, LOGICA MATEMATICA;
  • MAT/02, ALGEBRA;
  • MAT/03, GEOMETRIA;
  • MAT/04, MATEMATICHE COMPLEMENTARI;
  • MAT/05, ANALISI MATEMATICA;
  • MAT/06, PROBABILITÀ E STATISTICA MATEMATICA;
  • MAT/07, FISICA MATEMATICA;
  • MAT/08, ANALISI NUMERICA;
  • MAT/09, RICERCA OPERATIVA.

Questo, naturalmente, è solo un piccolo esempio di come sono distribuiti i SSD. Questa divisione è fondamentale per gli aspiranti docenti.

Leggendo i numerosi codici degli esami universitari, infatti, si possono comprendere quali manchino all’interno del proprio piano di studi.

In tal modo è fattibile completare una classe di concorso. Fatta tale analisi, si può avanzare verso l’accesso a un numero maggiore di cattedre.

Qual è la mia classe di concorso?

Sono in molti coloro che si pongono la medesima domanda: qual è la mia classe di concorso? Saperlo è indispensabile per quanti si approcciano per la prima volta al mondo dell’insegnamento.

Come è stato detto più volte, infatti, le due cose viaggiano insieme. Non si possono impartire lezioni al di fuori della propria disciplina. Come scoprire, allora, questa informazione così vitale?

Una cosa necessaria da capire, qualora non vi fossero ancora dei dubbi, è il fatto che la classe di concorso non corrisponde alla laurea. Infatti, una laurea potrebbe benissimo non portare ad alcuna classe di concorso.

Ciò implicherebbe non avere nessun diritto di insegnare una determinata materia. Senza la classe di concorso valida, quindi, non si può partecipare al concorso a cattedra utile per il ruolo.

Di conseguenza, lo studente che si approccia nei riguardi del mondo dell’istruzione deve fare un’operazione essenziale. Deve controllare, anche tramite il tabellario fornito dal MIUR, se ha tutti i crediti formativi utili alla classe di concorso.

Qualora ciò non corrispondesse alla realtà, deve necessariamente integrarli con metodi precisi. Questi, come è già stato detto, possono essere molteplici.

Tra di essi compaiono i master per il completamento, i nuovi percorsi di laurea o anche dei semplici esami a scelta per raggiungere i CFU richiesti.

Quali sono le classi di concorso nella scuola?

Alla fine di questa disamina è utile sapere quali siano le classi di concorso nella scuola. Nella famosa tabella del MIUR vengono indicati i crediti formativi universitari atti allo scopo.

In particolare, viene menzionato il numero totale di CFU da portare a casa e tutti i SSD utili per l’accesso in questione. Inoltre, ci sono anche il requisito minimo di CFU per ciascun SSD o gruppo di SSD.

Sul sito del Ministero dell’Istruzione, alla voce Titoli d’accesso della categoria Docenti, ci sono ulteriori precisazioni. Ivi, infatti, c’è scritto a tal riguardo:

«Nel caso in cui sia previsto un requisito minimo di CFU per un gruppo di SSD (separati da virgola, “e”, “o”) è possibile qualunque ripartizione fra tutti i SSD elencati nel gruppo purché la somma complessiva dei crediti non sia inferiore al totale.»

Questi crediti si possono conseguire senza limitazioni nemmeno a livello di numero, in uno solo dei settori elencati. Ciò può avvenire anche in parte nell’uno in parte nell’altro.

Per poter trovare la propria classe di concorso, dunque, bisogna essenzialmente fare affidamento al MIUR. Come detto in apertura di articolo, l’oggetto di questa analisi ha un codice e una denominazione specifici.

Colui che vuole diventare insegnante deve tenerne conto per capire dove indirizzare i propri sforzi. I titoli di accesso, inoltre, si distinguono tra:

  • vecchio ordinamento, Decreto Ministeriale n. 39 del 30 gennaio 1998;
  • lauree specialistiche e integrazione vecchio ordinamento, Decreto Ministeriale n. 22 del 9 febbraio 2005;
  • lauree magistrali, Decreto Ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004.

Tutto ciò, infine, è utile per potersi muovere con maggior destrezza nell’intricato mondo dell’istruzione. In tal modo si può correre ai ripari qualora mancasse qualche CFU al proprio appello.

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