Quasi tutti sono in grado di utilizzare un dispositivo digitale al giorno d’oggi. Di contro sono davvero poche, invece, le persone in grado di leggere, scrivere e capire il codice che fa sì che tali tecnologie possano funzionare. Ecco perché potrebbe essere davvero utile introdurre l’insegnamento del coding già ai bambini della scuola dell’infanzia.
Anche se è invisibile agli occhi, il codice dei computer è ormai diventato parte integrante del nostro mondo.
Infatti, moltissime delle cose che ci circondano funzionano attraverso un computer, perciò sono definibili come tali.
Motivo per cui, è importante avvicinarsi fin da bambini ai principi fondamentali dell’informatica, al pensiero logico e ai fondamentali processi di programmazione.
Il coding e la programmazione possono essere definite come il “dietro le quinte” dello spettacolo offerto dal digitale. Infatti, alle spalle di un’applicazione per un qualsiasi dispositivo digitale c’è un codice.
Tutti coloro i quali si siano mai cimentati nell’apprendimento di un linguaggio di programmazione hanno avuto l’impressione di imparare una seconda lingua.
SOMMARIO
ToggleI vantaggi di insegnare coding e pensiero computazionale fin dalla scuola dell’infanzia
Il coding ha tutto l’aspetto di essere una vera e propria lingua. In effetti è la lingua utilizzata dalle macchine e dai computer, quella che noi usiamo per comunicare con loro e quella che viene utilizzata anche per farli comunicare tra di loro.
Per i bambini è molto più facile che per gli adulti apprendere nuove lingue, ed ecco perché è possibile iniziare a questa età anche ad introdurli al coding.
Infatti, se i bambini di oggi seguono un percorso didattico e ludico che li introduce al linguaggio computazionale, gli adulti di domani potranno avere meno difficoltà ad essere introdotti al linguaggio del coding.
L’importanza che hanno digitalizzazione tecnologia e network nel mondo in cui si vive e in quello a cui si va incontro è innegabile.
Ed è proprio con questo obiettivo che nascono i progetti di coding infanzia. Si tratta di introdurre i bambini ad un linguaggio computazionale, attraverso attività ludiche che hanno la parvenza di gioco.
In realtà, questo tipo di attività si occupano di sviluppare tutte quelle capacità che renderanno più semplice e familiare, il vero e proprio coding.
E può darsi che una volta conosciuto questo linguaggio, alcuni di questi bambini vorranno approfondire l’argomento una volta adulti.
Robotica e coding per l’infanzia
Il coding per l’infanzia non richiede necessariamente l’utilizzo del computer. Esistono, ovviamente, alcuni robottini finalizzati al coding per l’infanzia, ma non sono strettamente necessari.
Tuttavia, l’utilizzo della robotica educativa può agevolare il processo e supportare lo sviluppo del pensiero computazionale, del pensiero critico, della capacità di problem solving e del lavoro cooperativo.
L’introduzione progressiva di progetti di robotica educativa può migliorare il processo di apprendimento-insegnamento e rendere più coinvolgenti le lezioni tradizionali. Tuttavia, tali supporti informatici non sono essenziali.
Gli aspetti indispensabili riguardano la comprensione del pensiero computazionale e le attività che possono svilupparlo. Infatti, il coding per l’infanzia può essere svolto soprattutto in modalità unplugged.
Coding unplugged per l’infanzia
Le attività si possono svolgere come dei giochi logici e richiedono materiali scolastici alla portata di tutti e molta fantasia. Il coding unplugged è un’attività che utilizza strumenti non digitali per introdurre ai concetti fondamentali dell’informatica e della programmazione.
Questo tipo di attività è adatto a tutte le età, ma in particolare per gli studenti dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado.
Il coding unplugged permette di sviluppare il pensiero computazionale senza l’uso del computer, utilizzando materiali come matita e carta a quadretti.
Questo tipo di attività presenta numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di essere praticato con qualsiasi materiale e l’accento posto sul pensiero computazionale e sugli aspetti algoritmici.
Tuttavia, uno svantaggio è che non consente di verificare automaticamente la correttezza di un programma.
Le attività unplugged danno la possibilità di mettere da parte le difficoltà tecnologiche e di soffermarsi sugli aspetti concettuali, aprendo la strada a diverse attività didattiche e alla creatività degli studenti.
Tramite queste attività i bambini possono apprendere i concetti di direzionalità e molto altro.
Uno dei giochi più utilizzati è quello del labirinto, si possono utilizzare anche griglie con le quali creare percorsi e muoversi nello spazio.
Le nozioni di coding indirizzate ai bambini
Un bambino che acquisisce le nozioni da programmatore riesce a:
- semplificare i concetti complessi;
- scomporre in istruzioni chiare e ordinate.
Si tratta, in effetti, dei punti chiave su cui si basa tutto il coding. I primi anni di scuola sono il momento ideale per introdurre il concetto di programmazione come modo di pensare sia al mondo che ci circonda sia a quello digitale e per sviluppare le competenze base del pensiero computazionale.
Il coding indirizzato ai bambini li renderà capaci di:
- programmare e attuare azioni semplici,
- affrontare problemi, scomporli ed elaborare algoritmi per risolverli,
- effettuare una serie di operazioni per raggiungere un obiettivo più complesso,
- ripetere una sequenza di operazioni molte volte, fino al raggiungimento dell’obiettivo.