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L’articolo 5, comma 4, del Decreto Legislativo del 13 aprile 2017, n. 59 ha stabilito i criteri atti all’acquisizione dei 24 CFU. Prima di inoltrarci in tale argomento, però, è bene dare una chiara definizione della riforma 24 CFU.
Essa serve a certificare delle specifiche competenze dei candidati al ruolo di docente. Tali abilità sono quelle relative alle discipline antropo-psico-pedagogiche e alle metodologie e tecnologie didattiche.
24 CFU. Formazione
Quando si parla dei 24 CFU si intende una ben precisa formazione universitaria. Le indicazioni riassuntive di questo percorso sono state esplicitate, inoltre, dal Decreto Ministeriale del 10 agosto 2017, n. 616.
Gli obiettivi formativi sono diversi e interessano gli insegnanti di ogni classe di concorso. Tra di essi possiamo riscontrare i seguenti:
- Fondamenti di Pedagogia generale;
- Psicologia;
- Antropologia;
- Metodologie e tecnologie didattiche.
Naturalmente, deve esserci una equa distribuzione di crediti formativi tra le discipline citate. Gli studenti devono conseguire 6 CFU in almeno tre dei quattro ambiti disciplinari menzionati. Infine, al termine del percorso didattico, gli utenti sono chiamati a certificare il raggiungimento delle abilità richieste tramite un test finale.
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Per poter arrivare allo scopo possono essere attraversate numerose strade. L’aspirante docente, infatti, può scegliere se pervenire ai 24 CFU in uno di questi modi:
- studi universitari o accademici, in forma curriculare o aggiuntiva;
- master universitari o accademici;
- dottorati di ricerca;
- scuole di specializzazione.
24 CFU. La nuova riforma
Nonostante non siano in circolazione da molti anni, ben presto i 24 CFU potrebbero essere messi da parte dalla nuova riforma. In ogni caso, per i primi anni i 24 CFU possono essere adoperati nel prossimo concorso docenti.
Sarà, infatti, messo in piedi un nuovo percorso formativo di ben 60 crediti formativi universitari. Al loro interno si dovrà anche inserire un tirocinio obbligatorio. Dopo l’ottenimento dei 60 CFU, inoltre, i candidati saranno chiamati a superare un concorso pubblico nazionale. Successivamente, dovranno affrontare un anno di prova con test finale.
Questo è il percorso a regime. Diverso sarà, invece, il tragitto da percorrere per chi presenta tra i propri titoli i 24 CFU. Se acquisiti entro il 31 ottobre 2022, infatti, potranno avviare i docenti verso una formazione semplificata. Questo, però, avrà valore fino al 31 dicembre 2024.
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