Immissioni in ruolo: come funzionano nella scuola primaria

Immissioni in ruolo

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha autorizzato le assunzioni all’interno della compagine scolastica. A tale scopo, è stato emanato il Decreto Ministeriale n. 184 del 19 luglio 2022. In esso si parla delle immissioni in ruolo e anche di come esse funzionino alla primaria.

Il documento, naturalmente, fa riferimento all’anno scolastico che deve ancora iniziare, ovvero quello del 2022/23. In tale D.M., inoltre, è possibile riscontrare anche il numero di posti messi a disposizione per i docenti.

Immissioni di ruolo. Le disposizioni

Come affermato, dunque, quanto decretato dal MIUR serve a snocciolare le disposizioni riguardanti le immissioni in ruolo. I posti utili per le assunzioni a tempo indeterminato sono 94.130. Chiaramente, vi sono dei criteri ben precisi per la distribuzione di suddette cattedre.

Di esse, infatti, il 50% è riservato alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami attualmente vigenti. L’altra metà, invece, spetta di diritto alle Graduatorie a Esaurimento. Queste ultime, si ricorda, basano tale beneficio sull’articolo 1, comma 605, lett. c) della Legge n. 296 del 27 dicembre 2006.

Nell’allegato B del Decreto Ministeriale di cui si è parlato in precedenza, inoltre, vi è una tabella che riporta delle cifre ben precise. Esse rimandano alla ripartizione del numero di cattedre disponibili nelle varie regioni italiane.

Scuola primaria

Le immissioni in ruolo hanno un contesto specifico su cui appoggiarsi. Ovviamente, ne esiste uno anche per la scuola primaria. Ivi vige la stessa regola che vale anche per le secondarie di I grado e di II grado. Di conseguenza, le disponibilità vanno equamente suddivise tra docenti provenienti dalle GAE e quelli vincitori di concorsi.

In quest’ultima categoria, la priorità è destinata ai vincitori del concorso ordinario 2016. Successivamente, ciò che resta viene dato al 50% al concorso straordinario del 2018 più elenchi aggiuntivi. Poi vengono i vincitori del concorso ordinario del 2020. Solo dopo tutto questo, vi sarà la possibilità di procedere con le call veloci.

Le precedenze, dunque, sono state messe nere su bianco in modo da effettuare le immissioni in ruolo nel modo più ordinato possibile. Per chi resta fuori da tutto ciò, non resta che aspettare le nuove direttive del Ministero dell’Economia e delle Finanze unite a quelle del MIUR.

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