Concorso straordinario, GPS e novità

Concorso straordinario GPS

In arrivo il tanto atteso bando per il concorso straordinario ter, dedicato ai docenti precari con almeno tre anni di servizio o 24 cfu. Le candidature di numerosi aspiranti qualificati si prevede affolleranno le file, poiché i requisiti richiesti sono relativamente accessibili.

Nonostante l’attesa trepidante di settimane, molti interrogativi rimangono ancora irrisolti, in quanto i dettagli specifici saranno svelati solo con il rilascio del bando. Tra le questioni dibattute vi è l’esigenza di avere svolto il servizio solamente presso istituti statali, escludendo così coloro che hanno effettuato supplenze in scuole paritarie. Al riguardo, vi sono opinioni divergenti: alcuni esponenti politici suggeriscono che i tre anni di servizio possano essere svolti indifferentemente in scuole statali o paritarie. Questi chiarimenti saranno forniti solo nelle prossime settimane.

Tuttavia, è importante sfatare alcuni falsi miti che circolano online. A partire da quello legato alle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS).

Concorso straordinario, GPS

É necessaria l’iscrizione alle GPS? Si tratta di una questione per molti aspetti cruciale. Tra le informazioni erroneamente diffuse sul web emerge, infatti, l’affermazione che l’iscrizione a tali graduatorie sia un requisito indispensabile per partecipare al concorso straordinario ter. Tale affermazione è del tutto infondata.

L’obbligo di iscrizione alle Graduatorie GPS non è mai richiesto per prendere parte a concorsi ordinari o straordinari. Si tratta di due sistemi completamente separati: i concorsi generano graduatorie di merito regionali, utilizzate per le assunzioni definitive, mentre le GPS servono per le supplenze.

Inoltre, le due graduatorie non interferiscono l’una con l’altra. Ad esempio, la rimozione dalle Graduatorie GPS non comporta l’esclusione dalle graduatorie di merito. Così come le eventuali sanzioni derivanti dalla rinuncia o dall’abbandono del servizio nelle GPS non influiscono sulle graduatorie di merito.

Concorso straordinario, GPS e requisiti

Al momento, le informazioni disponibili in merito al concorso straordinario ter 2023 annunciato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sono scarse. Molte, invece, le bufale o le fake news che circolano in rete, come quella relativa all’obbligo dell’iscrizione nelle GPS. 

L’unica certezza è, di contro, quella legata ai requisiti d’accesso:

  • 3 anni di servizio (di cui uno specifico nella classe di concorso per la quale si concorre);
  • oppure 24 CFU (conseguiti entro il 31 ottobre 2022).

Sarà, ovviamente, necessario anche il titolo di studio valido per l’accesso alla classe di concorso: per gli ITP sarà sufficiente il solo diploma, mentre per gli altri è richiesta una laurea magistrale.

L’obiettivo del MIM era quello di pubblicare il bando entro giugno, far svolgere le prove d’esame nel periodo estivo e procedere con le immissioni in ruolo di circa 35mila docenti prima dell’inizio del prossimo anno scolastico.

Tuttavia, secondo fonti accreditate, la procedura concorsuale dovrebbe slittare di qualche mese. Rimandando, di conseguenza, le assunzioni all’anno scolastico 2024-2025.

Concorso straordinario ter: novità

Ma quali sono le novità relative al Concorso straordinario ter 2023? Abbiamo già detto che tra i requisiti per partecipare al concorso straordinario ter 2023 non è prevista l’iscrizione nelle GPS. E che si tratta di una delle tante false notizie alimentate dall’incertezza che regna sovrana intorno a molti (troppi!) aspetti legati al concorso straordinario ter.

Tra le ipotesi si fa, inoltre, strada quella che vedrebbe le 35mila assunzioni destinate solo alla scuola secondaria e molto probabilmente limitate ai posti comuni. Né è ancora chiaro se il concorso riguarderà solo le classi di concorso esaurite, con posti vacanti, oppure se coinvolgerà tutte le classi di concorso.

La procedura concorsuale coprirà una parte delle 70.000 assunzioni (entro il 2024) richieste dal PNRR. E la prova scritta potrebbe essere basata su un test a risposta multipla su elementi didattico-pedagogici comune a tutte le classi di concorso. Nonostante l’esperienza negativa registrata nel concorso ordinario 2020, questa opzione garantirebbe tempi più brevi per le relative correzioni. 

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