Promuovere una solida cultura della sicurezza nelle scuole è il fulcro del nuovo progetto lanciato congiuntamente da Cgil nazionale, Flc Cgil e Patronato Inca. L’iniziativa, pensata specificamente per le classi degli istituti tecnici e professionali, mira a radicare la cultura della sicurezza nelle scuole attraverso un percorso formativo e un concorso che coinvolgerà sette città italiane, tristemente note per l’elevata incidenza di infortuni lavorativi.
Il progetto per diffondere la cultura della sicurezza nelle scuole
L’iniziativa – così come precisato in un comunicato stampa congiunto – nasce in un contesto significativo, ovvero nell’ambito delle celebrazioni per gli ottanta anni di attività dell’INCA CGIL, e si pone l’obiettivo ambizioso di rafforzare l’educazione alla prevenzione direttamente tra i banchi di scuola.
I promotori hanno scelto di non disperdere le energie, concentrando l’azione su sette realtà territoriali specifiche:
- Bari;
- Bologna;
- Catanzaro;
- Palermo;
- Perugia;
- Potenza;
- Torino.
La selezione di queste città non è casuale. Si tratta, infatti, dei capoluoghi delle regioni che registrano i dati più allarmanti in termini di infortuni e morti sul lavoro in rapporto al numero degli occupati.
L’intento è quello di intervenire proprio laddove l’emergenza è più sentita, partendo dagli studenti che, frequentando istituti tecnici e professionali, sono prossimi all’ingresso nel mercato occupazionale.
Diffondere la cultura della sicurezza nelle scuole in questi territori significa tentare di invertire un trend drammatico, fornendo alle nuove generazioni gli strumenti conoscitivi per tutelare la propria incolumità.
PCTO e formazione: prevenire i rischi fin dai banchi
Il cuore didattico del progetto si focalizza sugli studenti che si apprestano a vivere le prime esperienze dirette nel mondo produttivo attraverso i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).
È fondamentale che le ragazze e i ragazzi comprendano che, anche durante queste esperienze formative, godono dei medesimi diritti alla tutela della salute che spettano a qualsiasi lavoratore dipendente.
Le attività previste non si limiteranno a lezioni frontali. Gli studenti parteciperanno a moduli formativi specifici e incontri dedicati all’analisi dei rischi, utilizzando anche materiali multimediali che fanno riferimento a recenti casi di cronaca.
Questo approccio pratico serve a rendere tangibile il concetto di rischio e a stimolare una cittadinanza attiva.
Al termine del percorso, le classi saranno chiamate a rielaborare le conoscenze acquisite realizzando prodotti multimediali, come podcast o video.
I lavori migliori saranno premiati con un contributo di 1.000 euro per le scuole vincitrici di ogni città, con una cerimonia prevista per il 28 aprile 2026, in occasione della Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro.

La posizione dei sindacati: investire sulla formazione contro i tagli
Il lancio di questo concorso rappresenta anche l’occasione, per le sigle promotrici, di ribadire alcune posizioni critiche riguardo l’attuale gestione delle politiche scolastiche e lavorative.
Lorella Brusa, del collegio di presidenza di Inca Cgil, ha evidenziato come formare gli studenti oggi significhi preparare lavoratori consapevoli domani, capaci di far valere i propri diritti lungo tutto l’arco della vita professionale.
Tuttavia, emergono forti perplessità sulla coerenza delle politiche governative. Graziamaria Pistorino, segretaria nazionale FLC CGIL, ha sottolineato una contraddizione evidente: mentre si chiede alla scuola di farsi carico della formazione alla sicurezza, la legge di bilancio prevede tagli ai fondi destinati proprio all’edilizia e alla sicurezza degli istituti.
Pistorino ha, inoltre, ribadito la richiesta storica del sindacato di eliminare l’obbligatorietà dei PCTO e di favorire piuttosto investimenti che riportino l’apprendimento pratico all’interno dei laboratori scolastici, in ambienti controllati e sicuri.
Un impegno necessario di fronte all’emergenza infortuni
La necessità di un intervento così strutturato nasce dalla constatazione di un’emergenza continua.
Francesca Re David, segretaria confederale della CGIL, ha posto l’accento sull’urgenza di diffondere la conoscenza della prevenzione di fronte a una catena di infortuni e malattie professionali che non accenna a fermarsi.
In questo scenario, la cultura della sicurezza nelle scuole diventa un prerequisito essenziale per mettere in discussione modelli organizzativi del lavoro che spesso sacrificano la salute in nome della produttività.
L’obiettivo finale del progetto è quello di far sì che la sicurezza non sia percepita dalle nuove generazioni come un semplice obbligo formale, bensì come un diritto inalienabile da rivendicare attivamente in ogni contesto lavorativo.


