Definizione della metodologia CLIL

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La didattica ha raggiunto nuove frontiere. Ciò è dovuto anche al contesto internazionale che si è venuto a creare intorno alla scuola italiana. In tale frangente risulta proficuo analizzare la definizione della metodologia CLIL.

Un nuovo modo di proporre le lezioni ai ragazzi e non solo. Questa peculiare forma di insegnamento permette di acquisire maggiori conoscenze nelle lingue straniere.

L’importanza della metodologia CLIL

Il mondo dell’istruzione è ormai a stretto contatto con la globalizzazione. In tale cornice non può che non risaltare l’importanza della metodologia CLIL.

L’acronimo CLIL sta a indicare la dicitura Content and Language Integrated Learning. Con essa si intende un vero e proprio approccio didattico che unisce al proprio interno le competenze linguistico-comunicative e quelle disciplinari in lingua straniera.

In vista di ciò si sono espressi i Decreti del Presidente della Repubblica n. 88 e n. 89 del 15 marzo 2010. Risulta, infatti, obbligatorio impartire lezioni di una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL.

Questo deve avvenire durante l’ultimo anno delle scuole secondarie di II grado. Per i licei linguistici, invece, come afferma il sito del MIUR, «l’insegnamento è previsto a partire dalla classe terza in una lingua straniera e dalla classe quarta in un’altra lingua straniera».

Obiettivi

Quanto decretato dal Ministero dell’Istruzione ha degli obiettivi ben precisi. L’insegnamento in inglese di una materia non linguistica, infatti, serve a sviluppare le capacità degli allievi nel comunicare in un altro idioma.

L’Italia rispetto ad altre nazioni d’Europa ha ancora difficoltà ad appropriarsi di una seconda lingua. Proprio in virtù di ciò, la metodologia CLIL può risultare utilissima per ampliare le conoscenze degli studenti.

Le linee guida di tutto ciò sono riscontrabili nella Nota 240 del 16 gennaio 2013 e nella Nota 4969 del 25 luglio 2014. Il piano di azione, infatti, è decisamente ben strutturato.

Anche i docenti sono interessati da questo tipo di iniziative. Il MIUR, a tal proposito, organizza piani di formazione rivolti ai professionisti del settore. Il compito è quello di istruirli per ottenere le abilità sia metodologico-didattiche sia linguistiche per il raggiungimento del livello C1.

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