|
La pandemia ha portato con sé alcune novità nelle nostre esistenze. Per evitare i contagi, infatti, si è dovuto praticare il distanziamento sociale. Tra gli elementi più rilevanti c’è stata la didattica a distanza. Come funziona?
Una domanda che molti si sono fatti nel corso di questi due anni. La scuola, infatti, ha dovuto munirsi di nuovi strumenti per poter continuare a svolgere i propri compiti.
Didattica a distanza. La scuola pubblica
La DAD non è nata certamente con l’emergenza sanitaria che ci ha investiti. Già i corsi formativi telematici hanno adoperato per tanto tempo la videoconferenza. Eppure, nell’ultimo biennio la didattica a distanza è sbarcata anche nella scuola pubblica.
A consentire ciò ci ha pensato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020. Ivi sono presenti le misure urgenti in materia di contenimento e di gestione dell’emergenza sanitaria. Per diminuire la diffusione del Covid-19, in esso si discute della sospensione delle attività didattiche in presenza.
Di conseguenza, per quel periodo, è stata adottata la didattica a distanza. Questa decisione è stata universale. Infatti, la DAD è stata adoperata per le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli atenei universitari.
Didattica a distanza. Meccanismo
Per poter avere un quadro completo della didattica a distanza, si può cercare di analizzarne anche il meccanismo. La sua peculiarità consiste nell’elargire le lezioni in maniera telematica. La presenza fisica delle persone, dunque, non è necessaria.
Uno dei metodi che si possono adoperare per portare al termine tale operazione è, appunto, la videoconferenza. Docenti e alunni possono collegarsi da remoto, ognuno dalla propria abitazione. Un computer e una connessione sono gli alleati base per consentire il dialogo tra le parti.
A facilitare tale meccanismo ci pensano le piattaforme di varia natura. Queste, infatti, consentono una diretta streaming, grazie all’utilizzo di videocamere e microfono del PC. Inoltre, per agevolare la conversazione, hanno una chat compresa.
Molte di queste piattaforme, poi, permettono all’amministratore, che in questo caso è l’insegnante, di registrare le lezioni impartite. In tal modo, si dà l’occasione a chi non era in diretta di rivedere il video successivamente.
Conseguenze della DAD
A questo punto, non resta che comprendere se la DAD sia realmente servita o meno. Le conseguenze di interi mesi di lezioni telematiche si sono comunque fatte sentire, nel bene o nel male.
Per la maggior parte delle persone, la didattica in presenza è insostituibile. Le lamentele, infatti, provengono da più fronti. C’è chi si è sentito escluso dalla società, quasi come se lo schermo avesse alienato le interazioni umane.
Inoltre, alcuni studenti hanno fatto presente l’incapacità di relazionarsi al meglio con gli insegnanti. Ciò ha provocato una grave perdita dal punto di vista dell’apprendimento.
Altri, invece, hanno visto nella didattica a distanza un modo per abbattere le barriere fisiche e geografiche. Un esempio a riguardo possono essere gli universitari fuori sede. Di conseguenza, come sempre, anche questo strumento presenta vantaggi e svantaggi a seconda del soggetto preso in esame.