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La società in cui siamo immersi presenta nuove sfide in ambito culturale che necessitano di essere affrontate. In tale contesto si posiziona il legame tra il mondo della scuola e la tecnologia.
L’era digitale è ormai una realtà fattuale e non la si può ignorare o relegare all’universo dell’accessorio. Ecco perché anche il MIUR ha deciso di orientarsi verso un differente modo di proporre la didattica.
Piano Nazionale Scuola Digitale
La Legge 13 luglio 2015, n. 107 (definita Buona Scuola) ha generato numerose novità. Tra di esse compare il Piano Nazionale Scuola Digitale. L’educazione digitale, naturalmente, è uno dei pilastri di questo nuovo approccio di formazione collettiva.
Un cambiamento che vede la scuola e la tecnologia come alleate e non come avversarie. I mutamenti che si respirano, infatti, fondono l’avanzata tecnica con una innovativa visione culturale del ruolo dell’insegnante.
In tale scenario, i docenti devono prepararsi al meglio per le sfide del futuro. Ecco perché gli addetti ai lavori sono chiamati a conformarsi alle recenti conoscenze. Infatti, sono in molti a essersi preparati negli ambiti delle nuove tecnologie come, per esempio, l’utilizzo della LIM.
Al medesimo tempo, il MIUR si è impegnato per fornire agli istituti aule, laboratori e biblioteche. In questo modo si è data l’opportunità agli studenti di immergersi in un inedito contesto ormai divenuto quotidiano.
Un nuovo approccio didattico
Da quanto affermato fino a questo momento, quindi, risulta chiaro che vi sia un nuovo approccio didattico. La scuola e la tecnologia, però, non devono affatto contrastarsi tra loro, ma devono collaborare in maniera proficua tra di loro.
Nel settore tecnico, infatti, l’Italia risulta essere ancora carente. La recente comunicazione della Commissione UE sul Digital Single Market sottolinea il bisogno di lavoratori competenti in ambito digitale. Inoltre, i dati dell’indagine OCSE TALIS 2013 hanno messo in luce il bisogno dei nostri insegnanti di formarsi in tal senso.
Le debolezze in ambito scientifico e tecnologico, quindi, devono essere colmate anche attraverso l’istruzione. Proprio per questo motivo, sia gli studenti che i lavoratori della scuola sono tenuti a eliminare al più presto le proprie lacune.