Gli ultimi due anni hanno portato una quantità considerevole di cambiamenti. Il mondo, infatti, ha cercato di reagire al meglio contro il male della pandemia. Anche la scuola si è messa in moto per adattarsi a tali criticità. Ecco, dunque, che la DAD e l’emergenza sanitaria hanno provato a relazionarsi al meglio tra di loro.
Una diversa modalità di espletare le lezioni scolastiche che ha avuto i suoi pregi e i suoi difetti. Il tutto, però, sempre in vista della continuità didattica alla portata di tutti gli studenti.
Cos’è la DAD
Trattando un argomento tanto sensibile è bene comprendere che cosa sia la DAD. Essa è una particolare forma di didattica che non prevede la presenza degli alunni e degli insegnanti. Infatti, le lezioni vengono impartite e fruite in modalità telematica.
Ciò implica, naturalmente, che i vari attori messi in campo possano seguire da luoghi abbastanza differenti e lontani. Ciò può avvenire attraverso la videoconferenza, per esempio. Le piattaforme digitali, infatti, consentono a docenti e studenti di mettersi in contatto tra di loro. I primi, dunque, spiegano l’argomento del giorno ai secondi adoperando lo schermo.
Naturalmente, per fare in modo che tutto ciò si svolga nel migliore dei modi, ogni partecipante deve avere i mezzi adeguati a disposizione. Un computer e una connessione Internet di una certa portata devono essere gli elementi base.
Per facilitare tutto ciò, inoltre, il 6 aprile 2020 il MIUR ha emanato una mini-guida per i docenti denominata Didattica a distanza e diritti degli studenti.
La Didattica A Distanza
La Convenzione ONU del 1989 tutela i diritti fondamentali di bambini e ragazzi. In tale ottica si inserisce la Didattica a Distanza che ha cercato di mantenere inalterato il diritto allo studio degli allievi e delle allieve di tutta Italia.
La DAD e l’emergenza sanitaria, dunque, si sono incontrate e scontrate sul campo dei benefici che un minore deve poter godere in ogni occasione. Nella suddetta mini-guida, quindi, si sono ribaditi questi concetti.
Inoltre, la DAD è servita anche a rassicurare quanti si siano imbattuti in una situazione molto più grande di loro. È innegabile che il Covid-19 abbia portato l’incertezza nelle nostre case. Ciò è stato decisamente amplificato per chi era, ed è, troppo piccolo per avere gli strumenti adatti a comprendere determinate situazioni.
In tutto ciò si è inserito anche il Manifesto della scuola che non si ferma. Esso invoglia a dare risposte educative adeguate al contesto per non lasciare indietro nessuno.