Ministero dell’Istruzione, un incentivo per favorire la continuità didattica

incentivo per chi rinuncia alla mobilità

Valorizzare il personale docente e garantire la continuità didattica agli alunni e agli studenti. Ma anche mettere in campo misure che tutelino gli insegnanti che prestano servizio nelle zone caratterizzate da forte disagio sociale, da evidente rischio di spopolamento e da crescente dispersione scolastica. Si tratta di alcune importanti disposizioni contenute nella legge di conversione del decreto n. 36/2022, la legge n. 79 del 29 giugno 2022. E certamente non meno rilevanti delle altre novità previste dalla Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti. In particolare, il Ministero dell’Istruzione ha previsto un incentivo per favorire la continuità didattica. Vediamo come.     

Ministero dell’Istruzione, un incentivo per favorire la continuità didattica

La legge n. 79/2022 prevede, nello specifico, che il 10% dello stanziamento annuale del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (FOM) destinato alla valorizzazione dei docenti – in sede di prima applicazione e nel periodo che precede la definizione dell’aggiornamento contrattuale – venga utilizzato per “premiare” ed incentivare una più lunga permanenza dei docenti in una stessa istituzione scolastica. L’obiettivo dichiarato è quello di scoraggiare la presentazione di istanze di mobilità. I criteri per l’attribuzione di queste risorse saranno stabiliti con un apposito decreto del Ministero dell’Istruzione. Questi ultimi terranno conto, in particolare, degli anni di permanenza del docente nella stessa istituzione scolastica. Nonché della residenza o domicilio abituale in luogo diverso da quello in cui ha sede l’istituzione scolastica. Il tutto si inserisce in un progetto ben più ampio teso alla valorizzazione del personale docente che garantisca l’interesse dei propri alunni e studenti alla continuità didattica.

Informativa ai sindacati 

Nei giorni scorsi, intanto, i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione hanno incontrato, in modalità telematica, i delegati delle organizzazioni sindacali per un’informativa proprio in merito al decreto ministeriale in attesa di emanazione e chiamato a definire i termini di attuazione della normativa, ovviamente in attesa dell’aggiornamento del relativo contratto. Sono 30 milioni di euro le risorse attualmente disponibili, ovvero – come già anticipato – il 10% dello stanziamento annuale previsto per l’apposita sezione del fondo destinato alla valorizzazione dei docenti. 

Incentivo per favorire la continuità didattica. La reazione della FLC CGIL

Da parte sua, intanto, la FLC CGIL ha parlato di decreto “precipitoso” e non necessario essendo la materia in questione già “oggetto di trattativa per il rinnovo del CCNL”. 

“In alcun modo, a giochi fatti – denuncia il sindacato – possiamo accettare l’emanazione di disposizioni retroattive che vanno ad incidere sul salario accessorio, con il rischio di escludere chi ha operato delle scelte individuali quando il contesto normativo era diverso”.

Profonde divergenze, inoltre, anche per quanto concerne i tempi di attuazione. La FLC CGIL preferirebbe, infatti, che il provvedimento venisse rinviato per favorire, piuttosto, la conclusione relativa proprio al rinnovo del CCNL. “Del resto – ha voluto precisare – si tratta di fondi che non saranno erogabili prima dell’inizio dell’a.s. 2023/24 quando le scuole chiuderanno il monitoraggio dei docenti direttamente interessati”.

Condividi questo articolo

Articoli Recenti