I disturbi ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) sono una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta di disturbi neurologici che possono causare una serie di sintomi.
Infatti, tra di essi appaiono la difficoltà di concentrazione, l’impulsività, l’iperattività e i problemi di apprendimento. I bambini con disturbi ADHD, quindi, possono avere impedimenti ad applicarsi su un’attività per un periodo di tempo prolungato.
Possono anche essere iperattivi, parlare in modo eccessivo o interrompere gli altri. Inoltre, possono anche avere problemi di memoria o di apprendimento.
Dunque, i disturbi ADHD possono rivelarsi estremamente invalidanti all’interno del mondo scolastico. Per tale ragione, questi alunni hanno necessità del giusto supporto.
Ecco perché c’è il bisogno di mettere in moto la didattica inclusiva. La stessa può essere messa in pratica attraverso la presenza di una figura essenziale come quella del docente di sostegno.
SOMMARIO
ToggleDisturbi da Deficit di Attenzione e Iperattività
I Disturbi da Deficit di Attenzione e Iperattività sono dei disturbi del neuro-sviluppo. Presentano numerose problematiche, tra cui l’inadeguatezza a mantenere l’attenzione a lungo e l’iperattività.
Si tratta di una serie di complicazioni che possono manifestarsi prima dei 12 anni di età. Esse, inoltre, durano almeno 6 mesi, ma possono anche durare per tutta la vita.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha fornito maggiori informazioni al riguardo con la Nota n. 4089 del 15 giugno 2010. Al suo interno ci sono le indicazioni didattiche volte a garantire il diritto allo studio degli allievi in questione.
Per diventare docenti di sostegno, è necessario conoscere questi impedimenti. Tuttavia, al momento, chi aspira a questa professione è in attesa del bando del TFA Sostegno 2023.
Comunque, le persone con i disturbi ADHD tendono ad abbandonare più facilmente gli studi. Inoltre, possono presentarsi difficoltà nella socializzazione con i coetanei e nella comunicazione in generale.
Se non trattato in modo adeguato, il disturbo può portare ad ansia, insonnia e depressione. Inoltre, anche se scompare in età infantile, può apparire nuovamente in età adulta.
Molti dei bambini con ADHD, per di più, riscontrano seri ostacoli anche nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. Di conseguenza potrebbero legarsi ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Quali sono i sintomi dei disturbi ADHD
I sintomi del Disturbi da Deficit di Attenzione e Iperattività sono molteplici e complessi. Un bambino o una bambina con ADHD può avere difficoltà a concentrarsi su ciò che non gli interessa, a seguire le regole e a eseguire operazioni complesse.
Non solo, poiché ha impedimenti nel controllare le proprie azioni, nel regolare l’eccessiva irrequietezza motoria e nella memorizzare a lungo termine. Inoltre, potrebbero mostrare problemi nella costruzione e nel mantenimento delle relazioni con i coetanei.
Da qui, i disturbi ADHD portano anche a non riuscire a gestire nel giusto modo le emozioni, la frustrazione e il sentimento della noia. Infine, potrebbero avere difficoltà a seguire le lezioni con il resto della classe e a mantenere i ritmi di studio dei compagni.
Questi sintomi non devono essere sottovalutati. Gli studenti in questione, infatti, necessità di continue e immediate gratificazioni. Da qui anche la nascita dei loro disturbi di aggressività.
Quanto descritto porta inevitabilmente all’insuccesso scolastico dei soggetti presi in esame. Inoltre, anche sul piano lavorativo e sociale si presenteranno i medesimi ostacoli.
Disturbi ADHD a scuola
A questo punto è bene analizzare i disturbi ADHD all’interno della scuola. Come è già stato detto, infatti, si necessita di un docente di sostegno capace di mettere in pratica la didattica inclusiva.
Per quanto concerne la diagnosi di ADHD si può fare riferimento alla Nota Ministeriale prot. 1395 del 20 marzo 2012. Qui si afferma che anche questo tipo di alunni meritano la giusta attenzione.
Per tale ragione, per gli allievi con ADHD si palesa la necessità di organizzare un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Avviene, dunque, quello che già viene messo in atto per gli studenti con DSA.
Per fare in modo che ciò avvenga, i genitori devono contattare il dirigente scolastico per segnalare la situazione del proprio figlio. A questo punto, gli insegnanti devono mobilitarsi per assicurare allo studente un’istruzione adeguata.
Docenti di sostegno e curriculari devono mettere in pratica metodologie appropriate. Devono ridurre al minimo le fonti di distrazione e devono fornire aiuti visivi, gratificazioni immediate e procedure di controllo.
Inoltre, devono essere definite poche e semplici regole da seguire e progettati obiettivi realistici da raggiungere.
Per favorire l’apprendimento, si può incoraggiare l’uso di tabelle, tracce o parole chiave. Lavorare per piccoli obiettivi, passo dopo passo, è la soluzione migliore da adottare.
Piano Didattico Personalizzato
Come visto in precedenza, dunque, per i disturbi ADHD è necessario mettere in pratica il Piano Didattico Personalizzato. Il PDP è formulato secondo questo schema:
- i dati anagrafici dell’alunno;
- la tipologia di disturbo;
- le attività didattiche individualizzate;
- le attività didattiche personalizzate;
- gli strumenti compensativi utilizzati;
- le misure dispensative adottate;
- le forme di verifica e valutazione personalizzate.
Gli insegnanti possono adottare metodologie efficaci per aiutare gli studenti con ADHD. Solo in questo modo, la scuola può essere veramente aperta a tutti.
Per questo motivo, il PDP deve essere redatto nel primo trimestre dell’anno scolastico. Inoltre, la sua formulazione deve coinvolgere non solo il Consiglio di classe, ma anche la famiglia di origine e i Centri di diagnosi e cura dei disturbi ADHD.
In questo modo, si avranno maggiori possibilità di riuscire a individuare precocemente i disturbi e a fornire al bambino un adeguato sostegno. Tutto ciò porta a un ambiente accogliente per tutti quegli allievi che hanno il bisogno di essere seguiti con una certa premura.