Ritardo senza precedenti per i fondi Carta del Docente: difatti, lo strumento fondamentale per la formazione continua degli insegnanti, quest’anno sta vivendo un periodo di lungaggine mai registrato prima. I fondi previsti potrebbero arrivare, infatti, solo nei primi mesi del 2026.
Il motivo principale è l’ampliamento dei beneficiari previsto dal Decreto Scuola 2025, che per la prima volta include anche i precari con supplenze fino al 30 giugno. Una novità positiva dal punto di vista dell’equità, ma che ha generato blocchi tecnici e ritardi nella piattaforma, con il rischio concreto di una decurtazione del bonus fino a 100 euro.
Perché i fondi Carta del Docente arrivano in ritardo
Negli anni passati, i fondi Carta del Docente venivano accreditati tra fine settembre e inizio ottobre. Quest’anno, l’allargamento della platea dei beneficiari — circa 900.000 docenti tra ruolo e supplenti annuali — ha reso necessario un aggiornamento completo della piattaforma ministeriale.
Il sottosegretario Paola Frassinetti ha spiegato che il ritardo è dovuto alla gestione tecnica di un incremento del 25% dei beneficiari, con la necessità di ricalcolare importi e disponibilità dei fondi.
Il ritardo riguarda non solo i nuovi destinatari ma anche docenti di ruolo e supplenti fino al 31 agosto. La piattaforma bloccata significa:
- impossibilità di usare i residui della Carta del Docente 2024/25;
- non poter acquistare materiali didattici essenziali;
- impossibilità di iscriversi a corsi di aggiornamento o abilitazioni;
- rischio di riduzione del bonus da 500 a 400 euro se non verranno stanziati fondi aggiuntivi.
Un problema tecnico che ha conseguenze concrete sulla formazione obbligatoria degli insegnanti.
Come affrontare i ritardi e proteggere i fondi Carta del Docente
Nonostante il blocco dei fondi Carta del Docente, gli insegnanti possono comunque adottare alcune strategie per pianificare la formazione e minimizzare i disagi.
È importante monitorare costantemente la piattaforma ministeriale e seguire le comunicazioni ufficiali del Ministero, così da non perdere scadenze o opportunità di aggiornamento.
Organizzare per tempo corsi di formazione e acquistare materiali didattici, tenendo conto del possibile ritardo, può aiutare a gestire al meglio il bonus e ridurre l’impatto di eventuali tagli.
La consapevolezza del rischio di decurtazioni fino a 100 euro permette agli insegnanti di fare scelte oculate e garantire che la formazione non subisca interruzioni, anche in attesa dell’accredito effettivo dei fondi.
Perché la Carta del Docente resta fondamentale
Nonostante i problemi tecnici e i ritardi, la Carta del Docente resta uno strumento indispensabile per garantire la formazione continua degli insegnanti.
Grazie a questo bonus, i docenti possono aggiornare le proprie competenze, partecipare a corsi specialistici, conseguire abilitazioni e acquistare materiali didattici essenziali.
In definitiva, la Carta del Docente non rappresenta solo un supporto economico, ma una vera opportunità per migliorare la qualità della didattica e assicurare una crescita professionale costante.


