Corsi di perfezionamento, il CLIL

Corso Clil inglese

Anche i laureati magistrali e i diplomati possono, comunque, continuare migliorare e accrescere la propria formazione specializzata. Infatti, possono seguire dei corsi di perfezionamento

Si tratta di corsi di alta formazione che costituiscono un approfondimento e un aggiornamento e che vengono somministrati al termine del proprio percorso di studi. Consentono l’addestramento e il perfezionamento, appunto, di competenze e capacità di alto livello per migliorare la propria professionalità.

Fra i corsi di perfezionamento che vengono maggiormente consigliati a diplomati e laureati magistrali vi è il CLIL.

I corsi di perfezionamento sono detti anche corsi di alta formazione. Infatti, essi costituiscono un approfondimento e un aggiornamento delle competenze già possedute dal frequentante, finalizzate a portare la propria professionalità ad un alto livello.

Possibilità di formazione come avanzamento di un percorso di studi

Il mercato del lavoro è sempre più competitivo, motivo per cui fare la differenza è diventato sempre più difficile e la forte motivazione sembra che proprio non basti. 

Le aziende, infatti, riscontrano spesso delle discrepanze fra le competenze richieste e quelle possedute dai giovani. Anche se gli stessi possono vantare già una vasta preparazione e certificazioni validissime, quali lauree magistrali e /o specialistiche.

Per azzerare questa differenza, sembra esserci una sola soluzione, ovvero, la formazione.

Ed è, infatti, il motivo per cui molte persone scelgono di ampliare ancora di più le proprie conoscenze attraverso master oppure corsi di alta formazione.

Si tratta, in entrambi i casi, si percorsi che aiutano i ragazzi a mettere in pratica -letteralmente – tutto ciò che hanno appreso durante il loro percorso di istituzione, sia che esso si sia fermato al diploma, sia che esso sia continuato fino alla laurea specialistica.

Frequentando un master o un corso di perfezionamento, gli allievi acquisiscono a tutti gli effetti le competenze tecniche professionalizzanti necessarie ad entrare a far parte del mondo del lavoro.

Master e corsi di perfezionamento, differenze e convergenze

Spesso i corsi di perfezionamento vengono confusi con i Master, ma tra i due c’è una sottile differenza.

Sia nel caso dei master sia nel caso di corsi di alta formazione, si tratta di corsi post lauream. Entrambi garantiscono l’attribuzione di un punto per quanto riguarda la valutazione dei titoli nelle graduatorie GPS (e non solo).

Sia un master e sia un corso di alta formazione danno la possibilità di rispondere in maniera attiva alle necessità di aggiornamento e formazione di un giovane che si affaccia per la prima volta sul mondo del lavoro. In particolar modo il mondo dell’istruzione sembra essere alla ricerca di determinate competenze che vengono fornite da questo tipo di formazione.

Anche per quanto riguarda i benefici prettamente tecnici possono essere messi sullo stesso piano. Infatti, sia per quanto riguarda i master, sia per quanto riguarda i corsi di perfezionamento si guadagna un punto extra nelle GPS e nelle Graduatorie d’Istituto o per qualsiasi altra graduatoria che faccia riferimento ad un concorso pubblico. 

Principali differenze

I due percorsi formativi hanno, quindi, delle convergenze e dei punti in comune, ma vengono spesso confusi semplicemente perché entrambi appartengono a pieno diritto all’ombrello generico dell’alta formazione.

Le principali differenze tra i due possono essere raccolte nell’elenco seguente:

  • i master universitari vengono erogati dalle università, mentre i corsi possono essere offerti sia da atenei che da scuole private;
  • tra i requisiti di accesso ai master universitari compare il conseguimento della laurea triennale (per quanto riguarda i master di primo livello) o della laurea magistrale (per quanto riguarda i master di secondo livello), mentre per la maggior parte dei corsi di perfezionamento è sufficiente il diploma, anche se è sempre consigliabile controllare i requisiti di accesso;
  • la durata minima prevista per i master universitari è annuale, mentre per i corsi la durata varia a seconda dell’offerta didattica;
  • dopo il superamento dell’esame finale i master universitari garantiscono il rilascio di un titolo accademico, mentre i corsi danno diritto a un attestato di frequenza.

Master

Il Master è un corso post-laurea che prevede il conseguimento di un determinato numero di CFU per un minimo di 1500 ore.

Il master ha il fine di arricchire le conoscenze acquisite con la laurea nel campo di riferimento.

Ed ha, inoltre, una forte connessione fra teoria e pratica. Infatti, dà la possibilità di mettere in pratica le proprie conoscenze grazie alla messa a disposizione dei frequentanti di ore laboratorio, workshop, lavori di gruppo, simulazioni ed esperienze in contesti operativi reali.

I master sono mirati ad arricchire le conoscenze già acquisite in precedenza grazie alla laurea. Sono strutturati ed indirizzati ad uno specifico campo di riferimento. Si tratta di percorsi articolati e complessi, organizzati appositamente per il raggiungimento di un livello di specializzazione abbastanza elevato. 

Tuttavia, il master universitario conseguito in Italia non ha nulla in comune con i master del sistema europeo o mondiale. Infatti, quello che in Italia viene inteso come master, in Europa è assimilabile ad una laurea magistrale.

Anche se il master rilascia un titolo accademico legalmente riconosciuto, esso non ha alcun valore all’interno delle aziende private. Anche se spesso e volentieri accade che l’ente presso cui si svolge il master sia in contatto con una serie di aziende che propone agli studenti una sorta di stage o tirocinio, al termine del quale si potrebbe arrivare ad un assunzione.

Sono molte le aziende, che organizzano, infatti, dei master interni.

Corsi di perfezionamento

I corsi di perfezionamento, detti anche corsi di alta formazione, invece, sono da considerare un approfondimento o un aggiornamento delle conoscenze acquisite con la propria laurea, pensato per addestrare le competenze ad un livello superiore. Vengono proposti sia dalle università, sia da enti e istituzioni, pubbliche o private.

I corsi di perfezionamento hanno come obiettivo finale l’approfondimento di determinate conoscenze in una determinata area di studi. Inoltre, valgono come strumento di aggiornamento o riqualificazione professionale ed educazione permanente. 

La durata di un corso di perfezionamento è variabile e non è fissata ad un minimo annuale come accade con i master. Anzi, spesso la durata di un corso di alta formazione è al massimo di un anno, con frequenza obbligatoria, anche se è possibile che siano previste delle forme di apprendimento a distanza.

I corsi sono proposti per la maggior parte dalle Università, in collaborazioni con scuole o istituzioni private o pubbliche. 

Al contrario di quanto possa sembrare, i corsi di alta formazione sono regolati dalla legge 341/90.

I corsi di perfezionamento rilasciano dai 10 ai 25 Crediti Formativi Universitari e non prevedono alcun tipo di tirocinio.

Al termine di tali corsi viene rilasciato un attestato di partecipazione che certifica le competenze acquisite durante il corso, al contrario dei master, che invece rilasciano un titolo accademico. 

Spendibilità del corso di perfezionamento

Per questo motivo la durata relativa ad un corso di perfezionamento non è fissata ad un minimo di ore come avviene per i master, ma si svolge in un arco temporale variabile. Possono prevedere l’attribuzione di crediti, eventualmente riconoscibili in un corso di laurea di I o II livello, purché essi siano coerenti con le caratteristiche dei corsi stessi.

Sebbene, l’attestato rilasciato da un corso di perfezionamento non sia equivalente ad un titolo accademico vero e proprio, un diploma di perfezionamento universitario è spesso equiparato ad un dottorato di ricerca. Infatti, garantisce lo stesso ammontare di punteggio di un dottorato nel caso in cui si concorra per un concorso pubblico.

Alcuni diplomi di perfezionamento universitari sono, del resto, spendibili anche per i concorsi indetti dal MIUR. 

Ci sono alcuni corsi di perfezionamento che possono essere frequentati anche dopo il diploma. Ovviamente si tratta di corsi di perfezionamento incentrati su figure professionali diverse rispetto a quelli post-laurea

Corsi di perfezionamento: non solo per laureati

In effetti i corsi di perfezionamento, sono corsi altamente professionalizzanti che sono pensati soprattutto per:

  • neodiplomati che cercano alternative ai corsi universitari;
  • neolaureati che sentono di non avere gli strumenti necessari per affrontare il mondo del lavoro;
  • professionisti già avviati che vogliono aggiornarsi e rimanere al passo con i tempi;
  • lavoratori che vogliono riqualificarsi in quanto il loro settore è in declino;
  • disoccupati in cerca di un impiego soddisfacente.

Un corso di perfezionamento è, inoltre, compatibile con l’iscrizione contemporanea a corsi di laurea, laurea magistrale a ciclo unico, scuole di specializzazione, dottorati e master.

Ad ogni modo, i corsi di perfezionamento possono essere seguiti anche attraverso la formazione online. Ci sono, infatti, moltissimi enti di formazione specializzati negli e-learning che permettono ai propri iscritti di seguire le lezioni on demand e, vista la vita frenetica che si conduce oggi, è sicuramente una possibilità che in molti tendono a scegliere, in modo da riuscire ad organizzare al meglio i propri impegni.

Il CLIL

CLIL è l’acronimo di Content and Language Integrated Learning ed è un approccio metodologico rivolto all’apprendimento integrato di competenze linguistico-comunicative e disciplinari in lingua straniera. Si tratta di insegnare i contenuti di una disciplina non linguistica in lingua straniera. In questo modo si favoriscono sia gli apprendimenti della materia in questione, sia l’apprendimento legato alla lingua straniera.

Per poter avere l’abilitazione CLIL bisogna frequentare corsi di formazione dedicati e riconosciuti dal MIUR.

I corsi di perfezionamento CLIL

Si tratta di corsi che forniscono una formazione metodologico-didattica in ambito CLIL e si rivolgono a tutti i docenti di discipline non linguistiche che vorrebbero insegnare la propria disciplina anche in una lingua straniera.

Il corso CLIL dà la possibilità di conseguire un certificato per attestare le competenze di una disciplina non linguistica in lingua straniera ai sensi dell’articolo 14 del decreto del MIUR 10 settembre 2010, n. 249.

Acquisire un titolo del genere può essere utile anche per l’inserimento nelle graduatorie scolastiche e concorsi pubblici. Infatti, può arrivare a essere valutato anche 3 punti per le GPS, se accompagnato dal possesso di una certificazione linguistica.

Il corso CLIL ha una durata di un anno accademico e non è possibile la contemporanea iscrizione ad altri corsi di perfezionamento, master o corsi di laurea.

Il CLIL è suddiviso in 3 aree disciplinari che coprono un totale di 60 CFU. Esso fornirà al docente le basi psicopedagogiche necessarie per poter attuare un intervento didattico significativo, poi si incentrerà sui fondamenti di linguistica e applicativi, dopodiché si sposterà sulla lingua straniera e il suo approfondimento.

Requisiti che dovrà avere l’aspirante insegnante CLIL

L’insegnante che vuole insegnare tramite la metodologia CLIL è caratterizzato dai seguenti requisiti:

  • competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera ad un livello abbastanza avanzato, almeno B2 o C1;
  • competenze metodologiche-didattiche acquisite al termine di un corso di perfezionamento universitario del valore di 60 CFU per i docenti in formazione iniziale e 20 CFU per i docenti in servizio.

Possono accedere ai corsi anche i docenti in possesso di certificazioni nella lingua straniera oggetto del corso, rilasciate da Enti Certificatori riconosciuti dai governi dei paesi madrelingua, almeno di livello C1 di cui al QCER, che attestano le abilità previste; competenze linguistiche certificate in relazione alle abilità, di livello B2 del QCER, iscritti e frequentanti un corso di formazione per conseguire il livello C1 del QCER.

Perché imparare con una metodologia CLIL può essere importante per gli studenti

Il CLIL è una metodologia in grado di innescare un reale rinnovamento dell’agire didattico. Esso mira ad oltrepassare i limiti della lezione tradizionale. Il metodo CLIL spinge attraverso un uso della lingua straniera che invoglia gli studenti a strategie di apprendimento. In questo modo essi potranno acquisire significati articolati e condivisi.

Studiare una materia con la metodologia CLIL permette agli studenti di utilizzare subito la lingua, quindi, risulta motivante. Inoltre, tiene conto di stili cognitivi diversi utilizzando metodi e tipi di attività diversificati. 

Un approccio CLIL è fondato direttamente sul significato, nel senso pragmatico del termine, per cui la lingua viene inserita nel contesto di un sapere o di un saper fare specifico.

Apprendere contenuti disciplinari in una lingua che non è quella madre permette di ampliare la conoscenza di un argomento e di costruire una competenza disciplinare molto più solida rispetto a ciò che si verifica con l’apprendimento monolingue. 

La differenza tra l’apprendimento in ambiente CLIL differisce da quello tradizionale sul piano qualitativo e non quantitativo: gli studenti di un percorso CLIL imparano semplicemente meglio, perché si servono di un metodo che non si limita ad un’enunciazione di conoscenze, bensì ad una loro costruzione ed applicazione in compiti autentici.

L’uso della lingua straniera richiede agli allievi un impegno cognitivo maggiore ed impone al docente alcune modalità didattiche che escludono la semplice trasmissione frontale favorendo, invece, un approccio che privilegia compiti e attività. 

La metodologia CLIL esige un metodo attivo, interattivo, laboratoriale, basato su un’attenta organizzazione delle attività da proporre alla classe. Inoltre, si può organizzare un graduale inserimento delle difficoltà.

Questo metodo è finalizzato a rinsaldare l’autonomia procedurale dei discenti e a sviluppare competenze spendibili in vari contesti al di fuori di quello scolastico.

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