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Il Decreto-Legge n. 36 del 30 aprile 2022 ha portato non pochi sconvolgimenti. In esso, infatti, sono elencate le regole del nuovo concorso docenti. Una vera e propria riforma che ha suscitato clamore nell’ambiente scolastico.
La formazione continua e la preparazione iniziale degli aspiranti insegnanti sono al centro del suddetto provvedimento. È ora, dunque, di imparare le inedite regole del gioco.
Nuovo concorso docenti. I 60 CFU
Al centro del nuovo concorso docenti vi sono i 60 CFU. Nel D.L. menzionato precedentemente se ne parla in maniera abbastanza chiara. Ecco, dunque, il momento adatto per analizzare la questione.
Il MIUR predispone un differente percorso formativo a livello universitario. Esso è indirizzato in particolar modo a coloro che vogliono insegnare nelle scuole superiori. In tale progetto, i candidati sono chiamati all’acquisizione di 60 crediti formativi.
Non solo, la normativa prevede anche un concorso pubblico nazionale. Infine, si deve necessariamente svolgere un periodo di prova. Quest’ultimo deve estendersi nell’arco di tempo di un anno alla fine del quale deve essere sviluppato un test di valutazione conclusivo.
Il tutto è mosso per promuovere una preparazione elevata della classe insegnanti italiana. Per far ciò si deve dare la giusta importanza alla tecnica e alla pratica. Infine, non si devono dimenticare le competenze nei seguenti ambiti:
- Didattica;
- Metodologie e tecnologie didattiche;
- Psicopedagogia.
Le differenti strade. Percorso a regime
Naturalmente, non tutti sono chiamati a prepararsi al medesimo modo, ma vi sono differenti strade da affrontare.
Partiamo dall’analizzare il percorso a regime. Esso è quello canonico, riservato alle nuove leve che vogliono usufruire del concorso docenti. Durante la propria formazione, dunque, i candidati devono conquistare i suddetti 60 CFU. Una parte di tali crediti formativi è da riservare ai tirocini diretti.
Il percorso che porta all’abilitazione può essere intrapreso sia durante il corso di studi della propria laurea, ma anche dopo la conclusione dello stesso. Ovviamente, si deve essere in possesso di una laurea magistrale o a ciclo unico. La prova finale consiste in un test scritto unito a una simulazione di una lezione.
Nuovo concorso docenti. Gli altri percorsi
Naturalmente, quello analizzato non è l’unico modo per ottenere la nuova abilitazione all’insegnamento. Ci sono altri percorsi tra cui quello la cui validità arriva fino al 31 dicembre 2024. Ivi è necessario avere una laurea magistrale o a ciclo unico. Gli aspiranti docenti devono svolgere almeno 30 CFU tra i quali una parte da espletare durante il tirocinio diretto.
Diverso è il discorso per i precari della scuola italiana. Tra le caratteristiche principali c’è il fatto di aver dovuto svolgere, negli ultimi 5 anni, almeno 3 anni di servizio. Di questi, uno deve essere necessariamente specifico.
Infine, vi è la strada da percorrere per coloro che possiedono 24 CFU. Quest’ultimi, però, devono essere stati acquisiti entro la data del 31 ottobre 2022. Chi li ha nel proprio curriculum vitae, quindi, potrà avvalersi di tale opzione fino al 31 dicembre 2024.