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Diventare docenti della scuola secondaria rientra tra le aspirazioni di molti candidati. I percorsi per realizzare tale progetto sono differenti, ma il più importante resta sempre il concorso ordinario per titoli ed esami.
L’ultimo realizzato nel nostro Paese è stato concretizzato dal Decreto Dipartimentale n. 499 del 21 aprile 2020. Svoltosi negli ultimi mesi, però, tale percorso non ha reso possibile l’integrazione della maggior parte dei partecipanti.
Scuola secondaria di I grado
Quando si parla di scuola secondaria bisogna distinguere tra quella di I grado e quella di II grado. La scuola secondaria di I grado rientra all’interno del primo ciclo d’istruzione. Essa è strutturata in 3 anni.
Questo intervallo di studio, in ogni caso, è reso obbligatorio per tutti coloro che abbiano terminato le scuole elementari. Ciò vale sia per gli allievi italiani che per quelli stranieri residenti all’interno del territorio della nostra penisola.
L’articolo 5, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2009, inoltre, ha stabilito che settimanalmente le ore di lezioni siano 30. Infine, dall’anno scolastico 2013/14, le materie necessarie da studiare per gli studenti sono le seguenti:
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- Italiano;
- Lingua inglese e seconda lingua comunitaria,
- Storia;
- Geografia;
- Arte e immagine;
- Educazione fisica;
- Tecnologia;
- Matematica;
- Scienze;
- Musica.
Scuola secondaria di II grado
Diverso è il discorso per la scuola secondaria di II grado. Qui, infatti, l’offerta formativa diventa più ampia. Lo studente può scegliere tra tre iniziali gruppi scolastici:
- Licei;
- Istituti tecnici;
- Istituti professionali.
I licei servono a dare ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti adeguati per comprendere in maniera approfondita quanto li circonda. La razionalità, ma anche la creatività vengono coltivate a lungo per tale scopo.
La durata di queste scuole è di cinque anni divisi in due periodi biennali e il quinto anno. In Italia i licei sono i seguenti:
- Liceo classico;
- Liceo linguistico;
- Liceo artistico;
- Liceo musicale e coreutico;
- Liceo scientifico opzione scienze applicate;
- Liceo delle scienze umane opzione economico-sociale.
Gli Istituti tecnici comprendono un gran numero di indirizzi al proprio interno. Il loro scopo è quello di formare gli allievi verso un indirizzo più economico e produttivo.
Infine, vi sono gli Istituti professionali. In tale contesto si dà ampio spazio ai vari laboratori. Il compito di questo tipo di scuole è preparare gli iscritti a tutti quei lavori che risultano indispensabili per l’economia dell’Italia.
Insegnanti della scuola secondaria
Date le premesse, ora è bene comprendere come si faccia a diventare insegnanti della scuola secondaria. Come già detto in precedenza, per poter acquisire il ruolo a tempo indeterminato è necessario superare il concorso nazionale per titoli ed esami.
A stabilirne i criteri ci ha pensato il Decreto-Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017. Qui, infatti, si parla del nuovo sistema di formazione e reclutamento dei diversi docenti della scuola italiana. Tra gli elementi indispensabili bisogna ricordare sia il titolo adeguato che l’abilitazione.
Per la scuola secondaria i titoli sono quelli riportati dal Decreto del Presidente della Repubblica 19 del 14 febbraio 2016. In seguito tale norma è stata modificata dal Decreto Ministeriale 259 del 9 maggio 2017.
I 24 CFU, di conseguenza, sono diventati uno dei titoli di accesso alla procedura concorsuale. Senza di essi, infatti, non si può aspirare a ricoprire alcuna cattedra a tempo indeterminato.
Nuova formazione docenti. I 60 CFU
Quanto detto fino a questo momento non ha tenuto conto, però, delle ultime novità. Infatti, vi è alle porte una nuova formazione docenti: i 60 CFU.
I contorni di questa riforma scolastica si possono riscontrare all’interno del Decreto-Legge n. 36 del 30 aprile 2022. Ivi si parla di un percorso innovativo per consentire la preparazione degli insegnanti del futuro.
L’articolo 44, in particolare, si chiama Formazione iniziale e continua dei docenti delle scuole secondarie. Gli insegnanti che verranno, quindi, sono tenuti a sviluppare abilità di varia natura.
Tra di esse si riscontrano quelle culturali, pedagogiche, didattiche, metodologiche e anche psicopedagogiche.
Gli insegnanti abilitati
Come si è già visto, è importante che gli insegnanti siano abilitati. In tale direzioni si muove anche il percorso formativo proposto dal Ministero dell’Istruzione.
Esso, infatti, sponsorizza una preparazione a stampo universitaria o accademica abilitante che sia basata sull’acquisizione di 60 CFU. La struttura è la seguente:
- Un concorso pubblico nazionale;
- Un periodo di prova annuale con test finale.
Inoltre, dei crediti formativi voluti dal MIUR, almeno 10 CFU dovranno essere inseriti nell’area pedagogica, mentre 20 CFU saranno divisi tra i diversi tirocini.
Il Decreto-legge di riferimento, infine, afferma che «per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi non può essere inferiore a 12 ore».
Naturalmente, vi sono alcune eccezioni che riguardano gli insegnanti che abbiano alle proprie spalle alcuni anni di servizio. Inoltre, anche i possessori dei 24 CFU avranno un percorso differente rispetto a quello di regime.
Scuole secondarie e GPS
Chi, però, non ha ancora avuto modo di partecipare ad alcun concorso nazionale ha a propria disposizione un ulteriore strumento. Le scuole secondarie, infatti, sono strettamente collegate alle GPS.
Queste ultime sono su base provinciale e da qui il nome completo di Graduatorie Provinciali per le Supplenze. Il loro scopo è quello di assegnare le cattedre a tempo determinato. Nella prima fascia ci sono i docenti abilitati, mentre nella seconda gli aspiranti insegnanti con i soli titoli.
Di conseguenza, chi ha la laurea magistrale di vecchio o nuovo ordinamento e i 24 CFU potrà immettersi nella seconda fascia delle GPS. In questo modo potrà concorrere per vari tipi di supplenze, anche annuali.
Queste possono essere sino alla conclusione dell’anno (31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).
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