Le varie forme di supplenze

varie forme di supplenze

Per entrare a far parte del mondo dell’insegnamento vi sono diverse strade. Se non si ha ancora avuto la possibilità di partecipare a un concorso, infatti, si può sostituire per un po’ di tempo il docente di ruolo. Esistono, però, varie forme di supplenze.

Conoscerle nel dettaglio risulta essere un ottimo modo per avvicinarsi maggiormente al lavoro dei propri sogni.

Le supplenze. Definizione

Trattando l’argomento delle supplenze è decisamente proficuo andare ad analizzare la definizione delle stesse. Uno strumento utilissimo per evitare che intere classi rimangano prive di insegnanti durante l’assenza del titolare della cattedra.

Proprio in virtù di ciò, sono nate le Graduatorie Provinciali per le Supplenze. Le GPS, infatti, hanno visto la luce nel 2020 tramite l’Ordinanza Ministeriale n. 60 del 10 luglio 2020. Tale O.M. ha sancito anche l’organizzazione delle Graduatorie d’Istituto.

Entrambe le graduatorie servono per elargire supplenze sia sul posto comune che su quello di sostegno. In tale modo, si potranno occupare tutti quei posti che sono rimasti vacanti e che necessitano di un insegnante per un periodo più o meno lungo.

La loro validità è di due anni e, infatti, l’Ordinanza Ministeriale 112 del 6 Maggio 2022 ha decretato il rinnovo delle stesse. Ciò ha permesso l’entrata di nuovi soggetti nelle liste, ma anche la riconferma di chi si era precedentemente immesso.

Le varie tipologie

Come già detto in precedenza, non esiste un’unica supplenza valida per ogni occasione, ma sono riscontrabili varie tipologie. Le GPS servono a decretare gli assegnatari delle supplenze annuali, fino al 31 agosto. Stabiliscono anche quelle sino al termine delle attività didattiche, coincidenti con la data del 30 giugno.

Diverso è il discorso per le supplenze sugli spezzoni. Per le assegnazioni per breve periodo, infatti, si scelgono i candidati immessi nelle Graduatorie d’Istituto. Per le sostituzioni pari o inferiori alle sei ore, però, si tende a usufruire dei docenti interni all’istituto scolastico che ne necessita.

A questo punto potrebbe sorgere una domanda. A cosa servono tutte queste tipologie di supplenze? Ad avanzare dal punto di vista della propria carriera. Maggiori incarichi, infatti, danno maggiore punteggio utile a salire nelle graduatorie.

Si innesca in tal modo un vero e proprio circolo vizioso in grado di far progredire i candidati in questione verso nuovi traguardi.

Si ricorda, infine, che per poter ricevere un contratto a tempo determinato nelle scuole italiane è anche possibile inviare una candidatura spontanea. Tale metodo si chiama Messa a Disposizione, più conosciuta come MAD.

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