Gruppo di Lavoro per l’Inclusione

Gruppo di Lavoro per l'Inclusione

Il docente di sostegno deve mettere in pratica una serie di progetti abbastanza dettagliati utili a svolgere il suo lavoro. Tra di essi appare anche il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione.

Il motivo è abbastanza semplice. Tutta la scuola è chiamata a fare la propria parte per tutelare il diritto allo studio degli allievi con fragilità. Per tale ragione, coloro che aspirano a ricoprire un compito tanto importante devono prepararsi ad affrontare il TFA Sostegno 2023.

Quest’ultimo è una specializzazione in ambito universitario a numero chiuso. La sua funzione è quella di istruire in campo nozionistico e pratico le figure professionali del settore.

L’insegnante di sostegno, dunque, è tenuto ad avere una profonda cultura in ambito psico-pedagogico.  Da qui l’esigenza di approfondire anche la questione relativa al Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI).

La didattica inclusiva

Per affrontare il tema del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione bisogna fare un passo indietro. Infatti, si deve sviscerare la figura del docente di sostegno e l’importanza della didattica inclusiva.

Con tale dicitura si intende un approccio educativo volto a coinvolgere nelle lezioni tutti i componenti della classe.  L’insegnante di sostegno è incaricato di attuare le procedure volte a proteggere gli studenti con difficoltà di vario tipo.

Tuttavia, non bisogna cadere nell’equivoco che il suo ruolo sia esclusivamente rivolto ai discenti con disabilità.

Infatti, nella Nota MIUR n. 2215 del 26 novembre 2019 si afferma che «il docente di sostegno, come più volte afferma la norma, è assegnato alla classe, di cui diventa pienamente contitolare, e non al singolo alunno».

In tutto ciò, il Ministero dell’Istruzione e del Merito è tenuto a fare del proprio meglio per garantire l’inclusione degli studenti con disabilità. Ciò si traduce nel fornire loro una programmazione didattica adeguata.

L’integrazione, però, non si limita a questo: gli studenti con difficoltà devono essere parte attiva delle lezioni, non devono essere isolati né abbandonati a se stessi. 

Per raggiungere il suddetto obiettivo, è vitale la collaborazione di tutti. Da qui la necessità del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione.

Inoltre, l’esperienza di vita deve essere condivisa con gli altri studenti, in modo da favorire una formazione completa. L’inclusione non deve essere limitata all’ambito scolastico, ma deve essere promossa anche nella società in cui viviamo.

Cos’è il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione

Comprese le base, bisogna ora soffermarsi su cosa effettivamente sia il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione. A sancirne la nascita è stato la Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012.

La direttiva in questione si focalizza sui Bisogni Educativi Speciali (BES). In tale ottica, il TFA Sostegno è una formazione che mira a fornire ai docenti le competenze necessarie per sostenere questo tipo di alunni.

La normativa italiana mira a valorizzare l’istruzione degli alunni, comprendendo i loro bisogni. Da qui l’attuazione del Piano Educativo Individualizzato per consentire agli allievi con disabilità di raggiungere i propri obiettivi scolastici.

Per questo motivo, il TFA Sostegno è un modo per rendere la scuola aperta a tutti. I docenti che aspirano a diventare insegnanti di sostegno devono conoscere i dettagli dei BES per poter svolgere al meglio il proprio lavoro.

Quindi, il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione ha tra i propri compiti di supportare:

  • il collegio dei docenti che si occupa del Piano per l’inclusione;
  • i docenti curriculari e i consigli di classe che mettono in pratica il PEI.

Quali sono i compiti del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione

Dopo quanto detto, quindi, gli aspiranti docenti di sostegno devono sapere quali siano i compiti del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione. Le mansioni sono esplicitate nella Circolare Ministeriale n. 8 Prot. 561 del 6 marzo 2013 che riprende il DM 27 dicembre 2012.

Tra le sue funzioni, quindi, rientrano:

  • la rilevazione dei BES presenti nella scuola;
  • la raccolta e la documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione;
  • il focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;
  • la rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
  • la raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze. Ciò ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall’art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122;
  • l’elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).

Per fare tutto ciò, il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione deve attuare un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi operati nell’anno appena trascorso.

Da qui deve scaturire la formulazione di un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non. Tutto ciò è utile per incrementare il livello d’inclusività generale della scuola nell’anno scolastico successivo.

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