Il TFA Sostegno è una specializzazione a numero chiuso a stampo universitario. Lo scopo è quello di formare i futuri docenti di sostegno. Alla fine del percorso in questione, inoltre, si ottiene l’abilitazione sul campo.
L’insegnante di sostegno deve rendere reale il concetto di integrazione scolastica. Il diritto allo studio, infatti, appartiene a tutti gli allievi. Il MIUR, quindi, deve farsi carico dei progetti volti a eliminare ogni tipologia di ostacolo.
Infatti, tale categoria racchiude al proprio interno una serie di elementi. La didattica inclusiva non è rivolta esclusivamente ai discenti con disabilità. In questa compagine possono essere inseriti anche gli allievi con problemi economici, sociali e culturali.
Inoltre, il TFA Sostegno serve anche per predisporre su argomenti quali i Bisogni Educativi Speciali.
Nell’ambito della didattica speciale rientrano anche gli alunni con Disturbi Specifici dell’Attenzione (DSA). Infine, ci sono gli ADHD, denominati in italiano come Disturbi da Deficit di Attenzione e Iperattività.
Tutti i gruppi menzionati hanno le loro caratteristiche e le loro necessità. Il docente di sostegno deve collaborare con gli altri insegnanti per consentire il loro inquadramento nelle classi.
SOMMARIO
ToggleCos’è il TFA Sostegno
Il TFA Sostegno è un corso specialistico universitario. Il numero dei posti è programmato. Per questo il percorso formativo può essere avviato solo dopo aver ricevuto l’assenso del MIUR.
A stabilirne i criteri principali ci ha pensato il Decreto Ministeriale 30 settembre 2011. Quest’ultimo, a propria volta, poggia le proprie basi sugli articoli n. 5 e n. 13 del Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010.
Il Tirocinio Formativo Attivo, dunque, si palesa come un corso preparatorio da dipanare nell’arco di un anno scolastico. Per la precisione, la sua durata si estende per 8 mesi. L’accesso, però, non è consentito a tutti.
Per prima cosa è doveroso assicurarsi di avere i requisiti adatti. Successivamente bisogna affrontare delle prove preliminari. Solo dopo averle superate i candidati possono finalmente iniziare a frequentare le lezioni.
Nel corso di suddetto anno scolastico si devono accumulare 60 CFU. La loro distribuzione avviene attraverso numerose attività obbligatorie. Tale ripartizione, inoltre, si attua nel seguente modo:
- 36 CFU per le lezioni;
- 9 CFU per i diversi laboratori;
- 6 CFU per il tirocinio diretto;
- 3 CFU per il tirocinio indiretto con le TIC;
- 3 CFU per il tirocinio indiretto;
- 3 CFU per la prova finale.
La prova finale serve a completare il quadro formativo. Oltrepassata la stessa, infatti, si può finalmente avere tra le proprie mani l’abilitazione nel campo di cui si sta trattando.
Lo scopo è quello di far sviluppare determinati ambiti dell’aspirante docente di sostegno. Questa figura professionale, infatti, deve avere:
- le competenze nella Pedagogia Speciale;
- le competenze nella Didattica Speciale;
- conoscenze psico-pedagogiche sulle differenti forme di disabilità;
- le competenze educative sulle dinamiche familiari;
- le abilità comunicative.
Quanto elencato, ovviamente, è solo una piccola parte di quanto dovrà essere approfondito nel corso dei mesi di specializzazione sul sostegno.
Chi può partecipare
Non tutti possono partecipare al TFA Sostegno. La sua natura consente l’ingresso solo ad alcuni candidati. I detentori dei giusti requisiti di accesso possono in seguito presentarsi alle prove preliminari.
Per stabilire i criteri in questione è stato emanato il Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019. Esso fissa le disposizioni concernenti ai corsi di specializzazione sul sostegno.
La prima cosa che salta agli occhi è il fatto che i titoli da possedere si differenziano gli uni dagli altri. Le discrepanze presenti derivano dall’ordine e dal grado della scuola per cui si concorre.
Nella scuola dell’infanzia e in quella primaria si ricerca uno dei seguenti titoli:
- l’abilitazione all’insegnamento conseguita grazie alla laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. In alternativa, si può possedere un analogo titolo acquisito all’estero e riconosciuto come valido nel nostro Paese;
- il diploma magistrale abilitante acquisito entro l’anno scolastico 2001/2002. Hanno legittimità anche il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione, e il diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali. Anche in questo caso ci si può proporre con un analogo titolo estero riconosciuto successivamente in Italia.
Decisamente differente è il discorso per quanto concerne i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Qui bisogna possedere una tra:
- l’abilitazione su una specifica classe di concorso;
- la laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, con accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.
Requisiti di accesso TFA Sostegno per ITP
Un ulteriore discorso va affrontato per gli ITP, ovvero gli insegnanti tecnico pratici. Tali docenti si inseriscono negli istituti tecnico-pratici e possono operare attraverso il diploma della medesima natura.
Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 19 del 14 febbraio 2016, nella Tabella B, ne delinea le classi di concorso. Per partecipare al TFA Sostegno, ma non solo, bisogna avere l’accesso a una specifica classe di concorso.
Fino al 2024, gli ITP potranno prendere parte al TFA Sostegno col solo diploma. In seguito a questa data, però, le cose cambieranno in maniera considerevole.
I nuovi requisiti vengono snocciolati all’interno del Decreto-Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017. Ivi si afferma, infatti, che dopo l’anno indicato si dovranno avere i seguenti titoli:
- la laurea di primo livello, anche conosciuta come laurea triennale. In alternativa può risultare valido un titolo equipollente o equiparato;
- i 24 CFU/60 CFU ottenuti in forma curriculare aggiuntiva o extra-curricolare. Le discipline prese in esame sono quelle antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. Inoltre, risulta essere obbligatorio coprire almeno tre tra i quattro ambiti disciplinari di Pedagogia, Psicologia, Antropologia e Metodologie e Tecnologie didattiche.
Le prove preselettive
Le prove preliminari sono predisposte dai vari atenei ospitanti. Ciò, però, può avvenire solo dopo aver ricevuto le direttive da parte del Ministero dell’Istruzione.
Le verifiche in questione sono:
- prova preselettiva;
- prova scritta;
- prova orale.
La prima si struttura sulla base di 60 quesiti a risposta multipla. I candidati hanno la possibilità di scegliere quella che ritengono esatta tra 5 opzioni differenti tra di loro.
Le domande, inoltre, hanno degli argomenti precisi su cui soffermarsi. Per la precisione, ben 40 devono analizzare le competenze socio-psico-pedagogiche e didattiche. Inoltre, hanno come materiale da conoscere anche l’empatia e l’intelligenza emotiva.
Le restanti 20, invece, trattano le competenze linguistiche e la comprensione della lingua italiana. Questi temi sono riproposti anche nella prova scritta, sebbene in maniera più approfondita. Ivi si devono formulare delle risposte aperte.
Infine, c’è la prova orale. La sua particolarità è ben visibile. In quest’ultima fase dei test preliminari vengono indagati anche le motivazioni dei candidati.
Infatti, il docente di sostegno è un ruolo decisamente impegnativo. Per questo è necessario conoscere le intenzioni dei partecipanti.
Quanto costa il TFA Sostegno
Compresi i parametri generali del TFA Sostegno bisogna soffermarsi sul suo costo. La prima cosa da dire è il fatto che le prove preselettive hanno un prezzo, il corso in sé un altro.
Infatti, i test preliminari devono essere saldati in maniera separata. Solo dopo averli oltrepassati si può procedere con l’immatricolazione vera e propria.
Nel primo caso, quindi, gli aspiranti docenti di sostegno dovranno versare una cifra che varia dai 100 euro ai 200 euro. Questa oscillazione deriva dal fatto che il Tirocinio Formativo Attivo viene organizzato da università differenti.
Ogni ateneo, dunque, può stabilire i propri prezzi di segreteria. Nonostante ciò, comunque, si cerca di mantenersi sul medesimo livello di costi. Il pagamento può avvenire in modalità differenti:
- MAV da stampare;
- MAV online;
- gli sportelli ATM;
- gli uffici postali.
In seguito al superamento dei test iniziali si può, invece, proseguire con il versamento delle tasse di immatricolazione. Anche in tale contesto a fare da discriminante è la decisione della singola università.
Ciò implica che il prezzo del TFA Sostegno può variare da ateneo ad ateneo. La cifra richiesta può partire da un minimo di 2.500 euro a un massimo di 3.500 euro.
I dati indicati, ovviamente, sono solo indicativi. Ciò implica che si possono trovare tariffe anche più alte o più basse rispetto a quelle riportate.
Quando uscirà il TFA Sostegno 2023
Arrivati a questo punto bisogna rispondere a un’ultima domanda: quando uscirà il TFA Sostegno 2023? Un quesito che si pongono quanti abbiano intenzione di affrontare questo importante percorso formativo.
Come è già stato detto più volte, è il MIUR a stabilire quando far partire il Tirocinio Formativo Attivo. La sua decisione viene espletata attraverso la pubblicazione di un bando ufficiale.
Quello che si attende è il TFA Sostegno VIII ciclo. Entro il mese di febbraio del 2023 dovrebbe essere emanata la decisione del Ministero dell’Istruzione.
Bisogna, dunque, fare delle mere ipotesi al momento. Queste ultime, però, hanno come base quanto avvenuto nel precedente ciclo. Infatti, analizzando le procedure adoperate durante il 2022 si può supporre che a maggio del prossimo anno ci saranno le prove preselettive.
Ciò implica che i candidati risultati idonei potranno iniziare il proprio percorso di studi a settembre del prossimo anno. Il che comporterà non solo seguire le lezioni, ma anche i diversi laboratori e i tirocini.
Pertanto, al momento non resta che aspettare la delibera del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Nell’attesa, però, tutti coloro che vogliono conquistare l’abilitazione sul sostegno possono prepararsi con un corso formativo per affrontare le prove.