Insegnante di sostegno normativa

Insegnante di sostegno normativa

La didattica inclusiva è essenziale per garantire il diritto allo studio a ogni allievo della scuola italiana. Ecco perché bisogna approfondire l’argomento dell’insegnante di sostegno e la normativa a esso correlata.

La Legge n. 517 del 4 agosto 1977 ha introdotto una figura professionale di grande importanza all’interno della normativa italiana: l’insegnante di sostegno.

Grazie a questa legge, si sono fatti enormi passi in avanti nell’ambito dell’integrazione, fornendo un supporto fondamentale a chi ne ha bisogno.

Ovviamente, nel corso degli anni l’insegnante di sostegno e la normativa al riguardo hanno subito numerosi cambiamenti. Gli stessi mutamenti che hanno portato il Ministero dell’Istruzione e del Merito a formulare un programma di formazione specifico.

Quindi, per conoscere al meglio il Tirocinio Formativo Attivo bisogna fare un passo indietro. Bisogna soffermarsi, infatti, sull’insegnante di sostegno e la normativa di competenza.

Quale legge introduce l’insegnante di sostegno

Quando si parla di TFA Sostegno bisogna scandagliare alcuni elementi essenziali. Infatti, l’insegnante di sostegno e la normativa correlata sono una parte vibrante della didattica inclusiva.

Quest’ultima serve per tutelare l’accesso all’istruzione a ogni tipologia di studente. Infatti, il Ministero dell’Istruzione e del Merito deve eliminare ogni possibile ostacolo sulla via dell’educazione.

La normativa relativa all’attivazione dei corsi di formazione per il sostegno è abbastanza recente. La definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale per il settore è avvenuta tramite il Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010.

Lo stesso è stato poi integrato attraverso il Decreto Ministeriale n. 81 del 25 marzo 2013. Quanto affermato, però, non è tutto. Infatti, c’è un’altra legge che bisogna osservare con attenzione.

Precisamente, l’insegnante di sostegno e la normativa vengono esplicati anche altrove. Nel Decreto Ministeriale 30 settembre 2011 ci si sofferma sullo svolgimento dei corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno.

Il ruolo del docente di sostengo

È evidente come gli argomenti dell’insegnante di sostegno e la normativa che ne compete siano essenziali. Il ruolo del docente di sostegno, infatti, è uno dei più importanti nella scuola.

Si tratta di una figura professionale che si occupa di fornire supporto a studenti con Bisogni Educativi Speciali. Egli, dunque, ha a che fare con alunni con disabilità fisiche e/o mentali, disturbi dell’apprendimento o altre difficoltà.

La sua presenza e il suo lavoro garantiscono a tali discenti l’opportunità di godere di un’offerta formativa di qualità. L’impatto di uno specializzato nel settore è evidente anche sulla continuità della didattica.

Il professionista del sostegno, infatti, non si limita a fornire servizi solo agli alunni che ne hanno bisogno. La sua esistenza è un beneficio anche per gli altri insegnanti, che possono trarre vantaggio dalla sua competenza.

Egli, inoltre, mette in atto la didattica personalizzata utile per gli alunni con BES. Ecco perché, parlando di insegnante di sostegno e normativa, non si possono non nominare anche PEI e PDP.

La prima sigla indica il Piano Educativo Individualizzato. La sua redazione è obbligatoria all’inizio dell’anno scolastico nei confronti degli allievi con disabilità. Così si individuano gli obiettivi scolastici da raggiungere.

La seconda sigla, invece, si riferisce al Piano Didattico Personalizzato. Il Consiglio di Classe è responsabile della compilazione del PDP.

Lo stesso deve essere attuato per gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), come la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia.

Gli stessi rientrano nella categoria dei Bisogni Educativi Speciali. Tuttavia, è consigliabile coinvolgere anche la famiglia dello studente.

Il PDP è anche utile per gli studenti con altre difficoltà. Tra di essi si possono annoverare problemi comportamentali, emotivi, sociali, culturali ed economici. Infine, è indispensabile anche per i discenti con ADHD presenti nella scuola.

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