Linee Guida Autismo: polemica sulla formazione TNPEE e gli interventi precoci

Giuseppe Montone

7 Novembre 2025

Linee Guida Autismo: home page dell’Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale (A.P.R.I.)

Linee Guida Autismo: polemica sulla formazione TNPEE e gli interventi precoci

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La pubblicazione delle nuove Linee Guida Autismo da parte dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), avvenuta il 29 ottobre, ha innescato un acceso dibattito professionale. Le stesse sono state anticipate di soli due giorni da un Documento di posizionamento dell’Albo dei Terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE). Il documento rivendica la competenza della categoria negli interventi cognitivo-comportamentali, ma la sua tempistica e il suo contenuto hanno sollevato forti perplessità. Da qui il Comunicato stampa del Presidente dell’Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale (A.P.R.I.), Prof. Carlo Hanau.

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Il tempismo del documento TNPEE e la nuova linea guida

Un Documento di posizionamento della Commissione dell’Albo dei TNPEE, datato 27 ottobre, ha rivendicato la piena titolarità della professione nell’uso del metodo cognitivo-comportamentale per l’autismo. 

La mossa è apparsa come una difesa della professionalità, pubblicata strategicamente prima del rilascio delle “Raccomandazioni della Linea Guida per la diagnosi e il trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico”. 

Nel panel di esperti della linea guida figurava, a titolo personale, la Dott.ssa Concetta Cordò, una TNPEE dell’ASL RM1 di Roma. 

L’Albo, nel suo documento, sottolinea che l’impiego di tali metodologie “non è solo legittimo, ma costituisce una componente fondamentale delle competenze specifiche” del TNPEE, specialmente nei percorsi di presa in carico precoce. 

L’Associazione Cimadori e il Prof. Carlo Hanau hanno, però, evidenziato come tale difesa della categoria sembri prevalere sul “diritto di ogni bambino a ricevere interventi tempestivi, appropriati e di qualità“.

L’equivoco sulla Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT)

L’analisi del Prof. Hanau, già docente presso le Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna, evidenzia un errore sostanziale nella rivendicazione dei TNPEE. Il documento dell’Albo cita la competenza sulla “Cognitive Behavioral Therapy” (CBT). 

Le nuove Linee Guida Autismo (pagina 146) sono però chiare: suggeriscono la CBT solo per bambini e adolescenti (fascia 9-17 anni) con disturbo d’ansia associato e senza compromissione cognitiva significativa. 

Un punto determinante è che il Panel dell’ISS specifica che tale intervento “dovrebbe essere effettuato da psicoterapeuti adeguatamente formati“. 

Secondo Hanau, l’interesse reale dei TNPEE non sarebbe la CBT, bensì gli interventi precoci. Per tale fascia d’età, la linea guida non suggerisce la CBT, ma interventi comportamentali basati sull’Analisi Applicata del Comportamento (ABA) o comportamentali naturalistici (ICEN).

Interventi precoci: la necessità di formazione specifica in ABA e ICEN

La divergenza tra il documento TNPEE e la linea guida emerge con forza riguardo agli interventi precoci. 

La linea guida dell’ISS (in particolare la Tabella 13 a pagina 194) raccomanda per i bambini piccoli interventi precoci e intensivi basati su ABA e ICEN (rispettivamente comprensivi e focalizzati). 

Per il successo di tali interventi, risulta essenziale la preparazione dei professionisti. La linea guida sottolinea, infatti, che l’intervento ABA “dovrebbe essere effettuato e coordinato da professionisti sanitari adeguatamente formati in analisi del comportamento”. 

Analoga indicazione è fornita per l’ICEN. Il Panel dell’ISS, a tutela delle famiglie, auspica inoltre “iniziative istituzionali dirette a disciplinare il curriculum formativo delle professionalità abilitate” a tali interventi, in modo da segnalare un vuoto normativo da colmare.

Linee Guida Autismo: la Tabella 13 a pagina 194 delle “Raccomandazioni della Linea Guida per la diagnosi e il trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico”.

La storica carenza formativa dei TNPEE sull’Analisi del Comportamento

Il Prof. Hanau, forte della sua esperienza come fondatore e direttore di master universitari sull’analisi del comportamento (presso UNIMORE dal 2010), solleva dubbi sulla preparazione storica dei TNPEE in ambito ABA

Hanau osserva che i TNPEE iscritti ai master sull’autismo, provenienti da diverse università, spesso non possedevano alcuna formazione sull’ABA. 

Al contrario, la loro preparazione era frequentemente basata su teorie e prassi antitetiche, come gli approcci psicodinamici (ad esempio, la teoria della “madre-frigorifero”), da tempo smentite dalla letteratura scientifica. 

Tale retroterra formativo rende complessa l‘applicazione corretta di metodologie comportamentali scientificamente validate, come richiesto dalle nuove Linee Guida Autismo.

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L’appello per corsi universitari e il recepimento della Mozione 1-00597

La soluzione proposta da Hanau e dall’Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale è un appello alle autorità responsabili affinché istituiscano corsi universitari ufficiali

Tali percorsi dovrebbero formare le figure specializzate richieste

  • Analista del Comportamento;
  • Assistente Analista;
  • Tecnico del Comportamento. 

Una simile iniziativa risponderebbe alla sollecitazione già avanzata dalla Camera dei deputati il 3 Marzo 2022. In quella data, fu approvata all’unanimità la mozione 1-00597, che impegnava il Governo a iniziative normative per incrementare il personale SSN formato sull’analisi del comportamento

La mozione chiedeva una formazione “secondo i processi supportati dal più alto grado di evidenza scientifica” (EBM) e in linea con i criteri internazionali (ABAI e Iacabai). L’auspicio è che il nuovo Parlamento dia seguito a quell’impegno unanime.