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Lavorare all’interno della compagine scolastica può essere l’aspirazione di molti. Per chi è alle prime armi, però, possono esserci diversi punti da dover esplicitare. È il caso della Messa a disposizione che non sempre è conosciuta da tutti.
Questo mezzo è utile sia ai docenti che al personale ATA. Entrambe le categorie, infatti, possono avvalersi della MAD. Essa serve per auto-candidarsi presso gli istituti sparsi lungo il territorio italiano.
La messa a disposizione, dunque, è una vera e propria istanza dal valore informale. I dirigenti scolastici possono usufruirne qualora le molteplici graduatorie risultassero prive di ulteriori pretendenti.
Detto ciò, è arrivato il momento di analizzare con cura questo elemento. Conoscerne le caratteristiche è essenziale per chi vuole operare nelle scuole del nostro Paese.
Cos’è la messa a disposizione
La prima domanda a cui bisogna dare la giusta risposta è la seguente: cos’è la messa a disposizione? Essa è un’istanza che afferma la volontà del singolo di candidarsi per un determinato ruolo in una o più scuole.
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Naturalmente, la MAD è singola. Ciò implica che i vari partecipanti abbiano l’accortezza di spedirla in maniera differenziata ai molteplici istituti in cui vogliano proporsi.
Tale domanda, inoltre, può essere inoltrata in varie modalità:
- PEC;
- raccomandata A/R;
- fax;
- consegna brevi manu.
La prima di queste forme, però, è sicuramente quella da prediligere. Infatti, negli altri casi si rischia di vedere la propria richiesta irrimediabilmente cestinata. La PEC è una mail con valore certificato e, dunque, è considerata al pari di un documento ufficiale.
C’è anche l’opportunità di inviare la MAD tramite un modulo appartenente alla scuola. Questo tassello, però, verrà analizzato meglio in seguito.
In ogni caso, tale strumento è nelle mani di chi è rimasto tagliato fuori dalle graduatorie scolastiche. Ciò è valido non solo per le GPS, ma anche per altre liste come quelle di competenza del personale ATA.
Chi può fare la messa a disposizione
Chi può fare la messa a disposizione? Come si è già visto in precedenza, questa è un’opzione valida sia per il personale ATA che per i docenti. Chiunque aspiri a entrare nel mondo della scuola può usufruirne.
Per quanto riguarda queste categorie, per esempio, si può dare un’occhiata alla Circolare n. 28597 del 29 luglio 2022. Ivi, infatti, si parla di Istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo e ATA. Essa è valida per l’anno scolastico 2022/2023.
Di conseguenza, possono inviare la propria messa a disposizione tutti i professionisti della scuola. La regola, però, è quella di non essere inseriti in liste o graduatorie utili per il loro ruolo.
Se un insegnante è immesso nelle Graduatorie Provinciali di Supplenze, per esempio, non può inoltrare la propria candidatura. Ciò è valido anche per tutti gli altri elementi operativi del mondo dell’istruzione.
I requisiti della messa a disposizione docenti, in ogni caso, sono ben precisi. Bisogna, per prima cosa, avere le credenziali utili per l’insegnamento. Ciò implica, dunque, il possesso di una laurea.
Anche chi ha una laurea triennale, però, può proporsi. Questi soggetti sono esclusi dalle graduatorie scolastiche, ma possono avanzare richiesta tramite MAD alle scuole.
Qualora, infatti, le liste degli istituti risultassero vuote, il dirigente potrebbe affidarsi a loro.
Per quanto riguarda il personale ATA, invece, la domanda può essere inoltrata sia da laureati che da diplomati. La licenza media, però, non è un titolo sufficiente allo scopo.
Messa a disposizione docenti
L’articolo 2 della suddetta circolare, in particolare, si sofferma sul conferimento delle supplenze al personale docente ed educativo.
Gli incarichi a tempo determinato per questi professionisti sono differenti e si distinguono sostanzialmente in tre nuclei.
Al primo posto ci sono le supplenze annuali per coprire le cattedre, su posto comune o sostegno, vuote e a disposizione entro la data del 31 dicembre. Devono rimanere tali per tutto l’anno scolastico.
In seguito compaiono le supplenze temporanee che arrivano fino al termine delle attività didattiche. Esse devono essere non vuote, ma di fatto disponibili. Devono diventarlo entro la data del 31 dicembre e rimanere tali fino alla fine dell’anno scolastico.
In questo caso, come afferma la circolare, le ore di insegnamento non devono concorrere per «costituire cattedre o posti orario, il cui termine coincide con il giorno annualmente indicato dal relativo calendario scolastico quale termine delle attività didattiche».
Infine, ci sono le supplenze temporanee per casi differenti rispetto a quelli snocciolati fino a questo momento.
Tutte le opzioni elencate possono rivelarsi un’ottima occasione per gli aspiranti docenti. Come è già stato detto, infatti, le graduatorie scolastiche potrebbero svuotarsi dai vari pretendenti.
Ciò consentirebbe a coloro che ne sono rimasti fuori per varie ragioni di provare a immettersi nel circuito istruttivo. Inviare una MAD è un ottimo modo per tentare di ottenere un servizio di breve o lungo termine.
Regole MAD 2022/2023
Comprendere le regole MAD 2022/2023 è essenziale. In questo modo si può avere la sicurezza di muoversi agilmente tra la burocrazia scolastica senza sbagliare.
Per esempio, il dirigente scolastico in caso di esaurimento delle graduatorie di istituto può far riferimento alla MAD.
In particolare, riferisce sempre la medesima circolare, «conferisce la supplenza all’aspirante che ha manifestato la propria disponibilità e che non sia inserito in alcuna graduatoria della stessa o di altra provincia».
I contratti stipulati adoperando la messa a disposizione sono soggetti alle regole dell’Ordinanza Ministeriale n. 112 del 6 maggio 2022. Ciò implica avere anche le medesime sanzioni.
Il dirigente scolastico, nella valutazione delle varie candidature, deve dare la precedenza ai docenti abilitati. In alternativa, la priorità spetta agli specializzati del settore.
Messa a disposizione personale ATA
L’articolo 3 della Circolare n. 28597 del 29 luglio 2022 si sofferma anche sul personale ATA. L’assunzione a tempo determinato e indeterminato di tali soggetti avviene attraverso specifici criteri.
Tali requisiti sfociano nelle graduatorie ATA che sono differenti l’una dall’altra:
- graduatorie provinciali permanenti;
- graduatorie ed elenchi provinciali ad esaurimento;
- graduatorie di circolo e di istituto ATA – terza fascia.
Nel primo settore si riscontrano i candidati che aspirano al ruolo a tempo indeterminato. Inoltre, tramite di esse si possono conferire delle supplenze dalla durata annuale.
Nel secondo caso, invece, si conferiscono supplenze annuali o incarichi a tempo determinato. Infine, la terza fascia serve per servizi a tempo determinato. Qui ci sono coloro che si approcciano per la prima volta al mondo scolastico.
Quest’ultima graduatoria viene aggiornata ogni 3 anni. Durante la compilazione dell’istanza i candidati devono scegliere 30 istituti della medesima provincia.
Se, però, si è stati impossibilitati a iscriversi nelle stesse è possibile ugualmente iniziare a operare come personale ATA. Ciò, naturalmente, può essere fatto tramite MAD.
Come si fa la MAD messa a disposizione
Tra le informazioni che devono essere elargite vi è quella relativa al modo di fare la messa a disposizione. Nei paragrafi precedenti erano state date alcune nozioni in merito che devono essere ampliate.
Molti istituti forniscono a docenti e personale ATA un proprio modello di cui disporre liberamente. In questo modo hanno la sicurezza di ricevere istanze conformi ai propri parametri.
Se questa evenienza non si presenta, però, si può decidere di muoversi a riguardo liberamente. L’importante è seguire alcune regole valide in linea generale.
Per esempio, tra i dati da inserire ci sono sicuramente quelli anagrafici. Inoltre, i partecipanti sono chiamati a fare un sunto del proprio curriculum vitae. In esso si deve fare cenno ai titoli conseguiti e al servizio svolto durante gli anni.
È buona norma non dimenticare di chiarire la classe di concorso per cui ci si propone e la presenza di una eventuale abilitazione. Questo vale per gli insegnanti. Il personale ATA, invece, deve specificare il ruolo per cui si candida.
Ovviamente, ogni persona inoltrerà una grande quantità di MAD con la speranza di essere richiamato da almeno un istituto. Facendo ciò, però, bisogna prestare particolare attenzione durante la compilazione.
Infatti, per la fretta, si potrebbero confondere i plessi scolastici o, addirittura, i dirigenti scolastici degli stessi. Tale evenienza non è affatto piacevole da parte del ricevente. Quindi, si potrebbe dare un’impressione poco professionale della propria persona.
Quando inviare le MAD 2022/2023
Sia i docenti che il personale ATA sono accomunati dal medesimo dubbio, ovvero quando inviare le MAD 2022/2023. La risposta, in realtà, è molto più semplice di quello che ci si aspetta.
Intorno alla messa a disposizione c’è una grande libertà. Gli insegnanti, ma anche i vari elementi del personale ATA possono inoltrarla in qualsiasi momento.
Ci sono, però, periodi che risultano essere molto più propizi rispetto ad altri. In vista del nuovo anno scolastico, per esempio, si può spedire la propria candidatura tra la fine di agosto e l’inizio di ottobre.
Questi mesi, infatti, sono quelli che ruotano attorno alla riapertura delle scuole. Con buona probabilità, gli istituti hanno carenze da dover colmare nell’immediato.
Un altro momento favorevole a questa situazione è da rintracciare nei mesi di dicembre e gennaio. In tale frangente si estendono le vacanze natalizie. Ciò comporta sempre il bisogno di rivitalizzare cattedre che, per un motivo o un altro, si sono rese disponibili.
Quali sono le classi di concorso più sature
C’è un’ultima notazione importante per inviare correttamente una messa a disposizione. Bisogna imparare a distinguere le classi di concorso più sature.
Con tale termine si designa un codice alfa-numerico. Il suo scopo è quello di indicare le diverse materie impartite nelle varie scuole. Tali discipline vengono collegate a uno specifico corso di studio universitario.
Per classificare le classi di concorso servono i seguenti elementi:
- il codice;
- la denominazione;
- il titolo di accesso;
- l’indirizzo di studio.
Le varie materie, inoltre, possono essere distinte grazie all’utilizzo dei Settori Scientifico Disciplinari (SSD). Questi ultimi, a propria volta, vengono regolati tramite Decreto Ministeriale 4 ottobre 2000.
Gli aspiranti insegnanti possono impartire lezioni solo in base alla propria classe di concorso di appartenenza. Anche in questo caso, però, devono essere sicuri di avere a disposizione tutti i crediti formativi necessari.
Il collegamento con la MAD è molto semplice. Negli anni alcune classi di concorso sono divenute sature.
Questo perché i laureati in materie STEM sono poco propensi a scegliere il mestiere dell’insegnante. Ciò è esattamente il contrario di ciò che accade in altre facoltà.
Tra le classi di concorso con maggiori candidati rientrano:
- A18 Filosofia e scienze umane;
- A45 Scienze economiche-aziendali;
- A46 Scienze giuridico-economiche;
- A49 Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di I grado.
Di conseguenza, gli aspiranti docenti dovrebbero evitare, se possibile, di inviare la propria candidatura per tali materie.
Questo, ovviamente, non preclude la possibilità di essere assunti nelle stesse. Esistono, però, oggettive minori opportunità.
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