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Tra i tanti modi che permettono agli aspiranti docenti di ricoprire una cattedra vi è anche la Messa a Disposizione. In tale contesto, però, risulta essenziale comprendere quando inviare la MAD.
Scegliere il momento adatto, infatti, può risultare estremamente proficuo. Con la candidatura spontanea si può ambire a svolgere un servizio dalla lunga durata, anche annuale.
Cosa sono le MAD
Ovviamente, la prima cosa su cui discutere è l’essenza dell’argomento trattato. Dunque, cosa sono le MAD? Con questa dicitura si sta a indicare un’istanza informale che può essere inviata da chi aspira a divenire docente, ma non è iscritto nelle graduatorie.
Per ottenere una supplenza, si sa, si deve essere iscritti nelle GPS e nelle GI. Da esse, infatti, dipendono le assegnazioni annuali o su spezzoni. Può capitare, però, che tali liste siano esaurite, poiché tutti gli interessati sono già stati reclutati.
In tal caso, quindi, gli istituti scolastici possono fare affidamento sulle Messe a Disposizione inviate in maniera autonoma. Chiunque abbia i titoli necessari al caso, dunque, può proporre se stesso per ricoprire un ruolo a tempo determinato nei collegi rimasti sprovvisti di professionisti.
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Le MAD, infatti, non sono uno strumento appartenente solo al corpo insegnanti. Anche il personale ATA può adoperarlo per trovare una nuova collocazione.
Il momento in cui inviarle
Date le premesse, è ora necessario conoscere con esattezza il momento in cui inviarle. Si ribadisce che le Messe a Disposizione sono delle candidature spontanee. Ciò non toglie che alcuni periodi dell’anno siano maggiormente propizi.
Tra i momenti più adatti per presentare le MAD vi è, per esempio, prima dell’inizio delle lezioni. Si ricorda, infatti, che tale istanza è ormai praticamente solo telematica. Tra metà luglio e l’inizio di settembre, di conseguenza, si possono ottenere ottimi riscontri. In tale frangente le scuole sono alla ricerca dei pretendenti ideali.
Per la medesima ragione, altro momento consono per la propria candidatura risulta essere quello natalizio. Nella parentesi delle feste, infatti, sono molti i possessori delle cattedre che non rientrano nell’immediato al proprio ruolo. Le motivazioni possono essere le più disparate, ma è un’occasione da non perdere per gli aspiranti docenti.
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