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L’obbligo scolastico ha radici storiche che risalgono all’antichità. Tuttavia, l’idea di rendere l’istruzione obbligatoria per tutti i bambini è emersa gradualmente nel corso dei secoli.
Lo stesso consente che le nuove generazioni ricevano un’istruzione adeguata per affrontare la società in cui si trovano immersi. La cultura, dunque, ha un valore essenziale intrinseco, che va ben al di là della mera ricerca di un lavoro.
L’obbligo scolastico, infatti, crea persone consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri e li arricchisce anche sul campo umano.
Non è un caso, dunque, che il governo sia chiamato a mettere in atto tutte le sue forze per combattere la piaga della dispersione scolastica. Una prova lampante dell’importanza del diritto allo studio è il Decreto Caivano.
Il supporto all’obbligo scolastico
L’obbligo scolastico è essenziale per consentire ai giovani di formarsi sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista umano. La scuola è ancora più necessaria in quei territori dove, purtroppo, la criminalità è presente.
Il governo, quindi, ha deciso di muoversi con maggior forza per contrastare la difficile piaga della dispersione scolastica. Ciò anche attraverso l’introduzione del nuovo articolo 570-ter del Codice Penale.
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L’abbandono precoce degli studi e il non adempimento dell’obbligo scolastico, quindi, devono essere contrastati vivamente. Lo si fa attraverso delle sanzioni penali che verranno rivolte alla famiglia degli alunni presi in esame.
I genitori, o chi esercita la responsabilità genitoriale, potrebbero rischiare fino a 2 anni di reclusione. Ciò si verificherebbe qualora gli studenti disertassero sistematicamente la scuola.
Non vi è, però, una numero di giorni minimi per la suddetta sanzione. La stessa rimane a 15 giorni come indicato dall’articolo 23 del Codice Penale.
Senza l’obbligo scolastico, infatti, alcuni bambini potrebbero essere privati dell’istruzione. Ciò a causa di circostanze familiari o sociali sfavorevoli.
Questo potrebbe portare a disuguaglianze di accesso all’istruzione e limitare le prospettive future di quei bambini. Un’iniziativa, dunque, che non deve essere affatto sottovalutata. La stessa mira a risollevare le sorti di studenti spesso dimenticati dalla società.