DL 36/2022. Il Governo pone la questione di fiducia

DL 36/2022: il Governo pone la questione di fiducia. Un annuncio che però non sorprende affatto. La decisione, infatti, era già nell’aria da qualche giorno viste le difficoltà incontrate nel tentativo di trovare una mediazione tra Governo e forze politiche. Tra rinvii e mancati accordi, il voto in Senato, inizialmente atteso entro il 20 giugno, dovrebbe, tuttavia, arrivare domani (22 giugno). Il provvedimento passerà, quindi, alla Camera dei deputati prima della conversione definitiva in legge entro il 29 giugno

Il decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022

Entro la fine di giugno il Parlamento si dovrà pronunciare in merito agli oltre 300 emendamenti relativi a  richieste di modifica del testo abbattutisi sul decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022. Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 21 aprile nell’ambito del maxi decreto del PNRR, continua, infatti, a far discutere. Ad essere scontenti sono sia le forze politiche che le organizzazioni sindacali. Sotto accusa, nello specifico, la sezione Istruzione, ovvero gli articoli 44-47 del decreto, relativi alla riforma della formazione iniziale e continua e al reclutamento dei docenti. In questi giorni, intanto, il tutto è al vaglio delle commissioni congiunte del Senato – 1ª (Affari Costituzionali) e 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali) -, alle quali tocca l’esame iniziale del testo. 

DL 36/2022. Il Governo pone la questione di fiducia

Sul sito del Senato è stata pubblicata proprio oggi, 21 giugno, una nota con la quale si annuncia che l’Assemblea ha incardinato il ddl n. 2598 di conversione del dl n. 36/2022. Viene, inoltre, comunicato: “Sul provvedimento, il Governo ha preannunciato la posizione della questione di fiducia. L’emendamento interamente sostitutivo dovrebbe pervenire nella serata di domani, 22 giugno. Dopo l’esame della 5ª Commissione (Bilancio), avranno luogo le dichiarazioni e il voto finale”.

DL 36/2022. Il Governo pone la questione di fiducia. I motivi del disaccordo

Parti lontane, quindi. Non sembrano esserci più spiragli per una mediazione tra i senatori delle commissioni Affari costituzionali e Istruzione e il Governo. Il maxi emendamento sulla scuola al decreto legge 36 che cambia le modalità di assunzione e formazione dei docenti è sempre più un rebus. Con il Governo, e in particolare il Ministro dell’Istruzione Bianchi, per nulla disposti a fare concessioni. Il voto di fiducia è, quindi, l’unica strada percorribile. Tra i punti di maggior contrasto c’è sicuramente il taglio di 9.600 cattedre (a partire dal 2026) per finanziare la formazione incentivata dei docenti. “É una cancellazione minimale – si difende il Bianchi – E se avessimo guardato solo alla forte denatalità, i tagli delle cattedre sarebbero stati 130mila”.    

La protesta dei sindacati

Si va, dunque, verso la conferma di molte delle disposizioni originarie del decreto n.36/2022. Ipotesi che ha fatto letteralmente infuriare i sindacati. In particolare, Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, boccia il taglio delle cattedre. “Con 15 miliardi in arrivo dal PNRR – ha ribadito – Governo e amministrazione scolastica avrebbero dovuto avere solo una priorità: dimezzare il numero di alunni per classe e incrementare il personale”. 

DL 36/2022. Il Governo pone la questione di fiducia. La carta del docente

La situazione è particolarmente complessa. Tra i senatori (e non solo) permane un forte ed evidente malumore rispetto alla chiusura del Governo. Da più parti si chiede di rivedere e modificare il nuovo sistema di formazione iniziale e continuo e di reclutamento dei docenti. Ma il Governo ed il Ministro Bianchi da questo orecchio proprio non ci sentono. Il voto di fiducia è, al riguardo, inequivocabile. Ma resta pur sempre un escamotage intollerabile quando ad essere in gioco sono questioni di grande importanza quale appunto la scuola. Salva, tuttavia, almeno per l’anno scolastico 2022/23, la Carta dei docenti, che resterà pari a 500 euro annui. Questo il commento di Italia Viva: “Il taglio della carta del docente previsto dal testo del decreto presentato dal Governo è stato scongiurato fino al 2024. E questo grazie allo sforzo unitario della maggioranza he ha consentito di trovare le risorse necessarie”.

DL 36/2022. Il Governo pone la questione di fiducia. Stop alle crocette

Da parte loro, i senatori del M5S hanno annunciato: “Abbiamo ottenuto lo stop ai concorsi con prova scritta a crocette, una modalità assolutamente inidonea a valutare il merito dei candidati a ruolo di insegnante. La prova scritta sarà a risposta aperta, consentendo una valutazione migliore e più meritocratica.

Decreto legge 36/2022. Verso il voto di fiducia

DL 36/2022: il Governo pone la questione di fiducia. Il giudizio finale delle commissioni Affari costituzionali e Istruzione sul maxi emendamento sulla scuola arriverà nelle prossime ore. Toccherà, quindi, alla conferenza dei capigruppo decidere quando far votare il testo in Aula. Ma difficilmente si andrà oltre mercoledì o giovedì. La questione di fiducia posta dal Governo consentirà di bypassare le modifiche chieste dai senatori delle commissioni congiunte. L’ultimo ostacolo per la Riforma voluta dal Ministro Bianchi sarà, infine, rappresentata dalla Camera. Con la Lega che già promette battaglia. 

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