Digitale e dipendenti pubblici. Nessun obbligo nella legge n. 79/2022 

Digitale e dipendenti pubblici

“Nell’ambito della gestione dei dipendenti pubblici è necessario tenere conto della rapida trasformazione della società per effetto della crescente digitalizzazione della comunicazione e dei servizi”. Così il presidente del coordinamento delle Sezioni Riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Carlo Chiappinelli. Parlando delle sfide del PNRR, infatti, lo stesso ha fatto notare come non sia affatto sufficiente assumere nuovi dipendenti pubblici. “Se vogliamo davvero migliorare la pubblica amministrazione – ha detto – non si può prescindere da un’adeguata formazione del personale. In particolare per quanto concerne le competenze informatiche”. Un binomio – digitale e dipendenti pubblici – da rafforzare, quindi, e sul quale investire. Tuttavia, il decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022, fresco di conversione in legge (L. 79/2022), non contiene al riguardo particolari obblighi per i docenti. 

Digitale e dipendenti pubblici. Tra strumenti digitali e flessibilità operativa

Chiappinelli ha, inoltre, sentenziato: “Per il futuro, i lavoratori dello Stato dovranno possedere sempre più conoscenze e capacità pluridisciplinari. Oltreché esprimere necessaria dimestichezza nell’uso degli strumenti digitali e coerente flessibilità operativa”. Per attuare un significativo miglioramento del servizio offerto, pertanto, il ricambio generazionale non è in alcun modo sufficiente. “Bisogna mettere in atto – ha suggerito – un massiccio intervento di riqualificazione del personale. E, questo, mediante una formazione specifica che punti a sviluppare quelle aree di competenza prima trascurate”.

Reskilling, risorse umane e processi di digitalizzazione 

Il rappresentante della Corte dei Conti ha insistito, in particolare, sull’importanza di mettere in campo “un’attività di reskilling, nel solco della digitalizzazione dei processi e dei servizi pubblici”. Fondamentale, a dire dello stesso, anche un “razionale utilizzo delle risorse umane per garantire un supporto concreto al rilancio degli investimenti”. “Questo – ha aggiunto – permetterebbe il rilancio e la realizzazione di opere, anche a livello territoriale, supportate da apposite strutture tecniche. In modo da favorire i processi di digitalizzazione dei diversi ambiti e settori della vita sociale: scuola, università, sanità, assistenza sociale, protezione dell’ambiente e del territorio”.

Digitale e dipendenti pubblici. Nessun obbligo nella legge n. 79/2022

Ad una prima occhiata sembrerebbe che quanto ribadito da Carlo Chiappinelli concordi appieno con quanto previsto dalla legge n. 79 del 29 giugno 2022. Ovvero dalla Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti. Tuttavia, sembra che in realtà per i dipendenti della scuola non ci sia alcun provvedimento legislativo adeguato. Solo timide iniziative. Tant’è che, a quanto sembra, della formazione incentivata per i docenti (“processi di innovazione didattica e organizzativa”), prevista dalla nuova Riforma, beneficerà solo una parte degli insegnanti. Stessa cosa anche per quanto concerne la formazione relativa alle competenze digitali e all’uso critico e responsabile degli strumenti digitali. Con particolare riferimento al benessere psicofisico degli allievi con disabilità e ai bisogni educativi speciali. Anche in questo caso la stessa non riguarderà tutti i docenti.

La formazione continua dei docenti

La formazione continua dei docenti (unitamente a quella iniziale) è uno degli elementi della nuova Riforma sui quali il Ministro dell’Istruzione Bianchi ha maggiormente insistito. Ed ha subito delle modifiche rispetto alla formulazione originaria. La stessa, infatti, sarà obbligatoria unicamente per i docenti neo immessi in ruolo. Per tutti gli altri, invece, sarà facoltativa, ma con la possibilità di ottenere un incentivo economico. Parlare di svolta è, pertanto, prematuro e fuori luogo. Almeno per il momento.

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