La Riforma reclutamento docenti è legge: il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale (legge n. 79 del 29 giugno 2022)

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La riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti, fortemente voluta e difesa dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, entra ufficialmente in vigore a partire da oggi (30 giugno). Nei giorni scorsi, infatti, è arrivato l’atteso via libera del Senato e della Camera dei Deputati alla conversione in legge del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022. Mentre ieri sera è arrivata anche la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della relativa legge n. 79 del 29 giugno 2022, contenente appunto la Riforma Bianchi. A questo punto non resta che attendere i decreti attuativi. Le contrarietà e le richieste di modifica del testo dei sindacati e di buona parte delle forze politiche ormai contano ben poco. Per la scuola – che piaccia o meno –  inizia una nuova fase.  E, allora, non ci resta che cercare di capire come cambia la scuola e quali sono le novità previste dalla riforma per i docenti.

Legge n. 79 del 29 giugno 2022. Le novità della Riforma del reclutamento dei docenti

Se per la scuola dell’infanzia e primaria tutto resterà invariato, non così per la scuola secondaria di primo e secondo grado. La riforma caldeggiata dal Ministero dell’Istruzione, infatti, prevede per quest’ultima l’istituzione di un percorso universitario/accademico di formazione iniziale abilitante di 60 CFU/CFA. Si tratta, nello specifico, di Crediti formativi universitari nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche e linguistiche. L’attivazione di questo percorso sarà direttamente legato al fabbisogno di cattedre. Gli aspiranti docenti dovranno, inoltre, affrontare una prova finale che prevede una prova scritta e una lezione simulata. Il nuovo percorso per gli aspiranti docenti, alla luce di quanto previsto dal provvedimento appena approvato dal Parlamento, diventa:

  •  laurea magistrale (triennale per ITP) + percorso di abilitazione di 60 CFU/CFA + concorso + anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva.

La Riforma del reclutamento dei docenti ed i 24 CFU/CFA. Fase transitoria

Si va, quindi, verso il superamento dei famigerati 24 CFU/CFA. Con i quali sarà, tuttavia, possibile, fino al 2024, partecipare al concorso scuola. Ad ogni modo, la data ultima per acquisire gli stessi è il 31 ottobre 2022. I restanti crediti dovranno, però, essere obbligatoriamente conseguiti dopo l’eventuale superamento del concorso stesso. Che – ed è questa un’altra importante novità – non prevedrà più i test a risposta multipla con le crocette, bensì domande a risposta aperta. Durante questa fase transitoria, inoltre, i candidati ai concorsi a cattedra potranno accedervi anche dopo aver conseguito solo 30 CFU/CFA. Anche in questo caso gli ulteriori 30 CFU/CFA andranno acquisiti dopo il superamento del concorso.   

Legge n. 79 del 29 giugno 2022. Docenti già in possesso di un’abilitazione o specializzazione sostegno

C’è anche un altro aspetto molto interessante, già presente nella prima bozza del DL 36/2022, ma ora approfondito e chiarito in maniera più dettagliata nella Legge n. 79 del 29 giugno 2022. E riguarda gli insegnanti già in possesso di abilitazione per un’altra classe di concorso o grado d’istruzione, o specializzati nel sostegno ma non ancora abilitati. E’, infatti, prevista per loro la possibilità di conseguire un’ulteriore abilitazione attraverso l’acquisizione di 30 CFU/CFA del percorso universitario/accademico di formazione iniziale:

  • 20 CFU/CFA nell’ambito delle metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento
  • 10 CFU/CFA di tirocinio diretto. Per ogni CFU/CFA di tirocinio, tuttavia, l’impegno in presenza nelle classi non può in nessun caso essere inferiore alle 12 ore

Legge n. 79 del 29 giugno 2022. Insegnanti con 3 anni di servizio

La Legge n. 79 del 29 giugno 2022, stabilisce, inoltre, che anche i docenti con 3 anni di servizio (anche non continuativi) possono partecipare al concorso a cattedra. Purché gli stessi siano stati svolti nei 5 anni precedenti, in scuole statali e, comunque, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione. 

La formazione 

Una delle principali novità riguarda anche l’istituzione della Scuola di Alta Formazione del sistema nazionale pubblico di istruzione posta nell’ambito e sotto la vigilanza del Ministero dell’istruzione.

Compito della Scuola sarà:

  • promuovere e coordinare la formazione in servizio dei docenti di ruolo, in coerenza e continuità con la formazione iniziale;
  • dirigere e indirizzare le attività formative dei dirigenti scolastici, dei direttori dei servizi amministrativi generali, del personale amministrativo, tecnico e ausiliario; 
  • assolvere alle funzioni correlate al sistema di incentivo alla formazione continua degli insegnanti.

Compito principale della Scuola di Alta formazione sarà quello di avviare i programmi di formazione continua incentivata a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024. Gli stessi saranno incentrati sulle attività formative inerenti alle figure professionali responsabili nell’ambito dell’organizzazione della scuola delle attività di progettazione e sperimentazione di nuove modalità didattiche.

La Riforma del reclutamento dei docenti. La formazione retribuita

Il tutto inserito in un’ottica tesa a promuovere e sostenere processi di innovazione didattica e organizzativa della scuola oltre che a consolidare e rafforzare l’autonomia scolastica. Si tratta, in buona sostanza, di un’iniziativa che si inserisce nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Con particolare riferimento alle metodologie didattiche innovative e alle competenze linguistiche e digitali. Tale sistema di formazione e aggiornamento permanente degli insegnanti sarà articolato in percorsi di durata triennale. Da precisare, inoltre, che l’accesso ai percorsi di formazione avviene esclusivamente su base volontaria. Per incentivarne l’accesso, però, il Ministero ha ben pensato di prevedere un meccanismo di progressione salariale accelerata per gli insegnanti di ogni ordine e grado del sistema scolastico. Vale a dire che, al superamento di ogni percorso di formazione, si consegue in maniera anticipata la progressione salariale prevista dalla contrattazione nazionale attualmente legata esclusivamente all’anzianità di servizio, che rimane integralmente vigente. 

Legge n. 79 del 29 giugno 2022. Altre misure

La Legge n. 79 del 29 giugno 2022 prevede, inoltre, i seguenti provvedimenti:

  • prevista la possibilità di chiedere esoneri per i collaboratori dei dirigenti scolastici per le scuole in reggenza;
  • inserimento nelle graduatorie di merito degli idonei dei concorsi docenti della secondaria; 
  • stop al taglio della carta docente almeno fino al 2024;
  • concorso riservato agli insegnanti di religione precari; 
  • prevista una procedura straordinaria per l’assunzione di insegnanti di sostegno
  • titoli di accesso A26 Matematica e A28 Matematica e Scienze saranno integrati entro il 31 luglio; 
  • i docenti abilitati e con tre anni di servizio su sostegno potranno accedere direttamente al TFA sostegno.

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