Il docente esperto. Novità in arrivo per la carriera insegnanti

docente esperto

Il decreto legge Aiuti bis – l’ultimo utile di questa legislatura – introduce la figura del docente esperto che guadagnerà oltre 400 euro al mese in più rispetto ai propri colleghi. Vale a dire che il suo stipendio registrerà un aumento annuo di ben 5.650 euro. Per sempre.

Una svolta storica per il mondo della scuola e per la carriera degli insegnanti. Tuttavia, come precisato nel decreto, la nuova qualifica “non comporta nuove o diverse funzioni oltre a quelle dell’insegnamento”. E, soprattutto, viene fissato un tetto massimo per ciascuno degli anni scolastici 2032/2033, 2033/2034, 2034/2035 e 2035/2036.

I docenti esperti non potranno, infatti, essere più di 8.000 all’anno, uno per istituto. Il docente esperto avrà, comunque, un vincolo: restare nella stessa scuola per almeno tre anni consecutivi.  

Il docente esperto. Gli effetti

Chi pensava che il governo del dimissionario Draghi dovesse occuparsi solo di affari correnti e di provvedimenti con carattere di necessità ed urgenza, è rimasto deluso. Perché il provvedimento relativo al docente esperto – approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 agosto nell’ambito del Decreto Aiuti bis – non corrisponde a nessuno di questi requisiti.

Si tratta, infatti, di un qualcosa i cui effetti saranno visibili non prima di dieci anni. Del resto, per fregiarsi del titolo di “esperto” e ottenere il conseguente “bonus”, bisognerà completare tre cicli triennali di formazione – consecutivi e non sovrapponibili – con esito positivo.

Parliamo, nello specifico, degli effetti della formazione continua incentivata prevista nell’ambito della Riforma Bianchi. Che stabilisce, a sua volta, un premio una tantum tra il 10 e il 20 per cento dello stipendio per gli insegnanti che completano un ciclo. La novità dovrebbe partire dall’anno scolastico 2023/2024.

La reazione dei presidi e dei sindacati

L’introduzione del docente esperto, tuttavia, non sembra raccogliere troppi consensi. Presidi e sindacati sono d’accordo nel bocciare, senza mezzi termini, il provvedimento e nel dichiararsi preoccupati.

In particolare, il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ha commentato: “Dopo le dimissioni del premier e lo scioglimento delle camere, il governo avrebbe dovuto svolgere solo i cosiddetti affari correnti. Invece, travalica ampiamente i suoi poteri e con il decreto legge Aiuti bis si appresta a portare modifiche importanti al Pnrr emanando una norma che introduce una nuova figura di insegnante, il docente senior”.

Lo stesso poi insiste, parlando “incostituzionalità palese della norma” e di “introduzione di uno stato giuridico. Che, a dispetto di tutte le altre figure professionali (i vicari ad esempio), introduce una carriera tra gli insegnanti senza dibattito con i rappresentati dei lavoratori. E modificando surrettiziamente una legge modificata con il pieno sostegno del Parlamento e legata ai finanziamenti comunitari”. 

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