Il mondo della scuola presenta al proprio interno molteplici elementi. Tra di essi appaiono gli obiettivi di apprendimento. Questa terminologia si riferisce a un argomento specifico.
Infatti, con queste parole si intendono le conoscenze che devono essere apprese dagli studenti. Ciò deve avvenire tramite l’attività didattica espletata all’interno dei vari istituti.
Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 275 dell’8 marzo 1999 stabilisce che a occuparsene debba essere il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Ovviamente, gli obiettivi di apprendimento sono misurabili così da poter valutare i percorsi formativi.
Una tematica che deve essere analizzata con attenzione. Infatti, risulta essenziale per quanti vogliano diventare insegnanti negli istituti italiani.
SOMMARIO
ToggleQuali sono gli obiettivi di apprendimento
Gli obiettivi di apprendimento devono definire i campi del sapere che risultano essere indispensabili per lo sviluppo delle competenze. Essi, dunque, occupano una posizione di rilievo all’interno della didattica.
È evidente, dunque, come tali infrastrutture educative vengano adoperate sia dai docenti singolarmente sia dalla scuola nella sua complessità. Quando si parla di obiettivi di apprendimento, quindi, sono molte le cose a cui bisogna prestare attenzione.
Infatti, per avere un’istruzione ricca di contenuti bisogna che essa comprenda oltre alle lezioni anche una precisa organizzazione. Per tale ragione, gli obiettivi di apprendimento sono definiti in nuclei tematici.
Inoltre, devono spalmarsi lungo l’intero arco del ciclo scolastico. Di conseguenza, quelli utili per l’infanzia saranno differenti da quella primaria. Il fattore età degli allievi deve, perciò, essere tenuto in considerazione.
Chi definisce gli obiettivi di apprendimento
Compresa l’importanza degli obiettivi di apprendimento, bisogna soffermarsi su chi spetta il compito di definirli. La responsabilità in questione, ovviamente, è dei docenti che hanno in cura quella determinata classe.
Gli insegnanti, inoltre, devono occuparsi di molteplici doveri. Tra di essi compaiono le verifiche intermedie, le valutazioni periodiche e anche quelle finali. Tutto ciò, però, deve essere in linea con le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola.
In questo modo, i docenti possono mettere in moto la macchina della formazione. Tramite gli obiettivi di apprendimento riescono a stimolare un costante avanzamento delle capacità dei loro allievi.
I traguardi da raggiungere, inoltre, sono fissati al livello nazionale. Ciò non impedisce una certa autonomia didattica. Così si possono progettare anche percorsi per la promozione delle competenze.
Ovviamente, il tutto deve essere fatto anche tenendo conto dell’integrazione scolastica. Infatti, la scuola italiana promuove l’inclusione degli alunni con disabilità, ma anche provenienti da diversi contesti sociali e/o culturali.
Cosa sono le Indicazioni nazionali
Per parlare di obiettivi di apprendimento bisogna discorrere anche della normativa a tutela degli stessi. Un documento importante al riguardo è rappresentato dalle già citate Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola.
Quest’ultime sono state elaborate ai sensi dell’articolo n.1, comma n. 4, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 20 marzo 2009. I criteri, invece, sono stati elencati dalla Circolare Ministeriale n. 31 del 18 aprile 2012.
In questa normativa si sottolineano le finalità della scuola e, dunque, degli obiettivi di apprendimento. Il termine ultimo deve essere proprio lo studente, con la sua originalità e il suo percorso individuale.
Dunque, gli allievi vengono messi al centro dell’istruzione tenendo in forte considerazione tutti gli elementi che li contraddistinguono. La loro esperienza umana e personale, infatti, può influire notevolmente sul loro rendimento scolastico.
Quindi, le Indicazioni nazionali servono a elencare i traguardi minimi che devono essere raggiunti dalla scolaresca italiana. Ci sono, infatti, delle conoscenze basi che gli studenti devono avere in ogni disciplina.
Le finalità generali convergono nel voler formare i cittadini del domani sia da un punto di vista culturale che sociale. Ciò implica dover fornire tutti i discenti degli strumenti più adatti per potenziare le proprie capacità.