Il ruolo del dirigente scolastico nella redazione del RAV e del PdM per un reale miglioramento della scuola

RAV e PdM

Il Sistema Nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione (DPR 80/13) prevede un procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche – tra i quali RAV e PdM – sviluppato in quattro momenti:

  • Autovalutazione
  • Valutazione esterna
  • Azioni di miglioramento
  • Rendicontazione sociale

Queste azioni sono collegate anche da alcuni specifici processi che esitano in documenti.

Il ruolo del dirigente scolastico nella redazione del RAV e del PdM

In particolare, il RAV costituisce il Rapporto di Autovalutazione che ogni scuola è chiamata a elaborare sulla base di informazioni, indicatori e procedure predisposte da INVALSI secondo un preciso protocollo informativo.

Con la chiusura e la pubblicazione del RAV si apre la fase di formulazione e attuazione del Piano di Miglioramento per il raggiungimento dei traguardi connessi alle priorità indicate nel RAV.

Il modello di Piano di Miglioramento proposto da INDIRE prevede interventi di miglioramento che si collocano su due livelli: quello delle pratiche educative e didattiche e quello delle pratiche gestionali ed organizzative, per agire in maniera efficace sulla complessità del sistema scuola.

Il Dirigente scolastico ha un ruolo fondamentale nello svolgimento del processo, sia per aspetti formali che per il contributo che può offrire in ordine ad un reale miglioramento della scuola.

RAV e PdM. Valutazione del dirigente scolastico

Il Dirigente scolastico, inoltre, viene anche valutato in quanto responsabile dei risultati del servizio come previsto dal D.lgs. 165/01 all’articolo 25,2:  

  • “Il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria dell’istituzione, ne ha la legale rappresentanza, è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio. Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, spettano al dirigente scolastico autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane. In particolare, il dirigente scolastico, organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative ed è titolare delle relazioni sindacali” 

e per il suo contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, proprio nell’ambito del sistema di autovalutazione.

La L. 107/15, art.1, al comma 93 cita testualmente: 

  • “La valutazione dei dirigenti scolastici è effettuata ai sensi dell’articolo 25, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165. Nell’individuazione degli indicatori per la valutazione del dirigente scolastico si tiene conto del contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del   servizio scolastico previsti nel rapporto di autovalutazione ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, in coerenza con le disposizioni contenute nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, e dei seguenti criteri generali: 
  • a)  competenze gestionali ed   organizzative   finalizzate   al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione dirigenziale, in relazione agli obiettivi assegnati nell’incarico triennale; 
  • b) valorizzazione dell’impegno e dei meriti professionali del personale dell’istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali; 
  • c) apprezzamento del proprio operato all’interno della comunità professionale e sociale; 
  • d)  contributo al miglioramento del   successo   formativo   e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell’ambito   dei   sistemi   di   autovalutazione, valutazione   e rendicontazione sociale; 
  • e)   direzione   unitaria   della   scuola, promozione    della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole.”

Contributo del dirigente scolastico: il NIV

Il DS può portare il proprio contributo sia attraverso azioni di carattere organizzativo che attraverso i documenti e gli interventi che è chiamato ad effettuare specificamente sulla base del proprio ruolo. Egli istituisce nella scuola un Nucleo di valutazione interna (NIV) scegliendo il personale che lo coadiuva nella redazione del RAV e valorizzando esperienza e competenza specifica. 

Promuove una raccolta di informazioni concrete, relative ai diversi aspetti da valutare, anche tramite questionari, griglie di valutazione e report strutturati. Insieme ai membri del NIV opera una lettura critica dei dati, finalizzata ad esprimere i giudizi specificamente richiesti.

Inoltre, coordina il NIV nella indicazione delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi di processo, in modo da effettuare scelte che siano chiare, coerenti, raggiungibili, stimolanti e misurabili, indicando con chiarezza i benchmark di riferimento, le modalità di valutazione e i tempi.

RAV e PdM. Il ruolo del dirigente scolastico per un reale miglioramento della scuola

Per la compilazione del PdM promuove contatti con INDIRE oppure con Enti o Università che possano fornire utili indicazioni e metodologie di lavoro aggiornate. Valuta anche la possibilità di organizzare sessioni di formazione, in linea con le priorità previste dal Piano Nazionale di formazione (DM 797/16).

Rende pubblici i risultati del RAV e il PdM, sia attraverso l’aggiornamento dei dati del portale nazionale previsto, sia attraverso il sito web della scuola, sia attraverso altre iniziative di comunicazione. In particolare, coinvolge gli organi collegiali, per quanto di loro competenza.

RAV e PdM. Il ruolo del dirigente scolastico: il PTOF

Il DS formula il proprio atto di indirizzo al Collegio docenti per la redazione del PTOF facendo riferimento esplicito al RAV e al PdM. Rende pubblico il documento, lo presenta al Collegio docenti e ne promuove la diffusione e il confronto nell’ambito delle riunioni dei Dipartimenti disciplinari. 

Nomina una Commissione per la redazione del PTOF e partecipa ad alcune riunioni, coordinando il lavoro per mantenere il riferimento agli obiettivi e alle priorità di miglioramento del PdM.

Guida il Collegio docenti a selezionare progetti e attività che siano allineate con gli obiettivi di miglioramento e, nel caso, si fa promotore di azioni specifiche per poter presidiare ambiti eventualmente poco coinvolti.

Propone al Collegio docenti la costituzione di Funzioni strumentali innovative secondo le linee di indirizzo emergenti dal PdM.

Altri compiti del dirigente scolastico

Nell’ambito della contrattazione sindacale, propone una piattaforma che preveda la suddivisione del Fondo di Istituto e dei fondi per la formazione in modo correlato agli obiettivi del PdM. Inoltre, motiva le proprie proposte in ordine alla flessibilità e le proprie scelte in ordine ad orario e assegnazione alle sedi in rapporto alle esigenze del PTOF, secondo gli obiettivi del PdM.

Nella direttiva al DSGA e nel piano delle attività del personale ATA finalizza le scelte alla realizzazione di quanto previsto.

Anche in riferimento al proprio personale piano di sviluppo professionale, effettua una autovalutazione dei propri bisogni formativi e si impegna in un percorso di apprendimento finalizzato a presidiare le aree necessarie, in funzione del PdM.

Infine, guida la comunità scolastica alla pratica della rendicontazione sociale, per rendere pubbliche le scelte effettuate, i risultati ottenuti e l’utilizzo delle risorse.

[Dirigente scolastico prof.ssa Paola Palmegiani]

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