Oggi – 11 Novembre 2025 – si celebra, per la prima volta nel nostro Paese, la Giornata nazionale degli abiti storici, un evento che unisce cultura, moda e memoria collettiva. Istituita con la legge n. 59 del 5 aprile 2025, questa ricorrenza si propone di far riscoprire il valore del costume tradizionale come espressione autentica della creatività e dell’artigianalità italiana.
Un’occasione per guardare al passato con orgoglio e per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza delle proprie radici.
La nascita della Giornata nazionale degli abiti storici
L’11 novembre 2025 segna l’inizio di una tradizione destinata a durare nel tempo: la Giornata nazionale degli abiti storici.
La legge che l’ha istituita riconosce il valore culturale e manifatturiero del patrimonio sartoriale italiano, invitando scuole, enti culturali e istituzioni a organizzare attività didattiche, laboratori e mostre per raccontare la storia del vestire nel nostro Paese.
Dalla seta di Como ai ricami sardi, dagli abiti rinascimentali alle divise storiche, ogni tessuto e ogni filo raccontano un frammento dell’identità nazionale.
Tradizione, formazione e futuro della moda italiana
Secondo il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, la Giornata nazionale degli abiti storici è anche un modo per rafforzare il legame tra scuola, territorio e cultura del made in Italy.
In Italia, oltre 60 istituti superiori formano migliaia di studenti nel settore moda, molti dei quali si dedicano al restauro e alla replica di abiti storici.
Dietro ogni creazione c’è ricerca, passione e consapevolezza, ingredienti fondamentali per preservare la memoria e proiettarla nel futuro. Come sottolinea il Ministro, “nessuna comunità può avere un grande futuro se non ha radici solide”.
La Giornata nazionale degli abiti storici, dunque, non è solo una celebrazione estetica, ma un invito a riscoprire l’identità italiana attraverso il linguaggio universale della bellezza.
Le scuole protagoniste della Giornata nazionale degli abiti storici
Uno degli aspetti più significativi della Giornata nazionale degli abiti storici è la libertà organizzativa concessa agli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
La normativa che ha istituito questa ricorrenza, infatti, lascia ampio spazio alla creatività e all’autonomia delle scuole, invitandole a diventare protagoniste attive nella valorizzazione del patrimonio tessile e sartoriale italiano.
Non si tratta di una semplice celebrazione, ma di un’occasione per sviluppare veri e propri progetti educativi e culturali, pensati per coinvolgere gli studenti in un percorso di scoperta e consapevolezza delle proprie radici.
I progetti possibili
Gli istituti possono organizzare attività didattiche specifiche, come laboratori di sartoria storica, ricostruzioni di abiti d’epoca, o lezioni dedicate all’evoluzione del costume nelle diverse regioni italiane.
Simili iniziative non solo stimolano la manualità e la conoscenza tecnica dei materiali, ma favoriscono anche la comprensione del contesto storico e sociale in cui quegli abiti sono nati e si sono evoluti.
Accanto alle attività pratiche, trovano spazio approfondimenti teorici e percorsi di ricerca, in cui gli studenti possono indagare la simbologia dei tessuti, le tecniche artigianali tradizionali o le influenze artistiche che hanno caratterizzato le diverse epoche della moda italiana.
In questo modo, la scuola diventa un laboratorio di cultura viva, in cui il passato dialoga con il presente e ispira nuove forme di creatività.
Infine, molte scuole potranno proporre eventi pubblici, come mostre, sfilate storiche, conferenze o performance teatrali, aperte alla cittadinanza.
Le iniziative rappresentano un’occasione unica per restituire alla comunità locale la ricchezza del proprio patrimonio sartoriale e per rafforzare il senso di appartenenza culturale.
La Giornata nazionale degli abiti storici, dunque, non è solo una festa della memoria, ma un progetto educativo dinamico che unisce storia, arte, moda e identità italiana in un’esperienza formativa completa.


