La prova preselettiva TFA Sostegno rappresenta il primo ostacolo da superare per diventare docenti di sostegno. Infatti, il Tirocinio Formativo Attivo è un’abilitazione a numero chiuso.
Ciò implica che, prima di accedere all’anno scolastico che porta all’abilitazione, i candidati debbano superare una fase selettiva.
La stessa è fatta di titoli ed esami. Solo i migliori, quindi, potranno seguire le lezioni che portano all’ottenimento della specializzazione.
Tutti coloro che vogliono diventare docenti di sostegno, quindi, devono superare la prova preselettiva TFA Sostegno. Ecco perché, quindi, è utile che i concorrenti al TFA Sostegno 2023 acquisiscano tutte le informazioni utili del caso.
SOMMARIO
ToggleIn che cosa consiste la prova preselettiva TFA Sostegno
Dunque, i detentori dei titoli di accesso TFA possono prendere parte alla fase selettiva. Essa è formata da:
- una prova preselettiva;
- una prova scritta;
- una prova orale.
La prova preselettiva TFA Sostegno consiste in un totale di 60 domande a risposta multipla. I candidati possono scegliere tra 5 diverse opzioni di risposta.
Tra tali quesiti, 20 saranno incentrati sulle competenze linguistiche e sulla comprensione dei testi in lingua italiana. Queste domande mirano a valutare la capacità del candidato di comprendere e utilizzare correttamente la lingua italiana.
I restanti 40, invece, riguardano argomenti come le competenze socio-psico-pedagogiche, didattiche, empatia e intelligenza emotiva.
La durata della prova preselettiva TFA Sostegno è di 2 ore. Questo, infatti, è il tempo a disposizione dei candidati per poter riflettere sulla verifica e dare le proprie soluzioni.
Inoltre, anche il punteggio viene assegnato seguendo delle regole stabilite dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Nel Decreto Ministeriale 30 settembre 2011 si legge che lo stesso è così strutturato:
- 0,5 punti per ogni risposta corretta;
- 0 punti per ogni risposta non data;
- 0 punti per ogni risposta errata.
Chi non svolge la prova preselettiva
I concorrenti devono superare la prova preselettiva TFA Sostegno prima di poter affrontare le altre prove che li attendono. Non tutti, però, sono costretti a cimentarsi in tale selezione.
Infatti, esiste una particolare situazione definita accesso diretto. Anche in questo caso, è bene che gli aspiranti docenti di sostegno guardino alle regole stabilite dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Nel Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019 si parla, infatti, di ammessi in soprannumero. Qui rientrano quanti, nei precedenti cicli di specializzazione:
- abbiano sospeso il percorso ovvero, pur in posizione utile, non si siano iscritti al percorso;
- siano risultati vincitori di più procedure e abbiano esercitato le relative opzioni;
- siano risultati immessi nelle rispettive graduatorie di merito, ma non in posizione utile.
Inoltre, gli utenti devono prestare fede anche al Decreto-Legge n.44 del 22 aprile 2023, anche detto Decreto PA. Qui si parla di fase transitoria.
La stessa prevede l’accesso diretto al TFA Sostegno per una precisa categoria. Si parla dei docenti che abbiano almeno 3 anni di servizio sul posto di sostegno, anche non continuativi, ma svolti negli ultimi 5 anni.
Cosa studiare
Quindi, i candidati al Tirocinio Formativo Attivo ormai avranno intuito l’importanza della prova preselettiva TFA Sostegno. Ecco perché devono studiare al meglio per tale test.
Nel Decreto Ministeriale 30 settembre 2011 vengono esplicitati gli argomenti trattati durante la fase selettiva.
Essi si concentrano sulle:
- competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;
- competenze su empatia e intelligenza emotiva;
- competenze su creatività e pensiero divergente;
- competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.
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