Nella scuola italiana, vi sono professionisti di elevata competenza, tra cui si distingue il ruolo dell’insegnante di sostegno. Si tratta di figura dotata di abilitazione conseguita tramite il Tirocinio Formativo Attivo.
Tale professionista fornisce supporto personalizzato agli studenti con Bisogni Educativi Speciali. Il tutto serve per facilitare l’apprendimento e la piena partecipazione degli allievi alla vita scolastica.
È fondamentale fornire una didattica inclusiva per gli alunni con difficoltà fisiche, psichiche e sensoriali, al fine di garantire il loro diritto allo studio. Il Ministero dell’Istruzione ha il compito di promuovere l’integrazione scolastica.
Per tale ragione, è essenziale l’impiego di risorse umane e materiali adeguati. Solo attraverso questo approccio è possibile assicurare un’istruzione appropriata per tutti gli studenti.
Nell’ambito della loro crescita culturale, il ruolo dell’insegnante di sostegno è di importanza imprescindibile.
SOMMARIO
ToggleQual è il ruolo dell’insegnante di sostegno?
Il ruolo dell’insegnante di sostegno è quello di elargire un supporto individuale per facilitare la loro inclusione e successo scolastico. Egli collabora con gli allievi, le loro famiglie e gli altri membri del personale scolastico.
Inoltre, questo professionista non è assegnato esclusivamente all’allievo con disabilità. La Nota MIUR n. 2215 del 26 novembre 2019 chiarisce, infatti, che:
«il docente di sostegno, come più volte afferma la norma, è assegnato alla classe, di cui diventa pienamente contitolare, e non al singolo alunno».
Comunque, il principale ruolo dell’insegnante di sostegno è di potenziare l’educazione per gli studenti con disabilità e con svantaggi scolastici.
Ciò viene realizzato attraverso una serie di iniziative, tra cui il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Tale documento deve essere elaborato all’inizio dell’anno scolastico insieme al resto del corpo docenti. Lo scopo è quello di delineare gli obiettivi da raggiungere per l’alunno con BES.
In particolare, il PEI si basa su:
- la dimensione della Socializzazione e dell’Interazione;
- la dimensione della Comunicazione e del Linguaggio;
- la dimensione dell’Autonomia e dell’Orientamento;
- la dimensione Cognitiva, Neuropsicologica e dell’Apprendimento.
Oltre a tutto ciò, deve contenere anche i metodi, i materiali, i sussidi e le tecnologie adoperate per raggiungere la meta prefissata.
Come diventare insegnante di sostegno?
Compreso il ruolo dell’insegnante di sostegno, gli aspiranti tali devono conoscere anche la strada giusta per diventarlo. La strada ufficiale è quella di ottenere l’abilitazione nel settore. Ciò è possibile solo attraverso il TFA Sostegno.
Il Decreto Ministeriale n. 694 del 30 maggio 2023 ha autorizzato i posti per l’attivazione dell’VIII ciclo TFA. Un momento atteso da tutti coloro che bramano diventare docenti nel settore sotto esame.
Il Tirocinio Formativo Attivo, in ogni caso, è un percorso post-laurea a numero chiuso. I candidati con i requisiti validi devono superare una fase selettiva composta da:
- prova preselettiva;
- prova scritta;
- prova orale.
I vincitori delle stesse potranno accedere all’anno formativo del TFA Sostegno. Infatti, i concorrenti devono seguire un anno scolastico di 8 mesi. Durante tale periodo, inoltre, devono raccogliere 60 CFU così distribuiti:
- 36 CFU per le lezioni;
- 9 CFU per i diversi laboratori;
- 6 CFU per il tirocinio diretto;
- 3 CFU per il tirocinio indiretto con le TIC;
- 3 CFU per il tirocinio indiretto;
- 3 CFU per la prova finale.
Requisiti di accesso TFA Sostegno
Assolvere al ruolo di insegnante di sostegno può essere impegnativo, ma gratificante. Come si è visto, però, non tutti coloro che vorrebbero diventarlo possono effettivamente farlo.
Prima di intraprendere il percorso del TFA, infatti, gli aspiranti docenti del settore devono controllare di possedere i giusti titoli. Questi ultimi, inoltre, non sono uguale per tutti.
Per le scuole dell’infanzia e primaria, i candidati devono avere uno dei seguenti elementi:
- abilitazione all’insegnamento conseguita attraverso la laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. In alternativa, un titolo conforme acquisito all’estero e riconosciuto nel nostro Paese;
- diploma magistrale abilitante, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, o un diploma sperimentale a indirizzo linguistico. In alternativa, va bene anche un titolo analogo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia. Però, c’è un dettaglio da tenere in considerazione. Infatti, devono essere stati acquisiti entro l’anno scolastico 2001/2002.
Per le scuole secondarie di I e II grado, invece, i partecipanti devono esibire una di queste qualifiche
- l’abilitazione su una specifica classe di concorso;
- la laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, con accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.
SCARICA I SEGUENTI DOCUMENTI:
IL DECRETO MINISTERIALE DI ATTIVAZIONE DEL TFA SOSTEGNO 2023 VIII CICLO
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