La Scuola Holden, rinomata istituzione torinese fondata dallo scrittore Alessandro Baricco e specializzata nel formare i narratori del domani, torna ad essere al centro delle polemiche.
Dopo le critiche legate a un video promozionale che ironizzava sull’ammontare eccessivo delle rette e a segnalazioni di ex studenti che denunciavano un clima eccessivamente competitivo, l’attenzione si concentra sulle condizioni dei collaboratori.
Secondo NIdiL Cgil Torino, molti docenti e lavoratori subirebbero sotto pagamenti e inquadramenti contrattuali errati.
Contratti e stipendi sotto accusa alla Scuola Holden di Torino
Danilo Bonucci, segretario generale di NIdiL Cgil Torino, denuncia che diversi collaboratori – tra insegnanti, videomaker e addetti all’accoglienza – lavorino con compensi inferiori ai minimi contrattuali e con inquadramenti inadeguati.
Addetti alla reception della Scuola Holden risultano formalmente autonomi, pur svolgendo mansioni quotidiane di accoglienza. “Perfino chi sta in reception viene considerato un autonomo, pur svolgendo ogni giorno mansioni di accoglienza” – spiega Bonucci.
Il sindacato evidenzia inoltre come molte retribuzioni risultino inferiori di 200 euro al mese rispetto a quanto previsto dai contratti nazionali. La condizione, secondo NIdiL, sarebbe rimasta invariata nonostante le promesse di riorganizzazione da parte del Gruppo Feltrinelli.
Il caso della collaboratrice sospesa
Il malcontento generale è aumentato notevolmente dopo la sospensione di una collaboratrice che aveva preteso il rispetto dei propri diritti. Secondo NIdiL Cgil, l’episodio è un segnale di clima lavorativo ormai consumato, che rischia di compromettere il decoro professionale all’interno della scuola.
Il sindacato ha chiesto il reintegro immediato della lavoratrice e l’apertura di un confronto serio con la direzione per garantire equità nei contratti e nei compensi.
La risposta della Scuola Holden
La Scuola Holden ha replicato con una nota ufficiale, sottolineando di essere impegnata in un processo di riorganizzazione volto a stabilizzare e valorizzare le risorse. La riorganizzazione ha previsto procedure conciliative su alcune posizioni lavorative, molte delle quali già risolte positivamente.
La Scuola Holden ribadisce inoltre la disponibilità al dialogo con le organizzazioni sindacali, per affrontare le trattative ancora in corso e garantire trasparenza e collaborazione.
Contesto del settore formativo privato italiano
Le vicende della Scuola Holden non sono isolate: nel settore privato dell’istruzione artistica e culturale italiana, molti collaboratori operano con contratti atipici o autonomi, spesso con paghe inferiori agli standard nazionali.
Secondo studi di settore:
- Circa il 35% dei docenti freelance nelle scuole private percepisce compensi sotto il minimo contrattuale;
- Solo il 40% delle strutture applica correttamente il CCNL di riferimento;
- Le riorganizzazioni aziendali non sempre garantiscono miglioramenti sostanziali nelle condizioni di lavoro.
I dati confermano come la vicenda Holden rappresenti un caso emblematico della gestione del personale nel settore privato educativo.


