Sostegno infanzia

Sostegno infanzia

L’infanzia è un periodo di grande crescita e sviluppo, durante il quale i bambini imparano le abilità necessarie per diventare adulti sani e felici. Il sostegno all’infanzia fa in modo di assicurare che i bambini abbiano le opportunità di crescere al meglio.

Il sostegno all’infanzia può assumere molte forme. Tra di esse ci sono l’educazione, l’assistenza sanitaria, l’assistenza sociale, la protezione dei diritti dei bambini e la promozione della salute.

Queste forme di sostegno sono essenziali per garantire che i bambini abbiano accesso a un’istruzione di qualità. Non solo, poiché permettono anche l’ingresso in un ambiente sicuro e protetto, con relative cure mediche adeguate e una buona alimentazione.

Risulta evidente, dunque, come nelle scuole si debba dare il giusto valore alla cura dei più piccoli. Ciò ha ancora più valore nel sostegno infanzia volto a sostenere i bambini con disabilità e non solo.

Cosa fa il docente di sostegno infanzia

Per consentire che il sostegno infanzia venga assicurato c’è bisogno di una presenza ben precisa. Si tratta del docente di sostegno proveniente da un percorso abilitativo definito: il TFA.

Il suddetto professionista è essenziale per garantire il diritto allo studio degli allievi di ogni fascia di età. Ovviamente, l’insegnante di sostegno in questo caso è chiamato ad adattare la propria didattica alle caratteristiche dei bambini in questione.

La scuola dell’infanzia si occupa degli studenti che hanno tra i 3 e i 6 anni. Lo scopo di questo tipo di istituti è quello di sviluppare l’autonomia e la creatività dei piccoli allievi.

Il docente di sostegno infanzia, quindi, deve tutelare l’interazione dei discenti con disabilità con il resto della classe. Ciò può avvenire tramite elementi educativi, ma anche ludici. Di conseguenza, il fulcro deve essere l’integrazione scolastica.

Questo insegnante specializzato che lavora con studenti con Bisogni Educativi Speciali. In tale compagine rientrano le disabilità fisiche o mentali.

Ci sono, però, anche i disturbi dell’apprendimento o altre condizioni che possono influire sulla loro capacità di immagazzinamento delle informazioni.

Il docente di sostegno fornisce un sostegno individualizzato agli studenti, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi educativi e a sviluppare le loro abilità. Anche nel sostegno infanzia, quindi, la figura professionale in questione è vitale.

Infatti, egli rappresenta il punto di contatto tra la classe, gli insegnanti e il bambino che necessita della sua presenza.

Inoltre, la Nota MIUR n. 2215 del 26 novembre 2019 afferma che «il docente di sostegno, come più volte afferma la norma, è assegnato alla classe, di cui diventa pienamente contitolare, e non al singolo alunno».

Quante ore di sostegno nella scuola dell’infanzia

Un argomento che merita la giusta attenzione è sicuramente quello relativo alle ore di sostegno infanzia. Infatti, non tutti gli aspiranti docenti del settore ne sono a conoscenza.

Il professore in questione deve attuare tutte le strategie utili per l’integrazione scolastica. Da qui il bisogno di compilare documenti ufficiali quali il Piano Educativo Individualizzato (PEI).

Per operare in questo modo, ovviamente, il professionista in questione deve esercitare in contatto costante con il resto dei docenti. Inoltre, devono interagire anche con la famiglia di origine e con le infrastrutture sanitarie.

Dunque, quante ore lavora? Gli orari di tale compagine sono gli stessi di quella degli insegnanti curriculari. Ciò implica che anche per il sostegno infanzia le ore da svolgere nell’arco di una settimana si attestano al numero di 25.

Ovviamente, anche in tale contesto la suddivisione delle ore deve essere concordata. Ciò implica che i professori in questione devono discuterne all’interno del Consiglio di Classe con i propri colleghi.

Come fare sostegno infanzia

È necessario comprendere chi sia idoneo a insegnare sostegno infanzia. I requisiti per partecipare al TFA Sostegno variano a seconda dell’ordine e del grado della scuola.

Questi possono essere trovati nel Decreto Ministeriale n. 92 del 8 febbraio 2019. Per la scuola dell’infanzia e della primaria, per esempio, è necessario avere uno dei seguenti titoli:

  • l’abilitazione all’insegnamento conseguita attraverso la laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. In alternativa, un titolo conforme acquisito all’estero e riconosciuto nel nostro Paese;
  • un diploma magistrale abilitante, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, o un diploma sperimentale a indirizzo linguistico. In alternativa, va bene anche un titolo analogo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia. Però, c’è un dettaglio da tenere in considerazione. Infatti, devono essere stati acquisiti entro l’anno scolastico 2001/2002.

Diverso è il discorso per la scuola secondaria di I grado e II grado. Qui si deve avere una tra queste qualifiche:

  • l’abilitazione su una specifica classe di concorso;
  • la laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, che dia accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.

Coloro che hanno i requisiti necessari possono partecipare al Tirocinio Formativo Attivo. Questo programma offre l’opportunità di ottenere l’abilitazione per insegnare sostegno alla scuola dell’infanzia.

Grazie a questo programma, i partecipanti possono raggiungere il loro obiettivo di diventare insegnanti qualificati.

Qual è lo stipendio di un insegnante di sostegno

Un insegnante di sostegno infanzia e primaria, quindi, può vedere aumentare il proprio stipendio in base al tempo trascorso nella scuola. All’inizio della carriera, il salario medio è di 780 euro mensili.

A metà carriera, invece, la retribuzione arriva a una media mensile di 1.400 euro. Dopo una lunga esperienza, invece, il compenso può arrivare fino a 25.300 euro lordi all’anno

Infatti, lo stipendio medio di un insegnante di sostegno all’infanzia e alla primaria si attesta a 1.360 euro. Questo, però, è valido solo per il sostegno infanzia.

Come ogni altro tipo di docente, quindi, l’aumento della remunerazione avviene anche per il sostegno infanzia dopo alcuni anni. In particolare, questa crescita avviene secondo l’elenco presentato di seguito:

  • da 0 a 8 anni;
  • da 9 a 14 anni;
  • da 15 a 20 anni;
  • da 21 a 27 anni;
  • da 28 a 34 anni;
  • da 35 in poi.

Gli anni di servizio, dunque, giocano un ruolo indispensabile per consentire ai professionisti del settore di vedere miglioramenti consistenti nelle proprie entrate.

Anche l’aspetto economico, quindi, può risultare uno dei fattori da valutare prima di intraprendere una carriera così importante.

Si ricorda, infine, che il sostegno infanzia può letteralmente cambiare il destino scolastico dei bambini a cui è affidato.

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