I test TFA Sostegno sono la via di accesso a quello che è il percorso formativo vero e proprio. Le modalità di entrata sono regolate dal Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010. Successivamente, esso è stato integrato con il Decreto Ministeriale n. 81 del 25 marzo 2013.
Altra normativa fondamentale al riguardo è il Decreto Ministeriale 30 settembre 2011. Ivi si analizza nel dettaglio la specializzazione per il sostegno didattico agli alunni con disabilità.
In ogni caso, migliaia di aspiranti docenti di sostegno sono in attesa dell’uscita del bando per il TFA Sostegno 2023. Esso sancirebbe la nascita dell’VIII ciclo di tale preparazione universitaria.
La prima cosa da fare in tale contesto è comprendere l’organizzazione delle differenti prove preselettive. Solo il loro superamento è in grado di far intraprendere ai vari soggetti quello che è un anno scolastico da portare al termine.
Durante lo stesso si è chiamati ad affrontare lezioni, laboratori, ma anche tirocini. I test TFA Sostegno sono svolti negli atenei ospitanti. Resta il fatto, però, che il numero dei posti disponibili a livello nazionale sia stabilito dal MIUR.
SOMMARIO
ToggleTFA Sostegno VIII ciclo, procedura di selezione
Il Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019 serve a regolare le procedure di selezione. Esso è valido anche per il prossimo TFA Sostegno VIII ciclo.
La prima cosa da evidenziare è il fatto che la scelta di coloro che avranno accesso all’anno scolastico formativo avviene tramite alcune prove. Anche il Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011 ne parla apertamente. Esse sono:
- prova preselettiva;
- prova scritta o pratica;
- prova orale.
La prima di esse è strutturata su 60 domande a risposta multipla. L’aspirante docente di sostegno può scegliere la risposta corretta tra un paniere di 5 opzioni.
Almeno 20 dei suddetti quesiti devono attestare le competenze linguistiche, ma anche la comprensione della lingua italiana.
Il punteggio, in tale occasione, viene conferito seguendo uno schema ben preciso. Infatti, i vari candidati avranno:
- 0,5 punti per ogni risposta corretta;
- 0 punti per ogni risposta non data;
- 0 punti per ogni risposta errata.
La durata di tale tipo di esame si attesta a 2 ore complessive. La prova scritta si basa sulle medesime tematiche della precedente, anche se in maniera più approfondita e dettagliata.
Infine, c’è quella orale. Oltre che sulle abilità rivendicate nei precedenti esami, si sofferma anche sulle motivazioni del singolo candidato.
Cosa studiare per il TFA Sostegno, i programmi
Per affrontare i test TFA Sostegno, ovviamente, è necessario avere bene in mente il programma da studiare. Solo con una preparazione dettagliata, infatti, si può arrivare pronti alla prove selettive.
Chi si approccia a questo mondo per la prima volta, però, potrebbe non avere bene in mente le competenze da dover acquisire. Il corso TFA Sostegno, infatti, serve per raggiungere l’abilitazione sostegno.
Proprio per tale ragione, appare ovvio come durante l’anno scolastico, della durata di 8 mesi, si debbano studiare determinati argomenti. Essi vertono sulle discipline socio-psico-pedagogiche e sul diritto scolastico.
Dunque, i test TFA Sostegno si basano su tali materie. Esse devono essere diversificate a seconda dell’ordine e del grado della scuola in cui si vorrebbe operare. Quindi, si distinguono per:
- infanzia;
- primaria;
- secondaria di primo grado;
- secondaria di secondo grado.
Nel Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011, nell’Allegato C, vengono menzionati gli aspetti organizzativi dei corsi.
In particolare, si parla delle tematiche da trattare durante i test di accesso. Oltre all’idoneità socio-psico-pedagogiche, i candidati devono attestare:
- le competenze sull’intelligenza emotiva;
- le competenze sulla creatività e il pensiero divergente;
- le competenze organizzative in riferimento all’organizzazione scolastica e agli aspetti giuridici concernenti l’autonomia scolastica.
Tutti elementi che risultano fondamentali per quanti hanno intenzione di affrontare questa professione. Essa, infatti, realizza quella che è definita come didattica inclusiva.
Il docente di sostegno, infatti, ha a che fare con studenti con difficoltà fisiche, psichiche e sensoriali.
Non solo, poiché le sue mansioni devono comprendere anche coloro che presentano disagi di varia natura. Di conseguenza, possono richiedere l’aiuto professionale anche alunni provenienti da altre culture o con situazioni sociali delicate.
In che cosa consiste la prova scritta del TFA Sostegno
Tra i test TFA Sostegno compare anche la prova scritta. Essa viene affrontata dopo aver superato la precedente, ovvero la preselettiva. Un esame che va ad approfondire quanto già proposto durante il primo turno di selezione.
Di conseguenza, si può fare riferimento alle competenze di cui si è trattato in precedenza. Ciò che contraddistingue questo tipo di prova è il fatto che le domande siano a risposta aperta.
Esattamente come per gli altri esami, anche in questo caso il compito della loro organizzazione spetta ai singoli atenei. Loro hanno l’onere di scegliere le varie modalità di esecuzione. Infatti, le università stabiliscono anche la durata massima della prova.
Per essere ammessi alla prova orale i candidati devono raggiungere una votazione pari o superiore a 21/30. In caso di più prove scritte si fa la somma aritmetica tra le due che, comunque, non deve essere inferiore a 21/30 ciascuna.
Anche per il test finale, ovvero quello orale, il punteggio deve essere di 21/30. Superati tutti i test TFA Sostegno preliminari si può finalmente accedere al percorso formativo agognato.
L’abilitazione sul sostegno, si ricorda, è un tassello indispensabile per poter ottenere la cattedra a tempo indeterminato in tale settore. Infatti, i possessori della stessa hanno i requisiti per poter affrontare il concorso nazionale per il sostegno.
Da tutto ciò si capisce il motivo per cui i differenti candidati abbiano la necessità di conoscere nei dettagli questo percorso formativo.