TFA Sostegno come funziona

TFA Sostegno come funziona

Il modo più adeguato per diventare insegnante di sostegno è frequentare il Tirocinio Formativo Attivo. È, quindi, giusto sviscerare il TFA Sostegno e come funziona.

In tal modo tutti i candidati vi si possono avvicinare con maggiore sicurezza. La normativa al riguardo è decisamente ampia e dettagliata.

Le modalità sono definite secondo il Decreto Ministeriale 30 settembre 2011. Tale disposizione, a propria volta, si struttura ai sensi degli articoli n. 5 e n. 13 del Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010.

In queste norme sono annoverati gli elementi salienti del TFA Sostegno. Un percorso formativo che è determinante nella selezione dei futuri insegnanti di sostegno italiani.

Requisiti per accedere al TFA Sostegno

I requisiti per accedere al TFA Sostegno sono elencati all’interno del Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019. Esso detta le disposizioni concernenti i percorsi di specializzazione sul sostegno.

Tali disposizioni riguardano sia le scuole dell’infanzia e primaria sia gli istituti secondari di I e II grado. Anche i titoli da possedere, dunque, variano in base a tale discernimento.

Nel primo caso, infatti, bisogna rifarsi a uno dei seguenti titoli:

  • laurea abilitante in Scienze della Formazione Primaria. È possibile presentare anche un analogo titolo di studio conquistato all’estero e riconosciuto successivamente in Italia;
  • diploma magistrale. Questo può essere di varie tipologie. Infatti, sono ritenuti validi il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione, e il diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali. Al medesimo tempo sono ottimali anche i titoli esteri riconosciuti nel nostro stato. Questi diplomi, però, devono essere stati conquistati entro l’anno scolastico 2001/2002.

Per le scuole secondarie di I e II grado ci sono ricercati altri requisiti. Tra di loro compaiono:

  • abilitazione su una specifica classe di concorso;
  • laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, con accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.

Infine, c’è la categoria dell’insegnante tecnico pratico. Gli ITP potranno partecipare al TFA Sostegno col solo diploma con accesso alla classe di concorso tecnica fino al 2024.

Il Decreto-Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017 afferma che dopo questa data diverrà obbligatorio avere i seguenti titoli:

  • laurea di primo livello, ovvero triennale, oppure titolo equipollente o equiparato;
  • 24 CFU/60 CFU acquisiti in forma curriculare aggiuntiva o extra-curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. Devono, però, essere coperti almeno tre tra i quattro ambiti disciplinari di Pedagogia, Psicologia, Antropologia e Metodologie e Tecnologie didattiche.

Prove di accesso

Per approfondire il TFA Sostegno e come funziona bisogna analizzare altri dettagli essenziali. Tra di essi compaiono le prove e le materie del concorso.

I requisiti di cui si è parlato in precedenza, infatti, servono per accedere alle prove preselettive. Esse sono le seguenti:

  • preliminare;
  • scritta;
  • orale.

Il primo test in questione è strutturato sulla base di 60 domande a risposta multipla. Ai candidati vengono date 5 opzioni di scelta e un tempo totale di 2 ore. Di tali quesiti 20 si soffermano sulle competenze linguistiche e sulla comprensione dei testi in lingua italiana.

Le restanti 40, invece, toccano le competenze socio-psico-pedagogiche e quelle didattiche. Inoltre, si basano sull’empatia e sull’intelligenza emotiva.

Anche il punteggio assegnato alla prova ha una configurazione organizzata dettagliatamente. Infatti, esso viene distribuito nel seguente modo:

  • 0,5 punti per ogni risposta esatta;
  • 0 punti per ogni risposta errata;
  • 0 punti per ogni risposta non data.

Il test scritto verte sulle stesse tematiche di quello precedente, ma in maniera più profonda. In questo caso, inoltre, le domande sono a risposta aperta.

Infine, nella verifica orale vengono sviscerate anche quelle che sono le motivazioni dei candidati. Il ruolo del docente di sostegno è molto delicato ed è ovvio che si debbano analizzare finanche le intenzioni dei partecipanti.

TFA Sostegno come funziona. Materie di studio

Analizzando il TFA Sostegno e come funziona non si può evitare di parlare delle materie di studio. Infatti, il percorso formativo in questione è strutturato in una anno scolastico della durata di 8 mesi.

In questo periodo i candidati devono racimolare 60 CFU attraverso molteplici attività. La suddivisione segue il seguente schema:

  • 36 CFU per le lezioni;
  • 9 CFU per i diversi laboratori;
  • 6 CFU per il tirocinio diretto;
  • 3 CFU per il tirocinio indiretto con le TIC;
  • 3 CFU per il tirocinio indiretto;
  • 3 CFU per la prova finale.

Tutti gli elementi rappresentati sono essenziali. Essi conducono all’istruzione completa dei futuri docenti di sostegno. Queste figure professionali, infatti, devono sapersi muovere con agilità in molteplici contesti.

Tra i campi da studiare ci sono determinati ambiti disciplinari:

  • M-PED/03, Didattica e Pedagogia Speciale;
  • M-PED/01, Pedagogia della relazione d’aiuto;
  • M-PSI/04, Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione;
  • IUS/09, Istituzioni di Diritto Pubblico;
  • MED/39, Neuropsichiatria Infantile.

Inoltre, gli insegnanti di sostegno devono avere delle competenze educative utili a comprendere le dinamiche familiari. Ciò è dovuto al fatto che la cooperazione con le famiglie di origine risulta indispensabile per aiutare lo studente con difficoltà.

I laboratori sono 9 e ognuno di essi ha un valore di 1 CFU. Essi sono diversificati per ordine e grado di scuola a cui si riferiscono.

Per i tirocini, invece, il discorso è dissimile. Nella loro completezza devono raggiungere 300 ore per 12 CFU. Il tirocinio diretto non può durare meno di 5 mesi.

Deve essere eseguito presso delle istituzioni scolastiche. Infine, prevede come tutor un docente scelto nella scuola in cui si sta svolgendo tale mansione.

Il tirocinio indiretto, invece, è supervisionato dagli insegnanti del corso TFA Sostegno. La sede, dunque, è rappresentata dallo stesso ateneo ospitante della specializzazione.

Tra le attività da portare a termine si configura la rielaborazione dell’esperienza personale. Infine, questa medesima rielaborazione professionale deve avvenire anche sotto il profilo personale e psico-motivazionale.

Alla fine di tutto ciò, i candidati saranno chiamati ad affrontare una prova finale. Solo il suo superamento consentirà il raggiungimento dell’abilitazione sul sostegno.

Come funziona il TFA Sostegno 2023

Il TFA Sostegno 2023 non è stato ancora strutturato. Per prima cosa, infatti, si deve aspettare l’uscita del bando da parte del MIUR. Il Ministero dell’Istruzione deve impartire i criteri utili al caso.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha però espresso il proprio parere in merito. Infatti, ha riferito come ci siano troppi pochi docenti specializzati nel settore.

Per tale ragione, durante il congresso organizzato da FISH ha affermato la propria volontà di elaborare una riforma sul sostegno.

Ciò è avvenuto nella Giornata internazionale delle persone con disabilità. In tale data, infatti, ha tenuto un discorso di apertura al congresso della Federazione italiana per il superamento dell’handicap.

In ogni caso, per raggiungere in tutta sicurezza il traguardo prefissato i candidati devono prepararsi al meglio. Un modo efficace è sicuramente rappresentato dai corsi formativi online. Questi ultimi, però, devono essere svolti da enti riconosciuti dal MIUR.

Un corso di preparazione TFA Sostegno può rivelarsi essenziale per il superamento delle prove preliminari. Tra gli elementi su cui si può fare affidamento ci sono:

  • Videocorso di Preparazione TFA Sostegno;
  • Piattaforma Esercitazione Online;
  • Videocorso Logica e Comprensione del Testo;
  • Videocorso sulla Normativa Scolastica.

Quanto appreso si rivelerà utile per affrontare nel migliore dei modi questo cammino tanto articolato quanto importante. 

Infatti, tra dicembre 2022 e febbraio 2023 è atteso il nuovo D.M. volto a regolamentare l’VIII ciclo di questa specializzazione universitaria.

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