Per chi desidera intraprendere la carriera di docente di sostegno, è fondamentale conoscere la storia del TFA Sostegno e il significato. Questo percorso formativo è diventato un canale importante per realizzare il sogno lavorativo di molti.
Le sue origini, tuttavia, sono profondamente radicate nell’obiettivo di inclusione. Tale tematica ha preso finalmente piede sia nel mondo sociale che in quello scolastico.
La didattica ha come obiettivo principale quello di mettere al centro l’alunno, le sue aspirazioni, le sue speranze e anche le sue difficoltà. È compito di tutti coloro che operano negli istituti italiani riuscire a comprendere e ad accogliere le situazioni particolari in cui vivono molti studenti.
Nessuno deve essere escluso dalle lezioni a causa di una disabilità psichica, fisica o entrambe. La missione è quella di fornire agli allievi le stesse opportunità di apprendimento, indipendentemente dalle loro condizioni di partenza.
Tutto ciò, e molto altro, raccoglie l’essenza del TFA Sostegno e del suo significato recondito. Una formazione pratica e teorica che vuole rendere l’istruzione aperta a tutti così come affermato dalla Costituzione nell’articolo n. 34.
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Il TFA Sostegno e il suo significato
Per conoscere le modalità del TFA Sostegno e il suo significato, è necessario fare riferimento alla normativa italiana. Tale abilitazione è scaturita dal Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010. Lo stesso è stato poi integrato per mezzo del Decreto Ministeriale n. 81 del 25 marzo 2013.
Esso serve per includere gli alunni disabili o con svantaggi scolastici all’interno del gruppo classe. Ciò avviene attraverso l’attuazione di alcune metodologie didattiche.
Per affrontare il tema dell’inclusione disabili, è importante comprendere il significato dei Bisogni Educativi Speciali (BES) nelle scuole. Qui sono presenti, infatti:
- la disabilità;
- i disturbi evolutivi specifici;
- lo svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.
Il Tirocinio Formativo Attivo ha lo scopo di educare i docenti di sostegno in grado di occuparsi di tutti questi casi. I suddetti professionisti devono essere in grado di identificare le aree di forza e di debolezza dello studente.
Così possono progettare un programma educativo che sia adatto alle sue esigenze. Un percorso che, però, può essere affrontato solo superando la fase selettiva. La stessa è fatta di titoli idonei e da alcune prove preliminari.
Dopo aver ottenuto il successo nelle stesse, gli aspiranti insegnanti del settore possono approdare all’anno formativo del TFA.
Chi può fare il TFA
L’argomento del TFA Sostegno e del suo significato, quindi, deve essere approfondito ulteriormente. Dopo quanto detto, infatti, è il caso di comprendere chi possa accedere al Tirocinio Formativo Attivo.
Le regole in questione sono state emanate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Le stesse sono snocciolate nel Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019. Esse variano a seconda dell’ordine e grado della scuola di riferimento.
Per la scuola dell’infanzia e primaria, per esempio, bisogna essere forniti di uno dei seguenti criteri:
- l’abilitazione all’insegnamento conseguita attraverso la laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. In alternativa, un titolo conforme acquisito all’estero e riconosciuto nel nostro Paese;
- il diploma magistrale abilitante, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, o un diploma sperimentale a indirizzo linguistico. In alternativa, va bene anche un titolo analogo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia. Però, c’è un dettaglio da tenere in considerazione. Infatti, devono essere stati acquisiti entro l’anno scolastico 2001/2002.
Nella scuola secondaria di I e II grado, invece, si necessita di una di queste qualifiche:
- l’abilitazione su una specifica classe di concorso;
- la laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, che dia accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.
TFA Sostegno significato: le prove preselettive
Parlando del TFA Sostegno e del significato dello stesso si deve snocciolare anche la questione delle preselettive. Dopo aver controllato i propri requisiti d’ingresso, infatti, gli aspiranti insegnanti del settore devono affrontare la fase selettiva.
La stessa è descritta nel Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011. Qui si afferma che i test iniziali sono i seguenti:
- una prova preselettiva;
- una o più prove scritte;
- una prova orale.
La prova preselettiva è costituita da 60 domande a risposta multipla. Di tali quesiti, almeno 20 devono essere preposti per valutare le competenze linguistiche. Inoltre, devono soffermarsi anche sulla comprensione dei testi in lingua italiana.
La prova scritta affronta le medesime tematiche di quella precedente. Si tratta, però, di domande a risposta aperta che cercano di essere molto più approfondite di quelle viste in prima battuta.
La prova orale, oltre a tutto ciò, indaga anche sulle motivazioni reali che hanno spinto il soggetto a candidarsi. Infatti, il ruolo di docente di sostegno è impegnativo e delicato.
La durata
Infine, quanti vogliono iscriversi a questo percorso devono conoscerne anche la durata. Infatti, dopo la fase selettiva, i concorrenti possono aderire all’anno formativo.
Tale corso di specializzazione ha una durata di un anno scolastico, pari a 8 mesi. Durante questo periodo, infatti, i partecipanti devono acquisire 60 CFU, suddivisi come segue:
- 36 CFU nei corsi di insegnamento
- 9 CFU nei laboratori
- 6 CFU in tirocinio diretto
- 3 CFU in tirocinio indiretto
- 3 CFU in Tecnologie per l’Apprendimento (TIC)
- 3 CFU per la prova finale.
Le lezioni, ad esempio, si concentrano sulla formazione necessaria per l’integrazione scolastica. Il tirocinio, invece, occupa complessivamente 300 ore. Esso è essenziale per mettere in pratica quanto appreso in classe dai vari partecipanti.
Quindi, sono molteplici le nozioni da assimilare per afferrare pienamente i concetti del TFA Sostegno e il significato. Tutte loro sono essenziali per potersi avviare verso una carriera lavorativa tanto importante.
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