Alunni con DSA

Negli ultimi anni, c’è stata una crescente attenzione verso l’importanza di un’educazione inclusiva. Essa deve tenere conto delle diverse esigenze in classe, come quelle degli alunni con DSA.

Infatti, uno dei gruppi che richiede una particolare attenzione sono proprio gli studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Gli stessi possono avere difficoltà nella lettura, nella scrittura o nel calcolo.

Ciò, però, non implica che siano meno capaci dei loro compagni di classe. Al contrario, con l’approccio giusto, è possibile sostenere efficacemente gli alunni con DSA e aiutarli a raggiungere il loro pieno potenziale.

In merito, sono necessarie le giuste misure. Non basta, quindi, il solo docente di sostegno, ma si devono mettere in atto molteplici strategie inclusive. Il tutto, ovviamente, con la collaborazione del resto del corpo insegnanti.

Chi sono gli alunni con DSA?

Una nozione su cui bisogna soffermarsi è quella relativa agli alunni con DSA. Con tali termini ci si riferisce agli studenti che presentano Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Questi ultimi si distinguono come affermato nella seguente tabella:

DisturboDescrizione
DislessiaDisturbo legato alla lettura, con difficoltà nella decodifica delle parole. L’età e la classe frequentata influenzano la valutazione delle difficoltà. Spesso confusa con ritardo nell’apprendimento iniziale.
DisgrafiaDisturbo della scrittura, con ostacoli nell’atto di scrivere, portando a una mancanza di controllo sugli aspetti grafici.
DisortografiaDisturbo ortografico legato alla scrittura, con errori che variano in base all’età del soggetto.
DiscalculiaDisturbo delle abilità di calcolo, evidenziando indicazioni nelle procedure e nell’organizzazione della cognizione numerica.

Per esplicitare al meglio tutto ciò, il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato un preciso documento. 

Si tratta delle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento. Le stesse sono accluse al Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011.

Cos’è il Piano Didattico Personalizzato?

Sostenere gli alunni con DSA richiede un impegno costante per creare un ambiente di apprendimento inclusivo ed equo. Tutto ciò è fattibile attraverso varie azioni.

Infatti, sono previste le adozioni di approcci, adattamenti didattici, collaborazioni significative e la promozione di un ambiente accogliente. Tra gli elementi che non possono mancare per questa categoria c’è il PDP.

La sigla in questione indica il Piano Didattico Personalizzato. Il Decreto Ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011, come si è visto, indica delle precise linee guida.

Le stesse servono per l’implementazione di misure educative e didattiche di sostegno destinate agli alunni con DSA.

Queste strategie di supporto vengono attuate proprio attraverso il PDP. Un documento formale che deve essere compilato entro il primo trimestre dell’anno scolastico.

È importante sottolineare i componenti essenziali che costituiscono il PDP:

  • i dati anagrafici dell’alunno;
  • la tipologia di disturbo;
  • le attività didattiche individualizzate;
  • le attività didattiche personalizzate;
  • gli strumenti compensativi utilizzati;
  • le misure dispensative adottate;
  • le forme di verifica e valutazione personalizzate.

Questi elementi sono cruciali per fornire il sostegno necessario agli alunni con DSA al fine di raggiungere i propri obiettivi scolastici. 

È evidente che gli insegnanti di sostegno devono collaborare in armonia con il corpo docente. Inoltre, anche l’intera istituzione scolastica deve impegnarsi per ottenere i migliori risultati possibili.

Tuttavia, non è solo compito degli insegnanti e della scuola lavorare insieme per il successo degli studenti con DSA. Le famiglie degli studenti svolgono un ruolo altrettanto importante.

La loro partecipazione attiva è imprescindibile affinché gli allievi possano effettivamente beneficiare del loro diritto all’istruzione.

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