Alunno con BES

Alunno con BES

In un contesto educativo sempre più orientato all’inclusione, l’attenzione si focalizza sull’alunno con BES. L’acronimo BES si riferisce a una vasta gamma di condizioni che richiedono interventi pedagogici mirati.

Si tratta, infatti, della dicitura Bisogni Educativi Speciali che raccoglie al proprio interno molteplici elementi. L’alunno con BES, quindi, affronta uno o più disagi scolastici.

All’interno di tale dicitura non rientra solo l’allievo con disabilità psichica o motoria. Qui compare anche l’ADHD, DSA e molteplici altre sfide educative.

In ogni caso, dell’alunno con BES è chiamato a occuparsene un professionista del settore. Si tratta del docente di sostegno che ottiene la propria specializzazione tramite un percorso formativo preciso.

Si tratta del Tirocinio Formativo Attivo. Lo stesso, a breve, andrà a concretizzarsi nel TFA Sostegno IX ciclo. Da qui la necessità di soffermarsi su un argomento tanto importante.

Chi è l’alunno con BES?

Tutti gli aspiranti docenti di sostegno devono comprendere pienamente che cosa si vada a indicare con il termine alunno con BES.

Come precedentemente affermato, la sigla BES indica i Bisogni Educativi Speciali. La presenza di BES può caratterizzare ogni fase della carriera scolastica di un alunno, sia in modo continuativo che temporaneo.

La gestione di questa diversità diventa, quindi, una responsabilità fondamentale per le istituzioni scolastiche. Ciò al fine di contrastare efficacemente il fenomeno della dispersione scolastica.

Affrontare questa sfida richiede la collaborazione attiva di tutti gli attori coinvolti. Non solo i docenti di sostegno, ma anche gli insegnanti di ogni disciplina e l’intera classe devono unire le forze per garantire un ambiente educativo inclusivo.

Oltre agli educatori, è cruciale coinvolgere le famiglie degli alunni e le autorità locali. Solo attraverso un impegno congiunto è possibile garantire ai ragazzi con BES il pieno diritto allo studio.

In questa prospettiva, è utile considerare tre principali categorie di Bisogni Educativi Speciali:

  • disabilità;
  • disturbi evolutivi specifici;
  • svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.

I disturbi evolutivi specifici comprendono problematiche legate all’apprendimento. Qui sono presenti le difficoltà linguistiche, i problemi di coordinazione motoria e le sfide nelle abilità non verbali.

Qual è la differenza tra BES e DSA?

Parlando dell’alunno con BES non si può trascurare un argomento altrettanto essenziale: i DSA. La sigla in questione indica i Disturbi Specifici dell’Apprendimento e rientrano nella macro-categoria dei BES.

La Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 riconosce l’esistenza e la rilevanza dei DSA. Questi includono:

  • la dislessia;
  • la disgrafia;
  • la disortografia;
  • la discalculia.

La diagnosi dei DSA è compito del Servizio Sanitario Nazionale. Una volta ottenuta, i familiari degli studenti affetti devono prontamente informare la scuola che frequentano.

La dislessia è un disturbo specifico che compromette la capacità di leggere in modo corretto. Chi ne è affetto sperimenta difficoltà nella lettura, valutate in relazione alla classe frequentata e all’età dell’individuo.

Inizialmente, questo può sembrare solo un rallentamento nell’apprendimento, ma un’analisi più approfondita svela ulteriori dettagli. La dislessia impedisce la lettura ad alta voce dei testi e ostacola la piena comprensione del contenuto.

La disgrafia e la disortografia, invece, si concentrano sull’incapacità di padroneggiare completamente l’atto della scrittura. La disgrafia riguarda gli aspetti grafici della scrittura, mentre il soggetto trova difficoltà nell’atto esecutivo della scrittura.

La disortografia è meno comune e si caratterizza per la minore correttezza del testo letto e un disordine nella codifica del testo scritto. In questo caso, si ha difficoltà a trasformare le informazioni orali in parole scritte su carta.

Infine, la discalculia coinvolge le abilità di calcolo. Il tutto influenzando sia l’organizzazione della cognizione numerica che la procedura del calcolo.

Questi disturbi, riconosciuti dalla legge, richiedono un intervento mirato per garantire un percorso di apprendimento adeguato agli studenti affetti.

TFA Sostegno IX ciclo

L’alunno con BES, quindi, necessita di personale capace in grado di aiutarlo nelle sfide quotidiane. Pertanto, chi aspira alla cattedra di docente di sostegno deve avere l’abilitazione sul campo prima di poter accedere al concorso del settore.

In merito, gli atenei dal 14 dicembre 2023 al 22 gennaio 2024 hanno avuto l’opportunità di presentare la propria candidatura come sede abilitante.

Il Ministro Valditara ha dichiarato che si prevede un incremento dei posti disponibili per i corsi di specializzazione sul sostegno. Ciò con un totale di circa 35.000 nuove posizioni.

Questo annuncio è strettamente legato al prossimo ciclo del Tirocinio Formativo Attivo. È degno di nota il notevole aumento rispetto al precedente ciclo, il quale contemplava solamente 13.000 posizioni. Non resta, quindi, che attendere nuove disposizioni in merito.

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