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Ormai dovrebbe mancare poco all’uscita del bando del Tirocinio Formativo Attivo. Ecco perché gli aspiranti docenti di sostegno dovrebbero informarsi su come prepararsi al TFA Sostegno 2023.
L’VIII ciclo di tale concorso, infatti, risulta essere indispensabile per quanti vogliono abilitarsi in un settore così delicato. Gli insegnanti di sostegno sono coloro che mettono in pratica la didattica inclusiva.
Inoltre, in Gazzetta Ufficiale è stato presentato il Decreto PA relativo alle Pubbliche Amministrazioni. Tra le nuove figure professionali da assumere in tutta Italia, si configurano anche gli abilitati al sostegno.
In vista di tutto ciò, è indispensabile comprendere come prepararsi al TFA Sostegno 2023. In tal modo sarà fattibile instradarsi correttamente in questa carriera lavorativa.
Requisiti TFA Sostegno
Il Tirocinio Formativo Attivo è un percorso universitario a numero chiuso. Ecco perché è essenziale sapere come prepararsi al TFA Sostegno 2023.
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La giusta formazione, infatti, consentirà ai candidati di accedere all’anno scolastico che porterà all’abilitazione. I requisiti di accesso sono il primo passaggio da superare.
La loro presenza consente agli aspiranti docenti di sostegno di aderire alle prove preselettive che li separano dai corsi universitari. Tali criteri, inoltre, non sono uguali per tutti, ma differiscono a seconda dell’ordine e grado della scuola di appartenenza.
Per la scuola dell’infanzia e primaria, per esempio, i candidati devono avere uno di questi titoli:
- l’abilitazione all’insegnamento conseguita attraverso la laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. In alternativa, un titolo conforme acquisito all’estero e riconosciuto nel nostro Paese;
- il diploma magistrale abilitante, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, o un diploma sperimentale a indirizzo linguistico. In alternativa, va bene anche un titolo analogo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia. Però, c’è un dettaglio da tenere in considerazione. Infatti, devono essere stati acquisiti entro l’anno scolastico 2001/2002.
Nella scuola secondaria di I e II grado, invece, si necessita di una delle seguenti qualifiche:
- l’abilitazione su una specifica classe di concorso;
- la laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, che dia accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.
Novità sull’accesso diretto
Da quanto affermato, dunque, è utile apprendere più informazioni possibili sul come prepararsi sul TFA Sostegno 2023. In tal modo, i candidati potranno prendere parte alle prove preselettive con maggiore sicurezza.
Ci sono, però, alcune novità sull’accesso diretto. Con tale terminologia si vanno a intendere quanti possono intraprendere il TFA Sostegno senza passare dalla fase selettiva. Essi, infatti, procedono direttamente con le lezioni e le varie attività laboratoriali.
Il nuovo Decreto PA parla dell’articolo 18-bis, comma 2, del novellato Decreto Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017. Fino al 31 dicembre 2024, afferma lo stesso, alcuni soggetti non sostengono le prove di accesso.
In particolare, nella normativa, si può leggere che:
«Fino al termine del periodo transitorio di cui al comma 1, ai percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità accedono, nei limiti della riserva di posti stabilita con decreto del Ministero dell’Università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’istruzione, coloro, ivi compresi i docenti assunti a tempo indeterminato nei ruoli dello Stato, che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione».
Una fase transitoria, quindi, che è riservata ai docenti che abbiano almeno 3 anni di servizio sul posto di sostegno, anche non continuativi, ma svolti negli ultimi 5 anni.
Prove preselettive
Come si è già visto, come prepararsi al TFA Sostegno 2023 è una tematica rilevante per quanti dovranno aderire alle prove preliminari. Le stesse decidono chi debba seguire l’anno formativo del TFA e chi, invece, dovrà rinunciarvi.
La fase selettiva è così formata:
- prova preselettiva;
- prova scritta;
- prova orale.
La prova preselettiva è composta da 60 domande a risposta multipla che devono essere completate entro 2 ore. Di queste, almeno 20 valutano le competenze linguistiche, mentre le altre verificano la comprensione dei testi in italiano.
Per ogni risposta corretta si otterranno 0,5 punti, mentre non si avrà alcun punteggio per le risposte errate o non date.
Per il TFA Sostegno, sia la prova scritta che quella orale sono molto approfondite. La prima consiste in domande a risposta aperta che esaminano le tematiche affrontate durante la preselettiva.
La prova orale, inoltre, intende anche valutare le motivazioni che hanno spinto il candidato a presentare l’istanza. Per entrambi i test menzionati, è doveroso raggiungere un punteggio pari o superiore a 21/30.
Come prepararsi al TFA Sostegno
Quindi, come prepararsi al TFA Sostegno 2023? Soffermandosi sugli argomenti delle prove preliminari. Infatti, nel Decreto Ministeriale 30 settembre 2011 vengono esplicitati gli argomenti trattati durante la fase selettiva.
Essi vertono sulle:
- competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;
- competenze su empatia e intelligenza emotiva;
- competenze su creatività e pensiero divergente;
- competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.
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