Sostegno 2023

Sostegno 2023

Il corso di sostegno 2023 è in grado di preparare i docenti che operano nel settore della didattica inclusiva. Le lezioni si basano su un approccio educativo che mette al centro gli allievi.

Si prendono, quindi, in considerazione sia le loro difficoltà che il loro potenziale. L’obiettivo è quello di aiutarli a crescere sia dal punto di vista culturale che umano.

Pertanto, gli insegnanti di sostegno devono assistere costantemente gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Nessuno deve essere escluso dalle lezioni a causa di una disabilità psichica, fisica o per via degli svantaggi scolastici.

Per tali ragioni è indispensabile conoscere i meandri del Tirocinio Formativo Attivo. In questo modo i candidati al prossimo ciclo potranno raggiungere l’abilitazione tanto agognata.

Chi può accedere al TFA Sostegno 2023

Il Tirocinio Formativo Attivo poggia le proprie basi sulla normativa italiana. In particolare, tale corso nasce dal Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010. Lo stesso è stato poi integrato per mezzo del Decreto Ministeriale n. 81 del 25 marzo 2013.

Non tutti, però, possono aderire al TFA Sostegno 2023. Si tratta, infatti, di una specializzazione in ambito universitario a numero chiuso. Anche in questo contesto, l’ultima parola spetta al Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Le regole del gioco, quindi, sono riscontrabili nel Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019. Inoltre, i requisiti non sono identici per tutti, ma mutano a seconda dell’ordine e grado della scuola di riferimento.

Per la scuola dell’infanzia e primaria, per esempio, bisogna essere forniti di uno dei seguenti criteri:

  • l’abilitazione all’insegnamento conseguita attraverso la laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. In alternativa, un titolo conforme acquisito all’estero e riconosciuto nel nostro Paese;
  • il diploma magistrale abilitante, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, o un diploma sperimentale a indirizzo linguistico. In alternativa, va bene anche un titolo analogo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia. Però, c’è un dettaglio da tenere in considerazione. Infatti, devono essere stati acquisiti entro l’anno scolastico 2001/2002.

Per la scuola secondaria di I e II grado, invece, si necessita di una di queste qualifiche:

  • la laurea magistrale o a ciclo unico, che dia accesso ad almeno una specifica classe di concorso, unita ai 24 CFU per l’insegnamento;
  • l’abilitazione su una specifica classe di concorso.

Accesso diretto

Ci sono altri dettagli da conoscere per coloro che aspirano a partecipare al TFA Sostegno 2023. Infatti, alcuni soggetti possono prendere parte al TFA senza dover affrontare le prove preselettive. Tale situazione è conosciuta come accesso diretto.

A stabilirne le regole è il Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019. Infatti, nell’articolo n. 4, comma n. 4 si parla di ammessi in soprannumero. Con tale dicitura si intendono coloro che, nei precedenti cicli di specializzazione sul sostegno:

  • abbiano sospeso il percorso ovvero, pur in posizione utile, non si siano iscritti al percorso;
  • siano risultati vincitori di più procedure e abbiano esercitato le relative opzioni;
  • siano risultati inseriti nelle rispettive graduatorie di merito, ma non in posizione utile.

Come funziona il TFA Sostegno 2023

I detentori delle qualifiche adatte, possono sostenere le prove preselettive del TFA Sostegno 2023. Solo dopo averle superate, inoltre, potranno intraprendere l’anno formativo in cui è strutturato questo percorso.

Le caratteristiche, in tale occasione, sono sviscerate dal Decreto Ministeriale 30 settembre 2011. Quest’ultimo si configura ai sensi degli articoli n. 5 e n. 13 del Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010.

I concorrenti sono, quindi, chiamati a superare:

  • una prova preselettiva;
  • una prova scritta;
  • una prova orale.

Oltrepassata la fase selettiva si può intraprendere il TFA Sostegno. Alla fine dello stesso, quindi, gli interessati potranno ottenere l’abilitazione sul campo.

Questa formazione è necessaria per plasmare i migliori docenti di sostegno del domani. Infatti, il Tirocinio Formativo Attivo cerca di unire la pratica alla teoria.

Il suddetto anno scolastico dura 8 mesi e nel corso degli stessi i candidati devono raggiungere 60 CFU. La suddivisione dei crediti formativi avviene nel seguente modo:

  • 36 CFU negli insegnamenti;
  • 9 CFU di laboratori;
  • 6 CFU di tirocinio diretto;
  • 3 CFU di tirocinio indiretto;
  • 3 CFU per le nuove Tecnologie per l’apprendimento (T.I.C.);
  • 3 CFU per la prova finale.

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