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Il TFA 2023 è una specializzazione universitaria a numero chiuso. Lo scopo dichiarato è quello di formare i docenti di sostegno del futuro. Ciò deve avvenire tramite un percorso ben preciso strutturato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il Tirocinio Formativo Attivo, infatti, è stato introdotto dal Decreto Ministeriale n. 249 del 2010. Il suddetto D.M. è stato poi integrato attraverso il Decreto Ministeriale n. 81 del 25 marzo 2013.
Per prendervi parte, i concorrenti devono soddisfare i requisiti di accesso previsti per ordine e grado della scuola. Non solo, poiché devono ottenere il successo sperato anche in alcune prove preselettive.
Solo in questo modo saranno chiamati ad affrontare l’anno formativo del TFA 2023. Un’abilitazione abbastanza articolata, quindi, che merita di essere analizzata con la massima attenzione.
Come si accede al TFA 2023
Gli aspiranti docenti di sostegno devono per prima cosa comprendere le giuste procedure per accedere al TFA 2023. In questo modo potranno sapere se sono in grado o meno di completare il Tirocinio Formativo Attivo.
I criteri di ingresso sono differenziati a seconda dell’istituto in cui i candidati vogliano aderire. Inoltre, gli stessi sono evidenziati dal Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019.
Nella scuola dell’infanzia e in quella primaria, per esempio, gli aspiranti docenti del settore devono avere una tra le seguenti qualifiche:
- l’abilitazione all’insegnamento. Essa deve provenire dalla laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. È ritenuto idoneo anche un analogo titolo estero. Naturalmente, deve essere stato riconosciuto in Italia;
- il diploma magistrale, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione. È utile anche il diploma sperimentale a indirizzo linguistico. Infine, è legittimo un analogo titolo preso all’estero e riconosciuto in Italia. Devono, però, tutti essere stati conseguiti entro e non oltre l’anno scolastico 2001/2002.
Quanti vogliano aderire al TFA 2023 per la scuola secondaria di I e II grado, invece, devono presentare altre caratteristiche. Questi soggetti, infatti, devono possedere una di queste qualifiche:
- l’abilitazione su una specifica classe di concorso;
- la laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, che dia accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.
Accesso diretto
Non tutti i candidati sono costretti ad affrontare le prove del TFA Sostegno 2023. Ne parla in maniera puntuale l’articolo n. 4, comma 4, del Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019.
Infatti, sono ammessi in soprannumero ai percorsi di specializzazione sul sostegno coloro che nei precedenti cicli:
- abbiano sospeso il percorso ovvero, pur in posizione utile, non si siano iscritti al percorso;
- siano risultati vincitori di più procedure e abbiano esercitato le relative opzioni;
- siano risultati inseriti nelle rispettive graduatorie di merito, ma non in posizione utile.
Inoltre, coloro che hanno l’80% o più di disabilità sono esentati dal sostenere i test preliminari nei concorsi pubblici. A dirlo è il Decreto-Legge n. 90 del 24 giugno 2014. Quest’ultimo ha disposto l’introduzione del comma 2-bis all’articolo n. 20 della Legge n. 104 del 5 febbraio 1992.
Come funziona il TFA 2023
Il TFA 2023, dunque, mira a promuovere una didattica inclusiva, che si concentri sull’individuo e sulla sua crescita personale. Si tratta di una sfida importante.
Quest’ultima richiede una formazione adeguata per i docenti, in modo da garantire un apprendimento di qualità a tutti gli studenti.
Si parla di coloro che presentano Bisogni Educativi Speciali. Nella sigla BES, però, non rientrano solo i discenti con disabilità.
Lo svantaggio scolastico può essere anche di natura sociale, economica e/o culturale.Per questa ragione, tale percorso affonda le proprie radici all’interno della normativa italiana.
Come accennato in precedenza, il Tirocinio Formativo Attivo nasce grazie al Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010. Lo stesso è stato poi integrato con il Decreto Ministeriale n. 81 del 25 marzo 2013.
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Comunque, tramite un anno formativo strutturato, il TFA Sostegno è in grado di dare una preparazione che sia di alta qualità. Ciò è valido sia per quanto riguarda la parte pratica sia quella teorica.
Inoltre, il Tirocinio Formativo Attivo ha la durata di un anno scolastico di 8 mesi. Durante tale periodo, i candidati devono raccogliere 60 CFU da distribuire così:
- 36 CFU negli insegnamenti;
- 9 CFU di laboratori;
- 6 CFU di tirocinio diretto;
- 3 CFU di tirocinio indiretto;
- 3 CFU per le nuove Tecnologie per l’apprendimento (T.I.C.);
- 3 CFU per la prova finale.
Solo dopo aver oltrepassato tutte queste fasi, i candidati potranno ottenere l’abilitazione sul sostegno didattico.
Costo TFA 2023
Il corso TFA 2023 ha dei costi che variano da ateneo ad ateneo. Per aderire ai questionari di accesso, è necessario versare una somma compresa tra 100 e 200 euro. Questa cifra serve a coprire le spese di segreteria per l’organizzazione delle prove.
Dopo aver superato con successo tutti i test preliminari, i candidati dovranno versare le tasse di iscrizione.
La cifra varia a seconda della sede, ma si può fare una stima approssimativa. Una volta pagata la quota, i candidati saranno ufficialmente iscritti.
Il costo del TFA Sostegno può variare da 2.500 euro a 3.500 euro. Anche in questo caso, il fattore determinante è la volontà della singola università. Infatti, ogni ateneo può scegliere il prezzo da richiedere anche se nei limiti di quanto riportato poc’anzi.
Quando uscirà il TFA Sostegno 2023
Chi desidera diventare insegnante di sostegno dovrà attendere l’uscita del bando del Ministero dell’Istruzione e del Merito. In tal modo potrà conoscere le date della preselettiva TFA 2023.
Una volta superate le prove di accesso, si potrà partecipare all’anno scolastico del Tirocinio Formativo Attivo. Guardando le edizioni passate, si può presupporre di essere ormai in dirittura d’arrivo per quanto riguarda il nuovo decreto ministeriale.
A maggio, si prevede che si terranno le prove preselettive, come è stato fatto l’anno scorso. Di conseguenza, le lezioni inizieranno a settembre 2023.
È evidente, dunque, come sia indispensabile per gli aspiranti docenti di sostegno farsi trovare pronti per questo importante concorso.
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