TFA Sostegno 2023 posti disponibili illegittimi: in arrivo ricorso dell’Anief

TFA Sostegno 2023 posti disponibili illegittimi in arrivo ricorso dell’Anief

“Il Decreto Ministeriale n. 694/2023 contiene due evidenti violazioni di legge”. Ad affermarlo è Marcello Pacifico, Presidente nazionale dell’Anief, che punta il dito contro la struttura dell’VIII ciclo del corso di specializzazione sul sostegno (TFA).

Nel corso dell’intervista che ha rilasciato stamattina ai nostri microfoni a margine di alcuni incontri istituzionali, lo stesso ha denunciato le “palesi infrazioni” relative all’attivazione dei posti e alla quota di riserva del 35%. Nonchè incomprensibili ritardi e discriminazioni per quanto concerne i docenti abilitati all’estero.

Ricordiamo, intanto, che i posti disponibili per il TFA Sostegno 2023 sono 28.986 (e non 29.061 come comunicato in un primo momento). É, inoltre, prevista una quota di riserva pari al 35% per gli apiranti docenti con almeno 3 anni di servizio sul sostegno negli ultimi 5 anni. Questi ultimi non dovranno affrontare il test preselettivo e avranno, di contro, accesso diretto alla prova scritta.  

TFA Sostegno 2023 posti disponibili illegittimi: in arrivo ricorso dell’Anief

TFA Sostegno 2023 posti disponibili illegittimi: in arrivo ricorso dell’Anief. Il Presidente Marcello Pacifico si dice certo che il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) sia venuto meno al rispetto delle regole e annuncia battaglia.

“Una prima violazione – accusa – riguarda l’attivazione dei posti, che non tiene conto del fabbisogno reale. Ancora una volta, infatti, sono stati attivati in base all’offerta degli atenei. Il che comporta un’evidente discrepanza. Nel Nord, ad esempio, si arriva a un massimo di 4.000 posti banditi a fronte di più di 60.000 precari”.

“È, pertanto, evidente – incalza Pacifico – che c’è una violazione della legge, come già dimostrato dall’Anief con i suoi avvocati. Ma, addirittura, nel 2019 una sentenza del Consiglio di Stato aveva ricordato che i posti vanno attivati sulla base delle effettive esigenze”.

L’esponente dell’Anief, quindi, ufficializza: “Ricorreremo contro la decisione del MUR, soprattutto per aumentare i posti disponibili nelle province e nelle regioni in cui, in base alle effettive esigenze, l’offerta degli Atenei non risulti congrua”.   

TFA Sostegno 2023 posti disponibili illegittimi: quota di riserva del 35%? Pacifico chiede l’accesso diretto al TFA

A far discutere è anche la quota di riserva del 35% relativa ai docenti con almeno 3 anni di servizio sul sostegno negli ultimi 5 anni. Il D.M. n. 694/2023 ha stabilito che gli stessi accederanno direttamente alla prova scritta senza dover affrontare il test preselettivo. Una scelta che, tuttavia, non soddisfa minimamente l’Anief.

“Una previsione normativa introdotta di recente – le parole del Presidente nazionale – riguarda sia l’esclusione della prova preselettiva per precari con 36 mesi di servizio e sia la loro ammissione diretta al TFA Sostegno. Con il Ministero che avrebbe dovuto decidere la relativa percentuale. Tuttavia, il MUR ha interpretato questa disposizione solo per l’accesso diretto alla prova scritta, violando di fatto lo spirito della norma”.

Da qui la decisione dell’Anief di proporre ricorso “per far accedere direttamente al TFA Sostegno, nell’ambito della percentuale del 35% rispetto ai circa 29mila posti banditi, i docenti precari che dovessero restare esclusi dalle prove selettive”.     

Abilitazione all’estero: Anief chiede maggiore rispetto per i docenti

“L’abilitazione all’estero non è assolutamente un escamotage”. Nessun dubbio al riguardo per Marcello Pacifico. Che poi aggiunge: “È, piuttosto, una risposta all’assenza di adeguate misure dello Stato italiano da parte di aspiranti docenti che, pur di conseguire questo titolo, scelgono una strada alternativa”.

Il Presidente nazionale dell’Anief, quindi, incalza: “È irragionevole che in Italia si attui una limitazione dei posti di accesso. Soprattutto, se pensiamo che su circa 100.000 docenti che insegnano su sostegno in deroga circa 80.000 non sono specializzati. Ecco allora che se si attivano solo 14mila o 20mila posti, lasciando fuori migliaia di persone, è normale che chi vuole esercitare questa professione ricorra a percorsi alternativi”.  

E proprio in merito a quest’ultima opzione, Pacifico ricorda: “L’abilitazione all’estero è legata a una normativa europea che prevede il riconoscimento dei titoli conseguiti nei Paesi dell’Unione Europea”. 

“Semmai – aggiunge ancora Pacifico – un altro grosso problema è rappresentato dalla lentezza delle procedure di riconoscimento dei titoli esteri. E questo nonostante la normativa preveda che al richiedente venga comunicato l’esito entro tre mesi. E, invece, abbiamo assistito a casi in cui la risposta è arrivata addirittura dopo cinque anni”. 

Abilitazione all’estero: immissione in ruolo e call veloce

“D’altro canto, è palesemente irragionevole e pazzesco – afferma Pacifico – che si consenta a docenti senza titolo di insegnare sul sostegno, mentre lo si vieta ai docenti inseriti con riserva. È un divieto che abbiamo più volte chiesto di rimuovere. Il Ministero prima era d’accordo, ma poi ha cambiato idea (vista la contrarietà degli altri sindacati). La soluzione è stata quella di permettere a questi docenti di ottenere supplenza in coda rispetto ai docenti inseriti in prima fascia senza riserva”.  

Il Presidente dell’Anief si è poi soffermato sulle assunzioni su posto di sostegno. “In un primo momento – chiosa – sembrava che la legge non desse alcuna possibilità di ottenere il ruolo ai docenti in attesa del riconoscimento del titolo estero. Con le ultime modifiche, invece, se vengono individuati a priori come aventi diritti, per il futuro – una volta sciolta la riserva e ottenuto il pieno riconoscimento del titolo – il Ministero farà in modo di riconoscere loro una priorità per l’immissione in ruolo”. 

Dopo aver ribadito ancora una volta l’intenzione di adire le vie legali per il collocamento “in coda” nelle graduatorie dei docenti di sostegno abilitati all’estero, Pacifico lamenta: “Oltre a quanto già detto, gli abilitati all’estero non potranno partecipare nemmeno alla Call veloce. Ed è un altro punto per il quale presenteremo ricorso, chiedendo il loro immediato inserimento”. 

SCARICA I SEGUENTI DOCUMENTI:

IL DECRETO MINISTERIALE DI ATTIVAZIONE DEL TFA SOSTEGNO 2023 VIII CICLO

LA RIPARTIZIONE DEI POSTI

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