Tutte le novità del nuovo Contratto Scuola, Università e Ricerca: aumenti, arretrati e una tantum

Rosalia Cimino

7 Novembre 2025

Novità del nuovo Contratto Scuola: docenti che hanno ricevuto un aumento di stipendio

Tutte le novità del nuovo Contratto Scuola, Università e Ricerca: aumenti, arretrati e una tantum

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Dopo mesi di trattative, il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del comparto Istruzione e Ricerca è stato firmato. L’accordo coinvolge scuola, università e ricerca, e interessa oltre un milione di lavoratrici e lavoratori tra docenti, personale ATA, dirigenti e funzionari delle istituzioni scolastiche.

Tutte le sigle sindacali hanno sottoscritto il testo, tranne la FLC CGIL, che ha deciso di non firmare denunciando disparità e scelte “non all’altezza delle aspettative”. Per gli altri sindacati, invece, si tratta di un rinnovo “atteso e necessario”, che rimette in moto la contrattazione e porta aumenti concreti dopo anni di blocco. Scopriamo tutte le novità del nuovo Contratto Scuola.

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Un rinnovo che riapre il confronto sul valore del lavoro nella scuola

La firma del nuovo Contratto arriva in un momento cruciale per il mondo dell’istruzione: carenza di personale, stipendi fermi da anni e crescente difficoltà ad attrarre giovani nelle professioni educative.

L’accordo punta a intervenire su più fronti: retribuzione, indennità, riconoscimento delle funzioni e prospettive di carriera.

Non è solo un documento tecnico, ma un segnale politico: riconosce l’importanza del capitale umano nella scuola e tenta di ricucire il divario con altri comparti pubblici, come sanità o enti locali.

Gli aumenti tra le novità del nuovo Contratto Scuola: quanto cresce lo stipendio

Tra le principali novità del nuovo Contratto Scuola, troviamo gli aumenti mensili della retribuzione tabellare, validi per tredici mensilità.

Gli incrementi variano in base al ruolo e all’anzianità di servizio, premiando chi ha maggiore esperienza o ricopre incarichi più complessi.

Per i docenti

Gli insegnanti vedranno incrementi medi tra 110 e 185 euro mensili.

I valori più alti si concentrano nella scuola secondaria di secondo grado, in particolare tra i docenti laureati, che potranno arrivare a oltre 180 euro al mese in più.

Nella scuola primaria e dell’infanzia gli aumenti restano significativi — tra 110 e 160 euro — e rappresentano un recupero rispetto ai contratti precedenti, che avevano favorito soprattutto i gradi superiori.

Per il personale ATA

Anche il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) beneficia di incrementi strutturali.

Gli aumenti medi vanno da 85 euro per i collaboratori scolastici a quasi 200 euro per i funzionari ed elevata qualificazione (ex DSGA).

Un passo importante per una categoria spesso dimenticata, ma essenziale per il funzionamento quotidiano delle scuole.

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Le nuove indennità e i compensi accessori tra le novità del nuovo Contratto Scuola

Oltre agli aumenti stipendiali, il contratto aggiorna diverse indennità fisse, che negli anni avevano perso valore.

Retribuzione Professionale Docenti (RPD)

La retribuzione professionale docenti (RDP) sale per tutte le fasce di anzianità:

  • fino a 14 anni di servizio: 205 euro al mese;
  • tra 15 e 27 anni: 252 euro;
  • oltre 28 anni: 320 euro mensili.

Un riconoscimento concreto del lavoro quotidiano in aula, delle responsabilità didattiche e della formazione continua.

Compenso Individuale Accessorio (CIA) ATA

Il personale ATA — amministrativi, tecnici e ausiliari — beneficerà anche di un adeguamento del Compenso Individuale Accessorio (CIA), una delle voci più importanti della retribuzione accessoria.

Il nuovo contratto prevede un incremento degli importi che, a seconda della qualifica e del profilo professionale, varieranno tra 88 e 109 euro mensili.

Si tratta di un riconoscimento che, pur nella sua entità contenuta, assume un forte valore simbolico e pratico: per la prima volta dopo anni, viene riaffermato il ruolo centrale di chi garantisce ogni giorno il funzionamento amministrativo, tecnico e organizzativo delle scuole.

Dagli assistenti che curano la segreteria e la gestione dei dati, ai tecnici che supportano le attività laboratoriali, fino ai collaboratori che assicurano accoglienza, sicurezza e servizi essenziali, questa misura intende restituire dignità economica e visibilità a un personale spesso invisibile ma indispensabile per la vita quotidiana delle istituzioni scolastiche.

Indennità di direzione DSGA

Per i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, l’indennità di direzione aumenta progressivamente fino a 3.031,90 euro annui entro il 2025. 

Un riconoscimento importante per una figura centrale nella gestione economica e organizzativa delle istituzioni scolastiche.

Bonus una tantum e arretrati: chi ne beneficia

Tra le novità del nuovo Contratto Scuola, è previsto un bonus una tantum:

Ne hanno diritto anche i lavoratori a tempo determinato (con contratto attivo al 31 dicembre 2023), in proporzione alla percentuale di servizio part-time o full-time.

Gli arretrati

Con l’entrata in vigore del contratto, saranno riconosciuti anche gli arretrati per il periodo 2024–2025. Gli importi variano in base a ruolo e anzianità:

  • Docenti della scuola dell’infanzia e primaria: circa 1.100 euro;
  • Docenti laureati della secondaria superiore: fino a 1.900 euro.

Una cifra che, per molti, rappresenterà un primo segnale tangibile del rinnovo.

Quanto vale davvero il contratto

Complessivamente, il rinnovo mobilita risorse significative. Gli aumenti medi si traducono in un incremento annuo tra 1.300 e 2.400 euro lordi per i docenti e tra 1.100 e 2.000 euro per il personale ATA.

L’impatto economico per lo Stato è rilevante, ma secondo i sindacati è ancora insufficiente a colmare il divario con le retribuzioni europee.

Secondo le elaborazioni sindacali, un insegnante italiano guadagna ancora il 20–25% in meno rispetto alla media UE, e la progressione di carriera resta lenta e poco premiante.

Le reazioni: soddisfazione e criticità

La firma è stata accolta con soddisfazione moderata dalle sigle firmatarie, che parlano di “accordo concreto e necessario”, ma anche di “punto di partenza”.

La FLC CGIL, unico sindacato non firmatario, critica invece la distribuzione delle risorse e l’assenza di interventi strutturali su formazione, reclutamento e valorizzazione dei precari.

Molti osservatori notano come questo contratto, pur migliorando la situazione economica, non risolva le questioni di fondo del sistema scuola: carichi di lavoro crescenti, precarietà e mancanza di prospettive di avanzamento professionale.

Quali saranno le novità del nuovo Contratto Scuola da Gennaio 2026

Dal 1° gennaio 2026, le nuove tabelle stipendiali diventeranno operative in modo stabile. Questa fase segnerà il passaggio a un sistema più uniforme e prevedibile, su cui si innesteranno i futuri rinnovi contrattuali.

In prospettiva, si punta a collegare meglio retribuzione, competenze e formazione, avvicinando la scuola italiana ai modelli europei dove la carriera docente è più articolata e premiante.

CategoriaAumento medio mensileArretrati biennioUna tantum
Docenti110 – 185 euro1.100–1.900 euro111,70 euro
ATA85 – 194 euro270,70 euro
DSGAindennità fino a 3.031,90 euro/anno

Un segnale, ma la strada è ancora lunga

Il nuovo contratto rappresenta un passo avanti nel riconoscimento del lavoro scolastico, ma resta lontano da una vera riforma retributiva.

Gli aumenti migliorano le buste paga ma non cambiano ancora la percezione sociale della professione docente né la sostenibilità organizzativa delle scuole.

Per molti, l’accordo è “una base da cui ripartire”: il primo tassello di un percorso che dovrà necessariamente affrontare anche carriere, precariato e carichi di lavoro.

Come spesso accade nel mondo della scuola, l’ultimo capitolo non è ancora scritto.