Dal 9 al 30 gennaio 2023 si aprono le opportunità di inoltrare le domande di preiscrizione alle scuole secondarie di II grado. In vista di ciò, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha inviato una lettera ai genitori e agli studenti.
Questa decisione ha fatto scaturire non poche polemiche. Il contenuto del messaggio, infatti, è stato ritenuto dai più come manipolatorio.
Nella lettera in questione, il Ministro ha sottolineato più volte come la scelta del proprio futuro scolastico debba tenere conto di alcuni fattori. In particolare, le prospettive lavorative devono essere messe al centro della decisione dei giovani alunni.
Una chiave interpretativa che cozza con il pensiero culturale della scuola. Quest’ultima, infatti, dovrebbe essere un luogo rivolto al sostegno della formazione umana del singolo.
Non solo, poiché nelle aule deve essere insegnato prima di tutto lo spirito critico. Solo in questo modo si possono avere cittadini coscienti di sé e della società in cui sono immersi.
L’istruzione tecnico-professionale
Le parole del Ministro Valditara affermano la necessità di un’istruzione tecnico-professionale. In tale ottica, per il politico, si giocherebbe il futuro industriale del nostro Paese.
Una visione della cultura come utilitaristica, dunque, che non è affatto piaciuta a quanti operano quotidianamente negli istituti. Giuseppe Valditara, nel suo testo, riporta anche i dati utili per avvalorare la sua tesi.
Il liceo, infatti, è sconsigliato dal Ministro. Gli istituti tecnico-professionali sono la migliore scelta da prendere in vista delle maggiori opportunità lavorative proposte.
I dati presi in esame sono quelli provenienti dal Ministero del Lavoro. Secondo quest’ultimo, il 38% dei maturati ha trovato lavoro entro due anni dal diploma. Di questi, negli istituti professionali si è raggiunto il 60%, mentre nei tecnici il 49%.
Inoltre, nella lettera in questione sono riportate anche le filiere professionali che verranno maggiormente richieste nei prossimi anni. Tali informazioni si basano sulle le previsioni di Unioncamere e Anpal.
Le percentuali sono così suddivise:
- 18%, commercio e turismo;
- 14%, servizi pubblici e privati;
- 12%, finanza e consulenza dell’area della salute;
- 11%, formazione e cultura.
Valditara e le professioni del futuro
Per convincere le famiglie della bontà delle sue affermazioni, il Ministro Valditara nella lettera ai genitori ha allegato ulteriori elementi. Quest’ultimi concernono le figure professionali maggiormente reclamate dal mercato.
Tra di essi compaiono i tecnici, i professionisti commerciali e nei servizi, gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine.
Vi è, quindi, la volontà di indirizzare i ragazzi verso le professioni più utili nelle industrie del proprio territorio.
Tutto ciò, però, non è stato accolto benevolmente dai più. Infatti, la cultura sembra essere messa da parte.
L’intento è quello di disincentivare le iscrizioni alle università per creare manodopera per le grandi aziende e non.
Un argomento che cozza con i sogni del singolo allievo e con il messaggio ultimo della scuola come luogo di cultura. Una lettera che ha creato non poche polemiche, quindi, visto il contenuto strumentale.