L’assessorato regionale alla scuola, sotto la guida di Isabella Conti, ha avviato una riflessione su una potenziale modifica del calendario scolastico in Emilia Romagna. La stessa sta, infatti, analizzando la possibilità di estendere la durata delle lezioni per le scuole primarie e secondarie di primo grado. La proposta più discussa prevede di posticipare la chiusura dell’anno scolastico al 30 giugno, in linea con quanto già avviene per la scuola dell’infanzia, per accorciare la lunga pausa estiva.
Le due opzioni per il nuovo assetto scolastico
Il confronto, come riportato dal quotidiano La Repubblica, si articola su due scenari principali.
Il primo scenario suggerisce una soluzione intermedia: posticipare il termine delle lezioni intorno al 12 giugno, circa una settimana oltre l’attuale scadenza, e bilanciare la modifica con un avvio anticipato dell’anno successivo all’inizio di settembre.
La seconda opzione, più strutturale, propone di uniformare tutti i cicli inferiori, estendendo la frequenza obbligatoria fino alla fine di giugno.
L’effetto comune di entrambe le soluzioni sarebbe una riduzione della pausa estiva, che passerebbe dalle attuali 14 settimane a circa 12.
Si tratta di un riequilibrio dei tempi di apprendimento che mira a rispondere a nuove esigenze sociali e familiari.
Modifica del Calendario scolastico in Emilia Romagna: verifiche strutturali e confronto
L’adozione di una simile riforma impone una valutazione preliminare approfondita delle infrastrutture esistenti. L’assessorato ha, per tale motivo, iniziato una mappatura dettagliata degli edifici scolastici regionali.
Un aspetto fondamentale di questa analisi riguarda la verifica delle condizioni climatiche all’interno delle aule, specialmente in previsione di un prolungamento delle attività didattiche nel mese di giugno, periodo spesso caratterizzato da temperature elevate.
Sarà necessario valutare l’adeguatezza dei sistemi di raffrescamento o pianificare interventi strutturali mirati.
Parallelamente, la Regione ha aperto un canale di dialogo con tutti i portatori di interesse.
Il confronto coinvolge le associazioni dei familiari, le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e gli operatori economici del territorio, in modo da assicurare che la decisione finale sia sostenibile e ampiamente condivisa.

Le altre proposte: “Spring Break” e convenzioni estive
Il dibattito sulla riorganizzazione dei tempi scolastici non si ferma alla sola pausa estiva. Tra le proposte in fase di valutazione, emerge l’idea di introdurre una settimana di pausa a metà anno scolastico, sul modello dello spring break già adottato in altri sistemi educativi.
Una simile interruzione potrebbe rappresentare un momento importante per il recupero delle energie psicofisiche degli studenti e per la riorganizzazione delle attività didattiche da parte dei docenti.
Inoltre, si sta esaminando la possibilità di attivare convenzioni specifiche con gli operatori turistici della Riviera Romagnola.
L’intento di queste collaborazioni sarebbe quello di strutturare attività estive dedicate agli studenti, per offrire opportunità formative e ricreative di qualità durante il periodo di sospensione delle lezioni.
Il sostegno dei Comuni: la posizione di Bologna
L’ipotesi di revisione del calendario ha già trovato il sostegno di importanti amministrazioni comunali. Il Comune di Bologna, attraverso le parole del sindaco Matteo Lepore, ha espresso un parere favorevole.
Lepore ha sottolineato le crescenti difficoltà, specialmente di natura economica, nella gestione dei centri estivi durante l’attuale lunga pausa scolastica.
Si tratta di un onere significativo che grava sui bilanci comunali e direttamente sulle famiglie, spesso in difficoltà nel conciliare i tempi di vita e lavoro.
Il sindaco ha anche ricordato gli sforzi recenti dell’amministrazione bolognese sull’edilizia scolastica, sul sostegno alla disabilità e su progetti innovativi come “Scuole Aperte“.
L’iniziativa, già attiva in 22 scuole medie e in fase di espansione a 49 istituti, mira a rendere gli edifici scolastici poli di aggregazione e formazione anche al di fuori dell’orario curricolare.
La normativa attuale del calendario in Emilia-Romagna
Attualmente, l’organizzazione del tempo scuola nella regione è disciplinata dalla delibera di Giunta regionale n. 353/2012. La normativa vigente stabilisce l’inizio delle lezioni per il 15 settembre e la loro conclusione il 6 giugno.
Qualora tali date coincidano con giorni festivi, i termini possono slittare, ad esempio al primo giorno lavorativo precedente per la data di chiusura.
La delibera fissa anche le sospensioni obbligatorie per le festività nazionali e per periodi di pausa specifici.
Per l’anno scolastico 2025/2026, le pause includono:
- Commemorazione dei defunti: 2 novembre 2025;
- Festività natalizie: dal 24 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026;
- Pausa pasquale: dal 2 al 7 aprile 2026.
Le scuole dell’infanzia operano già con un termine fissato al 30 giugno. Le singole istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia, mantengono la facoltà di adattare il calendario, nel pieno rispetto delle date fondamentali stabilite dalla Regione e del monte ore annuale previsto dagli ordinamenti.

